HomeSpettacoli Musicali e TeatraliUN MESE RICCO DI CONCERTI, SERATE SPECIALI E RASSEGNE A LU MBROIA DI CORIGLIANO D’OTRANTO.

UN MESE RICCO DI CONCERTI, SERATE SPECIALI E RASSEGNE A LU MBROIA DI CORIGLIANO D’OTRANTO.

UN MESE RICCO DI CONCERTI, SERATE SPECIALI E RASSEGNE A LU MBROIA DI CORIGLIANO D’OTRANTO.

Un palinsesto davvero importante da qui a Ferragosto

Mercoledì 3 agosto (ore 21:30 – contributo associativo 8 euro) lu Mbroia ospita il progetto Flatus vocis con Stefano Luigi Mangia (voce) e Giorgia Santoro (flauti & live electronics) e la partecipazione del contrabbassista Paolo Damiani. “Il flauto è una voce e la voce è un flauto”: è su questo assunto che nasce il raro binomio tra un flauto e una voce in un continuo viaggio introspettivo, intimo, mistico e personalissimo. Stefano Luigi Mangia e Giorgia Santoro si incardinano in questa sfida e in essa conducono il pubblico in un viaggio nella forma canzone intesa senza vincoli stilistici, cronologici e geografici, il cui filo conduttore è da ricercare nelle molteplici sfumature emozionali dell’animo umano. L’ascoltatore si troverà così immerso in sonorità inattese, eterogenee ed originali, che spaziano dal jazz, alla musica contemporanea, fino alla canzone d’autore internazionale, attraverso l’ascolto di autori di spessore come John Cage, John Lennon, Luciano Berio, David Bowie, Steve Lacy, Egberto Gismonti e altri ancora. Per l’occasione, il duo si arricchisce della preziosa collaborazione del contrabbassista Paolo Damiani, una pietra miliare del panorama jazzistico internazionale; un riferimento di levatura per gli approcci creativi alla composizione jazz e ai linguaggi improvvisativi; un musicista da sempre sensibile alla ricerca e che tuttora, con essa, continua ad affascinare il pubblico di tutto il mondo. Il musicista vanta preziose collaborazioni tra musica e teatro con Stefano Benni, Vincenzo Cerami, Andrea Camilleri, Fiorello, Lella Costa, Arnoldo Foà, Nicola Piovani, Enrico Rava, Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, Stefano Bollani e molti altri.

Giovedì 4 agosto (ore 21:30 – contributo associativo 7 euro) immancabile concerto di inizio agosto del cantautore Mino De Santis. In scaletta, oltre ai suoi brani divenuti ormai “classici” e qualche inedito, anche le canzoni di “Sassidacqua”, ultimo progetto discografico pubblicato dall’etichetta Il Cantiere con la produzione esecutiva dell’Associazione Civilia, nel quale duetta con Giuliano Sangiorgi, il leader dei Negramaro, nel brano “Caddhripulina” e che vanta la presenza delle cantanti Cristina Verardo e Marta De Giuseppe. Dopo il sorprendente esordio con “Scarcagnizzu” (Fondo Verri, 2011) e “Caminante” (Ululati/Lupo Editore, 2012), la conferma di “Muddhriche” (Ululati/Lupo Editore, 2013) e la maturità di “Petipitugna” (Abac Edizioni, 2016) il viaggio di Mino De Santis prosegue con questo nuovo album, uscito nel 2020. Passano gli anni ma De Santis resta un fuoriclasse, unico nel suo genere perché ama ancora raccontare e lo fa come potrebbe fare un fotografo con le sue istantanee, un pittore impressionista nel fermare tutto su una tela o il saggio del paese nel riferire vizi e virtù della sua gente. Con dovizia e ironia.

venerdì 5 agosto (ore 21:30 – contributo associativo 7 euro) una serata dedicata alla musica tradizionale con Uccio Aloisi Gruppu e Dario Muci (nella foto). Uccio Aloisi è stato un cantore di musica popolare, tra i personaggi più carismatici, conosciuti e apprezzati della tradizione musicale salentina. Ha calcato i palchi più importanti della musica popolare collaborando con artisti di fama internazionale e artisti italiani, tra cui Buena Vista Social Club, Massimo Ranieri, Mauro Pagani, Stewart Copeland, Giuliano Sangiorgi e tanti altri. Nel 2005 è stato uno dei personaggi principali del film documentario Craj di Davide Marengo. Dopo l’intensa avventura con gli “Ucci”, ha dato vita a “Uccio Aloisi Gruppu” esibendosi in Salento e su tutto il territorio nazionale fino alla sua scomparsa nel 2010. Per questo evento speciale, il gruppo – che in questi anni ha proseguito nel solco tracciato dal suo fondatore – incontra Dario Muci, musicista e cantante che affianca alla sua attività concertistica anche un’appassionata e profonda ricerca sulle tradizioni orali. Nel corso della sua carriera ha unito un’intensa attività musicale dal vivo ed in studio, ad un personale percorso di ricerca che lo ha portato a collaborare con figure storiche della tradizione salentina, tra cui proprio Uccio Aloisi, Gigi Stifani, Uccio Stifani e Pino Zimba. Il suo ultimo lavoro di ricerca è stato pubblicato a giugno del 2022 dal titolo “I calsolaro. Barba, capelli e ballabili”, un omaggio alla musica delle sale da barba del Salento.

Sabato 6 agosto (ore 21:30 – contributo associativo 10 euro) anteprima della terza edizione della rassegna Le vie del Melograno, ideata e diretta da

Nabil Bey, cantante, autore e compositore di origine palestinese, voce dei Radiodervish. L’albero del Melograno ha una storia profondamente legata a quella del nostro mare, il Mediterraneo. Sin dall’antichità il Melograno è stato testimone del tempo di questo mare ed ha rappresentato un simbolo d’unione  tra i popoli, di perfezione divina, di fertilità, bellezza, pace e lotta contro l’odio e la guerra. Le Vie del Melograno è una rassegna che vuole percorrere idealmente i luoghi poetici, culturali e musicali del Mediterraneo ispirandosi alla simbologia rappresentata dall’antica pianta della mela granata. L’anteprima – arricchita anche da un percorso di degustazione della cucina mediterranea Palestinese – ospiterà il concerto del progetto “Ammuina” con un repertorio tradizionale di cantori e cantatrici del Sud. A seguire “Babylon Beat – Oriental vibes in Sound landscapes“, un viaggio sonoro a cura di Nabil Bey. La ricca programmazione della rassegna, che si snoda idealmente lungo le sponde del Mediterraneo, proseguirà con Riccardo Tesi & Maurizio Geri (16 agosto),  Nabil Bey e Mirko Signorile (17 agosto), il musicista iraniano Pejman Tadayon (18 agosto), Giuliana de Donno e Valerio Daniele (19 agosto), La Cantiga de la Serena (20 agosto), Mesudí (21 agosto) e Fabrizio Piepoli (22 agosto).

Domenica 7 agosto (ore 21:30 – contributo associativo 7 euro) torna “La Notte bianca dell’Ipocondria“, giunta sorprendentemente e contro ogni previsione alla quarta edizione. Quest’anno, per fortuna, la situazione epidemiologica da Covid è completamente sotto controllo e anche gli ipocondriaci potranno tornare a festeggiare senza alcuna paura di infettarsi (questo paragrafo è stato pensato e scritto alcuni mesi fa… nel frattempo oltre alla nuova Omicron, sono subentrati la guerra, le elezioni e il vaiolo delle scimmie). Nata nel 2019 dalla mente inutilmente creativa del giornalista e operatore culturale Pierpaolo Lala, supportato in questa e altre avventure improbabili dalla visionaria lungimiranza del cantautore Massimo Donno, La notte bianca dell’ipocondria proporrà una lunga serata con tanti ospiti (per ora confermati, ma non si sa mai). L’apertura, in collaborazione con il Festival della Disperazione di Andria e con Liberrima, sarà affidata ad Alessandro Paolucci, l’ideatore dell’account @Dio, seguito da centinaia di migliaia di persone tra Twitter, Facebook e Instagram. A Corigliano d’Otranto (e il giorno dopo, lunedì 8 agosto alle 20 alla Liberrima di Bari) Paolucci presenterà “Storia stupefacente della filosofia” (Il Saggiatore). Nel corso della serata si preoccuperanno dal palco la CovidBand guidata dal maestro tamponatore Andrea Baccassino e il CoronaChorus diretto da Serena Spedicato con la partecipazione, tra gli altri, del chitarrista Marcello Zappatore, del cantautore Alberto Tuma, dell’attore Antonello Taurino e del comico Antony Fracasso degli Scemifreddi. Non mancheranno le selezioni musicali tristi di Dj Sert, stand enogastrofarmacologici, la maglietta “Non ho avuto il covid, che io sappia”, la doccia di gel igienizzante (perché non si sa mai), l’autodiagnosi web, il concorso Miss e Mister mascherina in decomposizione e altre sorprese.

Lunedì 8 Agosto (ore 21:30 – contributo associativo 5 euro), in collaborazione con La Sezione di Melpignano,  appuntamento con “Peppe Voltarelli canta Modugno“. Un tributo a Domenico Modugno, attore, autore e cantante, uomo del sud ma soprattutto artista a tutto campo, innovatore della canzone italiana e raffinato performer autore di brani memorabili capace di spaziare dalla canzone moderna esistenzialista e socialmente impegnata al canto in dialetto ripercorrendo i sentieri della tradizione popolare esaltando i valori della civiltà contadina e l’amore per la natura. Il repertorio di Domenico Modugno, illustre rappresentante di questa tradizione, che con il suo talento seppe creare le basi per una innovativa poetica culturale, diventa per Voltarelli il pretesto per una riflessione autobiografica sul viaggio e sul senso di sradicamento e precarietà di ogni emigrante. Le canzoni del maestro pugliese vengono reinterpretate alla maniera del cantastorie con la chitarra e fisarmonica nella loro essenzialità, alternando versi cantati, narrazioni e aneddoti. La prima parte racchiude il repertorio dialettale con le canzoni in siciliano pugliese e napoletano per poi continuare con i brani in italiano e finire con un riletture di alcuni suoi grandi successi. Peppe Voltarelli è un bluesman, cantante e autore di canzoni con incursioni nel teatro e nel cinema. È stato per 15 anni voce e fondatore del gruppo folk Il parto delle nuvole pesanti. Nel 2005 inizia la sua carriera solista. Targa Tenco 2010 con “Ultima notte a Mala Strana”, miglior album in dialetto, e 2021 con “Planetario”.


Martedì 9 Agosto 
(ore 21:30 – contributo associativo 7 euro) a Lu Mbroia arriva la musica tradizionale ellenica dei Taxìdi. ll progetto nasce dall’incontro di musicisti italo-greci, uniti dalla comune passione per la Grecia, la sua cultura e la sua musica. Il gruppo propone brani di propria composizione e brani della tradizione musicale ellenica, da pezzi più conosciuti a canzoni provenienti dalle isole più remote del mar Egeo. Nel repertorio vi troviamo i celebri Sirtaki, Rebetiko, Hassaposerviko e molte altre forme musicali di carattere festoso e da ballo.

Mercoledì 10 e giovedì 11 agosto (ore 21:30 – contributo associativo 15 euro) si rinnova anche quest’anno il doppio appuntamento con Le Notti di Perseo dei Radiodervish. I suoni mediterranei della band ritornano per la mini rassegna diventata oramai una loro tappa tradizionale nel Salento con un duplice concerto che si snoda lungo due progetti speciali: In Prima Luce, una rivisitazione del loro primissimo repertorio musicale, prodotto durante il periodo d’esordio artistico con gli Al Darawish (mercoledì 10) e No Time No space, un tributo a Franco Battiato (giovedì 11).  Dal 1997 la band, più di ogni altra, canta di uomini e donne appartenenti a quell’umanità multiculturale, nomade e sradicata, alla ricerca di varchi e passaggi tra Sud e Nord, tra Oriente e Occidente. In Prima Luce è lo spettacolo live nel quale i Radiodervish cercano di restituire il racconto di un’epoca gravida di trasformazioni che ha caratterizzato l’Italia dei primi anni novanta ad oggi. Infatti a partire dagli anni ’90 del secolo scorso i Radiodervish sono stati una realtà musicale dalla vocazione interculturale che ha ospitato musicisti italiani, palestinesi e greci e che si è proposta come un laboratorio del mondo globalizzato che da li a poco avrebbe preso forma. Si tratta di vibrazioni che hanno dato vita a diverse esperienze musicali e che hanno caratterizzato un periodo fertile della musica italiana. Le canzoni dei Radiodervish invitano l’ascoltatore a contattare una idea di cultura dialogante che ritrovi nella sua vocazione mediterranea la forza per costruire un inedito umanesimo al fine di generare un mondo plurale. In questo senso i Radiodervish tracciano da subito la rotta della loro poetica musicale, dando vita a un originale cantautorato che amano definire “mediterraneo”.  L’incontro tra culture diverse viene da loro declinato musicalmente in un incontro tra mondi sonori differenti, accompagnati da testi colti che uniscono lingue diverse, dall’italiano all’arabo, dal francese allo spagnolo e all’inglese. A un anno dalla morte di Franco Battiato i Radiodervish portano in scena “No Time No Space”. Un concerto “Spirituale”, questo il tributo che nasce dall’incontro tra i Radiodervish e la musica dell’artista catanese. Franco Battiato ha creato un percorso originale nella musica italiana che ha incrociato la ricerca artistica a quella spirituale. è stato anche un punto di riferimento importante per il cantautorato mediterraneo dei Radiodervish che hanno condiviso con lui diverse esperienze artistiche e personali. I Radiodervish si trovano quindi ad essere parte di questo pop-spirituale da lui tracciato. Ed è proprio questo il percorso intorno al quale si sviluppa il concerto tributo che prevede la condivisione di originali interpretazioni delle canzoni di Franco Battiato affiancate dai brani dei Radiodervish più consonanti. Sul palco Nabil Bey (voce, buzuki, percussioni), Michele Lobaccaro (chitarra, basso, cori), Alessandro Pipino (tastiere, fisarmonica, cori), Pippo Ark D’Ambrosio (percussioni e batteria).

Venerdì 12 Agosto
 (ore 21:30 – contributo associativo 7 euro) la serata si aprirà con Cesare Dell’Anna trio feat. Talla Ndiaye. Il progetto, che mette insieme il trombettista salentino e il cantante senegalese, unisce le sonorità della world music con le melodie balcaniche ed il progressive jazz. Un viaggio musicale, nato dalla cultura dell’accoglienza e dell’incontro, che dal Salento al Senegal condurrà in giro per il mondo. La band, nata dall’incontro tra musicisti pugliesi e africani, conduce il pubblico dagli spazi infiniti del deserto fino alle pianure del Salento, dalle atmosfere metropolitane alle magie musicali che abbracciano le terre che si affacciano sul Mediterraneo creando nuove commistioni e sonorità. A seguire sul palco la musica originale di ispirazione balcanica della Axon Orkestra formata da Dusty Brough (chitarra), Fabrice You (violino), Miles Jay (basso), Paul Bertin (sax) e Marco Peris (tapan). “Strumenti acustici suonati come se fossero elettrici, suono deciso, ricco, veloce. folle e creativo”, come si legge sulla loro pagina social. Axon: come se i venti che soffiano nei cinque continenti si fossero incontrati a Los Angeles per distillare musica dai colori gypsy, tango, rock, africana, orientale e jazz. Axon non conosce limiti, ed è forse questo che caratterizza maggiormente questo gruppo. Mescola tutta la musica e la trasforma in un mix incontrollabile, contagioso e libero. Axon interpreta un repertorio quasi del tutto originale, composto principalmente da composizioni dei suoi musicisti, tutti e tre nutriti dalla musica di tutto il mondo, composizioni da ascoltare ma anche da ballare.

Sabato 13 agosto (ore 21:30 – contributo associativo 20 euro – prenotazione obbligatoria 3381200398) Lu Mbroia ospiterà “L’anno che verrà – Canzoni di Lucio Dalla” con Peppe Servillo (voce), Javier Girotto (sax soprano e baritono) e Natalio Mangalavite (piano, tastiere e voce). Tre personalità artistiche, provenienti da culture musicali diverse, ricche e versatili in cui non difetta estro, capacità interpretativa e innata voglia d’improvvisare. Gli argentini Javier Girotto e Natalio Mangalavite incontrano infatti la voce partenopea di Peppe Servillo: ne nasce un incastro musicale perfetto, un continuo stimolo e la voglia di inventare insieme nuovi percorsi musicali e nuove storie. “Lucio Dalla sapeva indagare il futuro con le sue canzoni da profeta e per questo ci avviamo con la lampada a ripercorrerle, canzoni antiche come la terra, ma con dentro un motore che guarda il domani”, sottolineano gli artisti. “Dalla ha sempre intercettato il comune sentire traducendolo in forma poetica e popolare, e le sue grandi doti di interprete hanno contribuito non poco a ciò. A noi, il tentativo di rileggere i suoi brani tenendo conto di tutto questo, sperando di indagare e ritrovare nella sua scrittura la capacità di fare della canzone un imprescindibile del nostro cercare la vita, del fare poesia”.

Domenica 14 agosto (ore 21:30 – contributo associativo 7 euro) appuntamento con Transalento, progetto di Kavita Soni (voce) e Andrea Presa (didjeridoo, facebass, percussioni e battiti elettronici). Un viaggio musicale dalla cultura tribale al suono del mondo contemporaneo. La voce antica del didjeridoo e quella mistica del canto indiano si fondono con la psichedelia dell’elettronica. La band, grazie ai canti tradizionali del sud Italia e dell’India, crea un’atmosfera suggestiva grazie anche ad un repertorio proveniente da dieci anni di ricerca musicale e di composizioni originali. Si mischiano note trancyfunky a ritmi irregolari, canzoni tradizionali a improvvisazioni jazz progressive in un crescendo di fusion con i beats tipici della tek music. Con l’ispirazione tratta dalle minoranze  tribali di tutto il mondo Transalento sostiene le cause dei diritti umani.

Lunedì 15 Agosto
 (ore 21:30 – contributo associativo 7 euro) spazio allo spettacolo “Acqua e farina“. Giancarlo Paglialunga (voce e tamburi) e Salvatore Casaluce (chitarra) affiancati dalla personalità “ritmica” unica di Vito De Lorenzi, si incontrano in un progetto artistico originale e dal respiro internazionale. L’incontro tra i due musicisti, di estrazione artistica “quasi” opposta, il primo voce e tamburello storico della tradizione popolare salentina,  il secondo chitarrista e compositore eclettico che spazia nei generi a lungo collaboratore del compianto Maestro Ennio Morricone e Nicola Piovani e Orchestra Roma Sinfonietta. Un incontro all’insegna di un comune denominatore: la radice folk che, nella musica come nei racconti, fa da background a un nuovo mondo sonoro. La tradizione del blues afroamericano e della cultura folk americana sviluppano una narrativa di linguaggi comuni a tutto il patrimonio della musica popolare del sud Italia. Acqua e farina sono i due elementi di base che generano pane e Vita. E da qui nuove ricette, nuove esperienze e varie commistioni che raccontano e narrano nel contesto della modernità.

luciani.2006@libero.it

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