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ALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DI OGGI: lunedì 09 maggio 2022

Diciannovesima Settimana dell’Anno 2022

Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 129 * giorni mancanti alla fine dell’anno 236

A Roma il sole sorge alle 04.56 e tramonta alle 19.17 (ora solare)

A Lecce il sole sorge alle 4.53 e tramonta alle 18.52 (ora solare)

OGGI SI FESTEGGIA: San Gregorio

OGGI È: Festa dell’Europa

Oggi ricorre la festa dell’Europa (chiamata anche “giorno europeo”), che ricorda il giorno in cui, nel 1950, Robert Schuman presentò il piano di cooperazione economica, la cosiddetta “Dichiarazione Schuman”. La Dichiarazione rappresenta il punto di inizio della creazione di un unico nucleo economico europeo, che parte dalla comune gestione delle riserve di carbone e acciaio di Francia e Germania e porta alla realizzazione dell’Europa federale, strumento di pace e di integrazione tra le nazioni.

Fino al 1964 la festa dell’Europa veniva celebrata il 5 maggio, perché celebrava la fondazione del Consiglio d’Europa avvenuta il 5 maggio 1949, la data fu spostata poi al 9 dello stesso mese in occasione del summit di Milano del 1985, dove si scelse di legarla anche alla fine della Seconda guerra mondiale (il 9 maggio è il giorno successivo alla firma della capitolazione nazista).

In occasione della festa le istituzioni dell’UE aprono al pubblico le porte delle loro sedi di Bruxelles e Strasburgo, e nel resto del mondo gli uffici locali dell’Unione organizzano eventi e manifestazioni, allo scopo di avvicinare i cittadini all’UE e tra di loro. Visite guidate, concerti, dibattiti e mostre organizzate attirano migliaia di persone in tutti i paesi dell’UE.

Dal 2008, in Italia, il 9 maggio è anche la “Giornata della Memoria delle Vittime del Terrorismo”, in ricordo del giorno in cui, nel 1978, lo statista Aldo Moro fu assassinato dalle Brigate Rosse.

ACCADDE OGGI: 1978 –  La mafia uccide Peppino Impastato: 

«Arrivai alla politica nel lontano novembre ’65, su basi puramente emozionali: a partire cioè dalla mia esigenza di reagire ad una condizione familiare divenuta ormai insostenibile». Parole dal diario di un trentenne che con il coraggio della verità e la forza delle idee ingaggia una lotta impari contro il male, che è dentro e fuori la sua vita. Sepolta da coincidenze storiche, silenzi e omissioni, la sua storia è patrimonio della cultura della legalità.

Nascere a Cinisi, nell’estremo nord della provincia palermitana, alla fine degli anni Quaranta significa prendere presto coscienza che la libertà d’azione di un individuo è fortemente condizionata dagli interessi di “cosa nostra”. Giuseppe Impastato, Peppino per familiari e amici, se ne accorge presto, fin dall’interno delle mura domestiche. La sua famiglia vive in stretta contiguità con la mafia locale: suo padre Luigi è amico del capomafia Gaetano Badalamenti ed è cognato del boss Cesare Manzella.

Il brutale assassinio dello zio, fatto saltare in aria con la sua “Giulietta”, cui Peppino assiste all’età di 15 anni, fa esplodere nel giovane il rifiuto di quel modello di vita, da tempo covato nell’animo. In questo percorso trova un prezioso riferimento nel pittore comunista Stefano Venuti, che arriva a considerare il suo padre morale in contrapposizione a quello biologico, da lui ripudiato.

Il rapporto con Venuti dà libero sfogo alla geniale vivacità del giovane, che inizia un percorso politico e culturale di lotta contro la “legge dei potenti” e di ribellione nell’ambito familiare. A 17 anni lancia e dirige il giornalino L’idea socialista, facendosi portavoce delle istanze del proletariato, portate avanti dalla sinistra del Partito Socialista Italiano, confluita nel nuovo soggetto del PSIUP. Ciò lo porta a sostenere le ragioni dei contadini, degli edili e dei senza lavoro.

Nel 1976 la sua lotta alla mafia arriva a una svolta. Insieme agli amici più stretti fonda Radio Aut che, dal vicino comune di Terrasini, trasmette ogni venerdì la striscia Onda Pazza a Mafiopoli. È una satira feroce di quei protagonisti noti della quotidianità di Cinisi, come il boss Badalamenti e il sindaco Gero di Stefano, facilmente riconoscibili nei personaggi Tano Seduto e Geronimo Stefanini. Un modo innovativo di lotta alla mafia, che attraverso la satira porta alla luce il traffico di droga e i giochi di potere tra politica e clan del territorio.
Da quel momento viene visto come un personaggio scomodo e non c’è più nemmeno il padre a difenderlo, nel frattempo defunto. Da scomodo Peppino diventa “pericoloso” nel momento in cui decide di candidarsi alle elezioni comunali del 14 maggio 1978, tra le fila di Democrazia Proletaria. Cosa nostra è in una fase di espansione dei propri traffici e il suo eventuale ingresso nella sfera decisionale costituisce una minaccia.

L’ordine è di assassinarlo e di cancellarne il ricordo.

Nella notte tra l’8 e il 9 maggio avviene il macabro ritrovamento dei suoi resti, lungo i binari della ferrovia Palermo-Trapani. Una carica di tritolo l’ha reso praticamente non identificabile se non dai documenti. I carabinieri giungono alla conclusione che si tratti di un fallito attentato terroristico o in alternativa di suicidio “esibizionista”. Poche ore dopo i tg danno la notizia del ritrovamento del corpo senza vita di Aldo Moro, in via Caetani, a Roma. Ciononostante 264 cittadini scrivono il suo nome sulla scheda elettorale, eleggendolo simbolicamente al consiglio comunale di Cinisi.

Gli anni trascorrono ma il fratello Giovanni e la madre Felicia, supportati dagli amici di Radio Aut e del Centro Siciliano di Documentazione, non smettono di credere che prima o poi la verità verrà a galla. Le loro speranze trovano una risposta nel 1984, grazie alla ricostruzione del Consigliere Istruttore Rocco Chinnici (che paga con la vita il suo impegno), in base alla quale il Giudice Antonino Caponnetto accerta l’origine mafiosa dell’omicidio.
Si riesce, tuttavia, a risalire ai colpevoli soltanto 10 anni più tardi, quando l’inchiesta viene riaperta. Le condanne arrivano tra il 2001 e il 2002: trent’anni per Vito Palazzolo ed ergastolo per Gaetano Badalamenti, entrambi riconosciuti come mandanti dell’omicidio. Peppino Impastato è oggi una figura cardine del vasto movimento antimafia e a lui si richiamano numerose associazioni ed iniziative culturali, sparse su tutto il territorio nazionale.

La sua vicenda ha ispirato il film I cento passi, uscito nel 2000 per la regia di Marco Tullio Giordana e il cui titolo si riferisce alla distanza tra la casa di Impastato e quella del boss Badalamenti.

NACQUERO OGGI:

1939 – Gian Carlo Caselli

1957 – Fulvio Collovati

1976 – Manuela Leggeri

LA FRASE CELEBRE (Aforisma): 

Ci si deve moderare tra l’odio del dolore e l’amore del piacere. (M. de Montaigne)

IL PROVERBIO DEL GIORNO:

Se maggio va fresco va ben la fava e anco il formento.

I DOODLE DI GOOGLE: Anniversario di James Matthew Barrie

«Tutti i bambini crescono, meno uno». Quell’uno è da un secolo protagonista dei sogni di tantissimi bambini, alimentati da letture, film e cartoni animati; per gli adulti è la personificazione del recondito e comune desiderio di ritornare all’età dell’incoscienza. Peter Pan ha milioni di fan ma un solo padre: lo scrittore scozzese James Matthew Barrie.

Fu lui a idearne il personaggio, facendolo esordire nel 1902 all’interno del romanzo The Little White Bird (L’uccellino bianco) e due anni dopo in una commedia teatrale. Peter Pan e il suo mondo di sirene, fate e pirati campeggiano nel doodle locale (visibile nel Regno Unito), pubblicato da Google nel 2010, a 150 anni dalla nascita dello scrittore.

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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