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ALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DI OGGI – Mercoledì 28 Aprile 2021

Diciassettesima Settimana dell’Anno 2021

Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 118 * giorni mancanti alla fine dell’anno 247

A Roma il sole sorge alle 05.10 e tramonta alle 19.05 (ora solare)

A Lecce il sole sorge alle 05.40 tramonta alle 18.35 (ora solare)

OGGI SI FESTEGGIA: Santa Valeria   

OGGI È: 

  • Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro

Si celebra il 28 aprile la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, promossa dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), per la diffusione e l’incremento della cultura della prevenzione e del lavoro “dignitoso” nel mondo.

«Organizzare una risposta più efficace e convincente per prevenire e contrastare i rischi di incidenti e di insidie alla salute dei lavoratori non può esaurirsi nella ritualità  dell’osservanza di direttive europee o nel ricercare le sinergie obbligate con le convenzioni e le metodologie derivate dalle expertise di grandi organizzazioni internazionali» afferma Claudio Lenoci, direttore dell’Ufficio Ilo per l’Italia e San Marino, in un intervento pubblicato sulla newsletter dell’Ilo Roma, dedicata appunto alla Giornata mondiale e in particolare al tema, proposto dall’Ilo per il 2010, dei «Rischi emergenti e nuovi modelli di prevenzione in un mondo del lavoro che cambia».

  • Giornata mondiale delle vittime dell’amianto

Giornata mondiale per le vittime dell’amianto si celebra il 28 aprile di ogni anno per ricordare le morti procurate dall’utilizzo di questo materiale. Cos’è l’amianto? L’amianto è un materiale tossico e cancerogeno i cui effetti dannosi sono noti fin dall’antichità. Una fibra con grandi possibilità  di impiego, che ha iniziato ad essere utilizzata dagli inizi del secolo scorso, e su larga scala dal dopoguerra, quando era ormai nota con certezza la sua cancerogenicità, fino alla fine degli anni ˜80.

La sua produzione è stata interdetta in modo tardivo in Europa, mentre in molti paesi del mondo a tutt’oggi prosegue. Non esiste una possibilità  di uso sicuro dell’amianto, come non esiste un quantitativo minimo di esposizione al di sotto del quale la salute di coloro che sono esposti sia garantita, anche se va sottolineato che  più elevata e continua è l’esposizione, maggiore è la probabilità  di contaminazione e tanto più alto è il rischio di sviluppare una malattia. Le malattie da amianto sono gravi o gravissime. Nel mondo, calcola l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) muoiono per amianto oltre 100.000 persone/anno, una ogni 5 minuti; in Italia poco più di 10 al giorno.

  • Giornata internazionale per la salvaguardia delle rane

Dal 28 aprile 2009, si celebra la Giornata mondiale delle rane. Il “Save the frog day” ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato di questo anfibio, sui rischi che corre e sugli sforzi fatti per la sua conservazione.

Infatti, circa 1/3 della popolazione mondiale delle 6.468 specie di anfibi è a rischio di estinzione e, negli ultimi decenni, almeno 150 specie sono già  scomparse. Secondo la Lista Rossa dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, in Italia, l’11% delle specie rientra nella categoria “minacciato criticamente”, l’11% nella categoria “minacciato” ed il 21 % nella categoria “vulnerabile”.

Scarsità  d’acqua, inquinamento ed uso dei pesticidi, scomparsa degli habitat, urbanizzazione, cambiamenti climatici e introduzione di specie aliene, queste alcune delle cause che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza delle rane.

Salvare questo anfibio è di fondamentale importanza per la biodiversità . Oltre pulire l’acqua dalle alghe, infatti, le rane mangiano diversi tipi di insetti e sono loro stesse un importante anello della catena alimentare. Grazie alle loro pelle, che assorbe facilmente sostanze chimiche potenzialmente dannose, sono inoltre degli ottimi bio indicatori degli equilibri dell’ambiente che le circonda.

ACCADDE OGGI: 1937 – Inaugurati gli studi di Cinecittà:

Da strumento di propaganda e di “distrazione di massa” nato negli anni bui del regime, Cinecittà diventa in poco tempo la grande fabbrica di sogni made in Italy, capace di tenere testa ai mitici studios hollywoodiani. Oggi, oltre ad essere la più grande città del cinema in Europa, è la memoria storica di 80/anni di settima arte.
Dall’inizio degli anni Trenta, il regime fascista intuisce le potenzialità del cinema come strumento di propaganda e adotta una serie di provvedimenti, che hanno l’effetto da un lato di scoraggiare le importazioni di film stranieri, dall’altro di alimentare una produzione locale. Il prodotto finale di questa strategia è la cosiddetta Legge Alfieri del 1939, che istituisce l’Ente Nazionale Industrie Cinematografiche (ENIC).
Nel frattempo, la fine dei vecchi studi Cines nel 1935, distrutti da un incendio, crea le condizioni per la costruzione di un nuovo e più vasto complesso, rispondente alle ambizioni “imperiali” dell’Italia mussoliniana. La zona in questione viene individuata in un terreno di 500mila metri quadrati, lungo la via Tuscolana, a 9 chilometri dal centro di Roma. Del progetto vengono incaricati l’architetto Gino Peressutti e l’ingegnere Carlo Roncoroni.

Partiti a gennaio del 1936, i lavori vengono ultimati in appena 15 mesi. Il 28 aprile del 1937 è il giorno dell’inaugurazione e a presiederla è Benito Mussolini. Il complesso che si trova davanti è qualcosa di completamente inedito in Europa e potrebbe fare invidia agli Americani: 73 edifici (tra cui 16 teatri di posa, dotati delle strumentazioni più all’avanguardia), 40mila mq di strade e piazze, tre piscine per le riprese sott’acqua, 35mila mq di giardini, 900 dipendenti fissi.

Una vera “città del cinema”, di nome e di fatto, dove trovano spazio l’Istituto Luce (memoria storica degli albori del cinema italiano) e il Centro Sperimentale di Cinematografia (tutt’oggi la più antica fucina italiana di attori e registi). Prima pellicola ad uscire dai nuovi studios è Scipione l’Africano (1937) di Carmine Gallone. La censura fascista non consente grande libertà di generi, per cui prevale in questa prima fase un cinema d’evasione, fatto di sentimenti passionali e di uomini forti e risoluti come Amedeo Nazzari e Massimo Girotti.

Il periodo d’oro per Cinecittà arriva negli anni Cinquanta con il filone peplum (termine che nell’antica Grecia indicava la tipica tunica femminile), ossia dei “film storici in costume” (legati al contesto biblico o all’Impero romano), che trovano qui la location ideale: da Quo vadis? a Ben Hur, passando per Gli ultimi giorni di Pompei. Negli stessi anni escono i primi capolavori firmati da Visconti, De Sica e Fellini, destinati a fare scuola nei decenni a venire.

Qui vengono girati oltre tremila film, di cui 47 ricevono l’ambito Premio Oscar. In questo arco di tempo il complesso di via Tuscolana conserva il suo primato europeo, tenendosi al passo con il progresso tecnologico; dal 2001, ad esempio, viene aperto uno spazio interamente dedicato al digitale, con attrezzature tra le più sofisticate in campo mondiale.

Il ruolo di memoria storica del cinema italiano e internazionale si conferma in questi anni, soprattutto attraverso il prezioso lavoro del centro per il restauro e recupero di pellicole, sia in bianco e nero che a colori.

EVENTO SPORTIVO  – 2010 – L’Inter supera il Barcellona e va in finale:

La posta in palio è altissima: la finale di Champions League, a Madrid contro il Bayern Monaco. Il risultato della partita di andata a San Siro del 20 aprile, 3 a 1 per l’Inter (alla rete iniziale di Pedro sono seguite quelle di Sneijder, Maicon e Milito), fa scendere in campo le due squadre, guidate da Mourinho e Guardiola, con obiettivi quanto mai diversi e contrapposti: difendere per i nerazzurri e attaccare per i blaugrana.

Tantissimi i campioni in campo, lo spettacolo è assicurato, nonostante si giochi sostanzialmente ad una porta, quella difesa con grande bravura dal brasiliano Julio Cesar. L’Inter rimane anche in 10 per l’espulsione di Thiago Motta, ma il “muro” composto da Cambiasso, Lucio e Zanetti resiste eroicamente tranne quando al 39° Piquet mette il pallone in rete.

Il risultato finale dell’incontro premia Milito & Co. che si qualificano, dopo 38 anni, per la finale dove, battendo il Bayern Monaco per 2 a 0, conquisteranno per la terza volta il titolo continentale per club.

NACQUERO OGGI:

1960 – Walter Zenga

1961 – Laura Boldrini

LA FRASE CELEBRE (Aforisma): 

Il superfluo, cosa quanto mai necessaria. (Voltaire)

PROVERBIO DEL GIORNO:

Aprile, dolce dormire.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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