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ALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DEL GIORNO

Almanacco di oggi: lunedì 06 febbraio 2023

Sesta settimana dell’Anno 2023

Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 37 * Giorni mancanti alla fine dell’anno 328

A Roma il sole sorge alle 7.17 tramonta alle 17.32 (ora solare)

A Lecce il sole sorge alle 6.50 tramonta alle 17.12 (ora solare)

OGGI SI FESTEGGIA: Santa Dorothea

LE GIORNATE MONDIALI/INTERNAZIONALI: Giornata mondiale contro l’infibulazione e le mutilazioni genitali femminili

Le mutilazioni genitali femminili (MGF), sono pratiche tradizionali che vengono eseguite principalmente in 28 paesi dell’Africa sub-sahariana, per motivi non terapeutici. Tali pratiche ledono fortemente la salute psichica e fisica di bambine e donne che ne sono sottoposte.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che siano già state sottoposte alla pratica 130 milioni di donne nel mondo, e che 3 milioni di bambine siano a rischio ogni anno. Il 6 febbraio si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale contro l’infibulazione e le mutilazioni genitali femminili.

L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS)

ha classificato le mutilazioni in 4 tipi differenti, a seconda della gravità degli effetti:

Circoncisione (o infibulazione al-sunna): è l’asportazione della punta della clitoride, con fuoriuscita di sette gocce di sangue simboliche;

Escissione del clitoride al-wasat: asportazione della clitoride e taglio totale o parziale delle piccole labbra;

Infibulazione (o circoncisione faraonica o sudanese): asportazione della clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell’urina e del sangue mestruale;

Il quarto gruppo comprende una serie di interventi di varia natura sui genitali femminili.

Queste pratiche sono eseguite in età differenti a seconda della tradizione: per esempio nel sud della Nigeria si praticano sulle neonate, in Somalia sulle bambine, in Uganda sulle adolescenti.

Tutte queste mutilazioni ledono gravemente sia la vita sessuale sia la salute delle donne, ed è a tutela di queste ultime che si adoperano i movimenti per l’emancipazione femminile, soprattutto in Africa.

Le mutilazioni genitali femminili hanno gravissime conseguenze sul piano psicofisico, sia immediate (con il rischio di emorragie a volte mortali, infezioni, shock), sia a lungo termine (cisti, difficoltà  nei rapporti sessuali, rischio di morte nel parto sia per la madre sia per il nascituro).

ACCADDE OGGI: anno 1952 – Inizia il regno di Elisabetta II: 

«God Save the Queen». A distanza di oltre un secolo il popolo inglese torna a intonare lo storico inno per la seconda volta, salutando la salita al trono di «Sua Altezza Reale» la Principessa Elisabetta di York. Dopo quella vittoriana, per il Regno Unito s’inaugura un’altra era storica destinata a durare più di qualsiasi altra.

Le condizioni fisiche di re Giorgio VI sono peggiorate da diversi mesi e a rappresentarlo in molti appuntamenti ufficiali è la primogenita Elizabeth Alexandra Mary, designata a succedere al padre dalla tenera età di dieci anni. All’inizio del 1952, la giovane rampolla, in compagnia di Filippo, è impegnata in un viaggio istituzionale attraverso i paesi del Commonwealth per consolidare le relazioni con i membri dell’ex Impero britannico.

Durante la visita in Kenya, la mattina di mercoledì 6 febbraio arrivano da Londra notizie di estrema gravità. Il cuore del Re, prostrato dal tumore ai polmoni, non ha retto e un infarto lo ha stroncato definitivamente durante il sonno. In casi del genere non c’è molto tempo per dolersi della grave perdita, bisogna farsi immediatamente carico delle sorti del regno, che da questo momento sono nelle mani di una giovane donna. Le viene chiesto con quale nome intende indossare la corona e la scelta è repentina e ferma: conserverà il suo nome che è anche quello di sua madre.

Così, senza un’investitura ufficiale e lontana dalla madre patria, diviene «Sua Maestà Elisabetta II, per Grazia di Dio, Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e di Irlanda del Nord e dei suoi altri Reami e Territori, Capo del Commonwealth, Difensore della Fede». Lasciato in fretta il “Treetops hotel” (sito nelle vicinanze del Parco Nazionale di Aberdare e divenuto in seguito una meta turistica per l’eccezionale fatto storico), la Regina ritorna in patria per i funerali del padre, la sua prima uscita ufficiale.

Nei giorni seguenti, la coppia reale si trasferisce a Buckingham Palace, residenza ufficiale della corona inglese, cui però viene preferito il Castello di Windsor, considerato la propria casa. Per l’incoronazione in pompa magna bisogna attendere un anno e mezzo. Nel frattempo, lo scenario politico che l’accoglie è quello di un paese che vede cambiare il proprio prestigio internazionale a vantaggio delle due superpotenze USA e URSS, rispetto alle quali grazie alla saggia guida di Winston Churchill l’Inghilterra si ritaglia un ruolo di sostenitore della distensione.

Elisabetta deve affrontare il tramonto dell’Impero britannico, segnato dalle rivolte in Kenya e Iran e soprattutto dalla crisi del Canale di Suez, che sancisce la rinuncia a ogni tentativo di imporre la propria sovranità. Seguono i decenni degli attentati terroristici in Irlanda e Scozia, attraversate da forti spinte autonomiste fino alla pace degli anni Novanta. Sotto di lei si avvicendano 14 primi ministri ma quelli che lasciano il segno sono tre: Churchill, Margaret Thatcher (che ammette di “detestare cordialmente”) e Tony Blair.
Nonostante il carattere schivo, in parte mitigato dalla passione per abiti colorati e copricapo alquanto originali, la Sovrana si conquista nei decenni successivi l’affetto della gente. Un rapporto che subisce un serio ridimensionamento nel 1997, con la morte di Lady Diana, moglie del primogenito ed erede Carlo. È il momento di minore popolarità, con l’opinione pubblica che vede nella sua reazione fredda alla tragica scomparsa, il chiaro segno dell’ostilità verso la nuora.

Ma Her Majesty, come sono soliti chiamarla i suoi sudditi, ha le spalle forti e supera anche questa fase, raggiungendo nel 2007 un primato storico: la più anziana sovrana britannica di tutti i tempi. Nel 2002 taglia il traguardo del mezzo secolo di regno, giurando in seguito di non avere alcuna intenzione di abdicare. Nel 2022 festeggia i 70 anni sul trono del Regno Unito, dove rimane fino alla scomparsa dell’8 settembre dello stesso anno.

AVVENIMENTO SPORTIVO: anno 1968 – Olimpiadi invernali del 1968:

A Grenoble, nella Francia sud-orientale, 1.158 atleti da 37 nazioni danno vita, dal 6 al 18 febbraio, alla decima edizione delle Olimpiadi invernali. Le gare sono 35 in 8 sport. Nel medagliere finale la Norvegia prevale sull’URSS, con 14 medaglie (di cui 6 ori) contro le 13 dei sovietici. L’Italia vince ben quattro gare.

Eugenio Monti, detto il rosso volante, guida i team italiani nella conquista dell’oro nel bob a 2 e a 4. Nella 30 km di sci di fondo Franco Nones è nettamente primo. Il quarto oro, ed è il primo di un’italiana alle Olimpiadi invernali, arriva con l’altoatesina Erika Lechner nello slittino singolo femminile.

NACQUERO OGGI:

anno 1778 – Ugo Foscolo (+1827)

anno 1948 – Andrea Orlandini

anno 1955 – Franco Colomba

anno 1972 – Stefano Bettarini

LA FRASE CELEBRE (Aforisma):

Quel che è terribile è fingere che un ripiego non sia tale. (Doris Lessing)

IL PROVERBIO DEL GIORNO:

In questo mondo niente ricevi se non lo tiri con i denti

I DOODLE DI GOOGLE: François Truffaut:

Intellettuale eclettico, Francois Truffault ha fatto la storia del cinema d’oltralpe e non solo, nel periodo 1960-1970. Nella sua carriera artistica ha saputo tenere assieme punti di vista diversi: dal regista e sceneggiatore all’attore, dal produttore al critico.

Dopo aver iniziato come articolista per Cahiers du cinéma, la più prestigiosa rivista cinematografica francese, si è messo dietro la cinepresa dando vita insieme ad altri colleghi (in primis Jean-Luc Godard) alla corrente cinematografica della Nouvelle vague, inaugurata dal film I Quattrocento colpi.

Al finale di quest’ultimo è ispirato il doodle locale (visibile in gran parte dell’Europa, in Groenlandia e in Giappone) pubblicato da Google nel 2012, nell’ottantesimo della nascita del cineasta.

 

luciani.2006@libero.it

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