HomeNewsALENTO BOOK FESTIVAL La Festa dei Libri, la Movida dei Lettori

ALENTO BOOK FESTIVAL La Festa dei Libri, la Movida dei Lettori

ALENTO BOOK FESTIVAL La Festa dei Libri, la Movida dei Lettori

La rassegna itinerante che quest’anno coinvolge dieci comuni della provincia di Lecce, proseguirà fino ad agosto ospitando complessivamente 50 autori nei borghi dell’entroterra e della costa, tra piazze, castelli, vicoli, palazzi e belvedere sul mare, dall’Adriatico allo Ionio.

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Sabato 17 luglio sarà la volta di LUCA BARBAROSSA a Galatone.

Nell’atrio del Palazzo Marchesale, alle 20.30, uno dei più celebri cantautori italiani presenta il romanzo autobiografico “Non perderti niente” (Mondadori).

“Amo la strada, da lì vengo e a lei sento ancora di appartenere.” Mentre fervono i preparativi per la festa dei suoi sessant’anni Luca Barbarossa è sia il padre felice sia il ragazzino che medita la fuga per non mancare agli appuntamenti con gli imprevisti. Si sottrae alla dittatura anagrafica, partendo in libertà a bordo di pagine che pulsano di incontri straordinari con Maradona e Pavarotti, Benigni e Bruce Springsteen, non più importanti e formativi di quelli con una spogliarellista spagnola, un pescatore cubano, un mago messicano e il suo gallo Django.

Non perderti niente è la sua autobiografia irregolare, quasi un romanzo di formazione che procede chiedendo passaggi in autostop alla memoria, per tornare alle piazze europee che da adolescente batteva con stivali texani ai piedi e chitarra in spalla, o ai grandi palchi, ai successi sanremesi, prendendosi gioco del tempo che “si allunga, si accorcia, è prematuro, in ritardo. Qualche volta però è di una puntualità spiazzante”.

Canzoni come Roma spogliata, Via Margutta, L’amore rubato, Portami a ballare e Passame er sale non sono mai slegate da vicende personali e nazionali: il cineforum alla sezione della Fgci di Mentana, gli anni di piombo, Roma, la Roma, il Social Club, gli amori tossici, fugaci, eterni. Tutto narrato con ironia e intensità in questa appassionata ode a quel viaggio incredibile che è la vita, che cambia e sorprende a ogni curva. Lui, che da ragazzetto avrebbe voluto essere Adriano Panatta, è diventato uno dei più rispettati artisti italiani.

Luca Barbarossa (Roma, 1961), nella sua lunga carriera, ha pubblicato undici album e vinto il Festival di Sanremo nel 1992 con Portami a ballare. Da anni conduce Radio 2 Social Club.

 

Domenica 18 luglio il Salento Book Festival fa tappa a Corigliano d’Otranto dove, nel fossato del castello, alle 21.00 CHIARA FRANCINI presenta “Il cielo stellato fa le fusa” (Rizzoli).

4 ragazze e 4 ragazzi, provenienti ciascuno da un mondo diverso, restano rinchiusi in una villa sontuosa a Fiesole, in compagnia di una governante e di un gatto. Che fare se non ispirarsi al Decameron di Boccaccio e mettersi a novellare?

È, questa che vi narro, una storia che prende vita sulle colline di Firenze, durante un giorno di maggio, in una dimora dal nome che pare scritto da Petrarca. O da Biancaneve. Villa Peyron al Bosco di Fontelucente. In questa magione profumata di fiori, caffellatte e bucati s’ha da svolgere, durante un fine settimana, un convegno prelibato che parla di Cibo e Cultura. I partecipanti, golosi di bellezza e d’arte, vengono da ogni angolo del creato. Governante e regina della magione è la Lauretta, colei che tutto tiene a bada, sbenedizionando a destra e a manca col mestolo disinvolto, la cucina sopraffina e la ciabatta lesta quanto la lingua. Ma d’improvviso, accade l’impensabile. Il variopinto bouquet d’umani si trova rinchiuso, sprangato per un tempo assai più lungo di quello immaginato. Una clausura involontaria, un perimetro stretto stretto, anche se straordinario. Che ne sarà dei nostri sventurati, alla ventura? Sconosciuti gli uni agli altri. In fondo anche a se stessi. E non potendo più uscire, che si fa? Ci si ispira al Decameron del Ser Boccaccio, si raccontano novelle!

Chiara Francini è un’attrice e scrittrice toscana. Non parlare con la bocca piena, pubblicato da BUR Biblioteca Univ. Rizzoli nel 2017, è il suo primo romanzo.

A questa prima prova seguono altri libri nel corso degli anni: Mia madre non lo deve sapere (Rizzoli, 2018), Un anno felice (Rizzoli, 2019) e Il cielo stellato fa le fusa (Rizzoli, 2020).

 

Lunedì 19 luglio il SBF fa tappa a Galatina ANGELO MELLONE

In Piazzetta Orsini alle ore 20.30 ANGELO MELLONE presenta il libro “Nelle migliori famiglie” (Mondadori). Un grande romanzo, familiare e borghese, che ci tiene avvinti ai destini dei protagonisti, e traccia un ritratto toccante e spietato a un tempo della nostra società e dei nostri rapporti umani

Una barella entra nel pronto soccorso dell’ospedale di Cortina d’Ampezzo. Sopra è steso un ragazzo appena caduto su una pista da sci, è un “codice rosso”. Dietro c’è il padre, Piero Cometti, un chirurgo plastico molto noto, persuaso che la sua disciplina sia la nuova frontiera della rivoluzione comunista. Si trova a Cortina perché i figli hanno convinto i genitori a passare le vacanze di Natale insieme, nonostante siano separati. La madre è Elisabetta Pignatelli, una famosissima conduttrice televisiva “di destra”. Piero ed Elisabetta sono stati molto innamorati, la loro era una famiglia invidiata in tutta la Roma che conta. Ma un lutto terribile li ha colpiti due anni fa: il maggiore dei quattro figli è morto, investito da un’automobile pirata. Da quel momento tutto ha cominciato a crollare: l’unione, la famiglia, il rispetto. Piero ed Elisabetta hanno perso la testa, e ciascuno dei due ha perso di vista l’altro per inseguire le proprie vanità. Adesso si ritrovano al capezzale del loro figlio più piccolo nel giorno della vigilia di Natale, poco prima di una cena che potrebbe essere decisiva per il futuro di Elisabetta, lanciata verso la carriera politica. L’incidente del ragazzo li tiene prigionieri, per una notte infinita, nel desolato corridoio di un ospedale, e li costringe a fare i conti con se stessi, con i propri errori e soprattutto con l’altra e l’altro che moltissimo hanno amato e troppo velocemente hanno dimenticato.

Nelle migliori famiglie è un libro sui legami, raccontati attraverso le vicende dei protagonisti e il modo in cui le loro esistenze si intrecciano con quelle di amici, parenti e figure più o meno oscure. È un libro che esplora il rapporto fra le aspirazioni personali e la relazione di coppia, lo scambio faticoso fra libertà e appartenenza, fra desiderio individuale e senso familiare, per mostrare che, a determinate condizioni, la famiglia può sopravvivere alla retorica della sua dissoluzione.

Angelo Mellone (Taranto, 1973) è giornalista, scrittore e capostruttura Rai. Editorialista e inviato di politica, cultura e costume per numerosi quotidiani nazionali, è autore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi. Ha conseguito il dottorato in Sociologia della comunicazione all’università di Firenze e insegna Scrittura alla Luiss “Guido Carli” di Roma. Autore di diversi libri di saggistica, reportage e lavori teatrali,  Nelle migliori famiglie è il suo quinto romanzo, dopo  Nessuna croce manca (Baldini+Castoldi, 2015), Incantesimo d’amore (Pellegrini, 2016),  La stella che vuoi (Pellegrini, 2017) e  Fino alla fine (Mondadori, 2019).

 

Martedì 20 luglio, un doppio appuntamento a Gallipoli, con Mario De Pizzo e Gene Gnocchi, e uno a Galatone, con Gianluca Gazzoli.

Al Lido San Giovanni di Gallipoli alle 20 MARIO DE PIZZO presenta “L’America per noi” (Luiss).

Cinque presidenti del Consiglio, tre ministri degli esteri, un ex ambasciatore e altri testimoni di questo tempo raccontano momenti di crisi e successi diplomatici dell’amicizia tra Italia e Stati Uniti. Dagli anni di Craxi, con i casi Sigonella e Gheddafi, all’intervento in Kosovo riscostruito da Massimo D’Alema, dai rapporti tra Bush e Berlusconi al caso Calipari, raccontato in un’intervista esclusiva alla moglie dell’agente del Sismi, e ancora dai discussi rapporti tra il governo Conte e Trump alle triangolazioni con la Cina per la nuova Via della Seta fino alla collaborazione tra gli esecutivi di Draghi e Biden. Con “L’America per noi” Mario De Pizzo racconta la storia della relazione tra l’Italia e l’alleato statunitense, a volte presenza ingombrante per il nostro Paese, altre strategica per preziosi successi. Un’amicizia che attende di scoprire i suoi nuovi equilibri di potere, in un futuro nel quale l’Occidente dovrà dimostrare una volta per tutte la propria capacità di fare fronte comune. Prefazione di Paolo Messa.

 

A seguire, alle 21, GENE GNOCCHI presenta il libro “Il gusto puffo” (Solferino).

Odori e sapori, ricordi e manie: un irresistibile ritratto dell’Italia com’era e come non è diventata.

Siamo un’umanità al gusto puffo, ammettiamolo. Ognuno fiero del suo colore un po’ sopra le righe, ma senza il coraggio di uno scarto di personalità al di là di quel sapore indefinibile, che tende alla vaniglia. Ognuno impegnato a sopravvivere, anche un po’ a se stesso. Ognuno detentore di certezze granitiche, costruite quando va bene su un malinteso. I protagonisti di queste storie rappresentano in questo senso un invidiabile campionario di velleità, incongruenze, ispirazioni a sproposito. Un aspirante California Dream Man ultrasessantenne a cui si sloga una spalla ogni volta che esce da una torta. L’inventore della legge che impone agli artisti di far posare le modelle solo vestite, col loden. Un uomo che vuole adottare un bambino a distanza ma non sa quale sia la distanza minima. Il genero che per non dover portare la suocera al mare decide di farle rompere il femore da una banda di criminali. E naturalmente l’inventore del gusto puffo – appunto – che come tutti sanno si è portato nella tomba il suo segreto. Vite che non sono le nostre e che, pure, ci appartengono in una varietà di modi, tutti inquietanti.

Con il suo stile stralunato e insieme capace di cogliere con precisione chirurgica la verità delle emozioni e delle situazioni, Gene Gnocchi costruisce tassello dopo tassello un mosaico di storie personali e collettive, spudoratamente apocrife e proprio per questo capaci di mostrarci, come in uno specchio deformante, la verità dei nostri pensieri e della nostra vita. Un libro che suscita ilarità e malinconia in egual misura, e che ci chiama in causa personalmente, come se ogni pagina parlasse di noi.

Comico, conduttore, attore, umorista e autore satirico, Gnocchi ha pubblicato diversi libri tra cui ricordiamo i più recenti Cosa fare a Faenza quando sei morto (Bompiani 2015) e Il petauro dello zucchero (La Nave di Teseo 2017). Da settembre 2020 è ospite fisso di Quarta Repubblica di cui cura la copertina satiric.a

 

Nella stessa serata di martedì 20 luglio, a Galatone, nell’atrio del Palazzo Marchesale, alle 20.30 GIANLUCA GAZZOLI presenta il libro “Scosse. La mia vita a cuore libero” (Mondadori).

Gianluca Gazzoli è conduttore radiofonico e televisivo, videomaker, ma soprattutto un narratore di storie. Questo è il suo primo libro.

La storia è sempre la stessa. Il cuore inizia a battere più veloce. La testa comincia a girare, piego la schiena, mi tengo il petto, la testa gira sempre più forte. A quel punto vedo tutto offuscato, sto per svenire ma rimango cosciente: aritmie ventricolari di grave entità. Per farla breve, il mio cuore raggiunge un numero elevatissimo di battiti al secondo fino a fermarsi completamente, per poi riprendere dopo pochi istanti. Da quando ero solo un ragazzino ho dovuto fare i conti con questa condizione che mi ha costretto a impiantarmi un defibrillatore sotto pelle che, ogni volta che il mio cuore supera i battiti consentiti, scarica una serie di scosse che mi ribaltano a terra pur di tenermi in vita.

Durante un viaggio in India, un indovino mi disse che le mie aritmie erano generate dalla mia sensibilità, dalle mie passioni e dal mio carattere e che proprio per questo la mia vita sarebbe stata segnata da tante scosse, che mi avrebbero cambiato profondamente. Io non so se quell’indovino mi abbia detto la verità, so solo che i battiti troppo accelerati del mio cuore, che hanno rischiato di uccidermi, hanno anche scandito da sempre le tappe fondamentali della vita, insegnandomi a non farmi mai abbattere, ad andare sempre a trecento all’ora e a sfruttare al massimo ogni occasione: a vivere, insomma, una vita che non mi potrei permettere.

Per circa diciassette anni non ho raccontato a nessuno del mio problema perché avevo paura di essere giudicato, di essere trattato in modo differente, forse per orgoglio o forse per immaturità. Ma credo nel potere positivo della condivisione ed è per questo che spero che la mia storia arrivi soprattutto a chi ha bisogno di sentirsi spronato a superare gli ostacoli che la vita ci pone lungo la strada e a dare sempre il meglio di sé per raggiungere i propri sogni, saltare più in alto e spiccare il volo. Vorrei, insomma, che servisse ad avere più rispetto verso le nostre paure e quelle di chi abbiamo intorno, perché sono quelle che ci rendono forti.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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