HomeAlmanaccoALMANACCO DEL GIORNO Almanacco di Lunedì 24 dicembre 2018

ALMANACCO DEL GIORNO Almanacco di Lunedì 24 dicembre 2018

ALMANACCO DEL GIORNO Almanacco di Lunedì 24 dicembre 2018

Almanacco di Lunedì 24 dicembre 2018

Cinquantaduesima settimana dell’anno

Giorni dall’inizio dell’anno: 358 * Giorni rimanenti alla fine dell’anno 7

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OGGI SI FESTEGGIA: Santa Adele                   

OGGI È: Giornata mondiale contro l’AIDS :

ACCADDE OGGI: 1871 – La prima dell’Aida di Verdi:

aida

Al Teatro khediviale dell’Opera del Cairo, il 24 dicembre 1871, venne eseguita in pubblico per la prima volta l’Aida, celebre capolavoro di Giuseppe Verdi, tra le più eseguite nei teatri di tutto il mondo.

Tutto partì da un’iniziativa del viceré d’Egitto Ismail Pascià, per festeggiare in pompa magna l’inaugurazione del Canale di Suez, avvenuta nel novembre del 1869. Per questo commissionò al famoso egittologo francese Auguste Mariette (le cui preziose scoperte lo portarono ad essere il fondatore del Museo del Cairo) un testo ambientato nell’antico Egitto, che ne celebrasse trionfalmente la millenaria civiltà.

Nello stesso periodo era stato inaugurato anche il Teatro dell’Opera del Cairo e la prima opera lirica rappresentata era stata il Rigoletto di Verdi. Di qui l’idea di chiedere al grande compositore di Busseto, di comporre un inno per celebrare entrambe le inaugurazioni, dietro compenso di 80mila franchi.

Al rifiuto di quest’ultimo a scrivere musica d’occasione, il viceré inviò Mariette a Parigi con l’incarico di assicurarsi la collaborazione di uno tra Verdi, Wagner o Gounod. Grazie all’intercessione del librettista Camille Du Locle (che aveva scritto per Verdi il libretto del Don Carlos), il testo di Mariette arrivò tra le mani del compositore italiano che ne rimase entusiasta, accettando l’incarico di trarne un inno per un compenso più alto (150mila franchi).

In collaborazione con il poeta scapigliato Antonio Ghislanzoni iniziò la stesura del libretto, in cui l’intento di Verdi era di dare valore drammatico all’ambientazione scenica, curando in maniera minuziosa i particolari dei vari ambienti e dei costumi legati all’epoca dei faraoni.

Protagonista è il capitano egiziano Radames, incaricato di contrastare l’invasione degli Etiopi. Innamorato della schiava etiope Aida, combattuta tra la fedeltà al suo popolo e l’amore per l’egiziano, Radames rivelerà alla stessa la strategia d’attacco del suo esercito, ignaro di essere spiato dal padre della ragazza. Convinto di essere caduto in trappola, si farà condannare a morte ma nell’affrontare la pena capitale ritroverà al suo fianco l’amata che morirà con lui.

La “prima”, programmata inizialmente per gennaio del 1871, slittò a causa della guerra franco-prussiana, che rese difficoltoso portare fuori dalla capitale francese le straordinarie scenografie e i sontuosi costumi, curati dallo stesso Mariette (studiando gli antichi bassorilievi egiziani) e realizzati negli ateliers parigini del prestigioso teatro dell’Opera da noti artisti (come Daran e Lavastre).

La sera del 24 dicembre arrivò l’atteso debutto del melodramma, suddiviso in quattro atti. Sotto la direzione del maestro Giovanni Bottesini, si esibirono nel ruolo dei protagonisti quattro dei migliori artisti dell’epoca: il soprano Antonietta Pozzoni Anastasi (Aida); il tenore Pietro Mongini (Radames); il mezzosoprano Eleonora Grossi (Amneris, figlia del faraone e innamorata di Radames); il baritono Francesco Steller (Amonasro, padre di Aida).

Fu uno straordinario successo e il pubblico rimase affascinato da brani di grande intensità drammatica come la Celeste Aida. La conquista delle platee e della critica europea fu altrettanto immediata riuscendo ad intercettare il rinnovato interesse per la civiltà egiziana, che nell’Ottocento si respirò nelle diverse forme di espressione artistica, dall’architettura alla musica.

La prima rappresentazione in Italia – ospitata nello splendido Teatro alla Scala di Milano l’8 febbraio del 1872 – fu un trionfo per Verdi, che vide la sua opera salutata come un inno ai valori risorgimentali. In particolare, la marcia trionfale del II atto venne giudicata di travolgente intensità emotiva e per questo riproposta in tutti gli eventi celebrativi dell’Unità d’Italia.

L’Aida fu portata in scena dai più illustri interpreti della lirica, da Maria Callas a Placido Domingo, e diretta da maestri d’eccezione quali Arturo Toscanini e Riccardo Muti.

EVENTO SPORTIVO: 1976 – L’Italia vince la Coppa Davis:

NACQUERO OGGI:        

1948 – Edwige Fennech – attrice

1974 – Marcello Salas – ex calciatore

1977 – Claudia Corsini – campionessa del mondo di pentathlon moderno

LA FRASE CELEBRE

Anche la mente più erudita ha qualcosa da imparare. (George Santayana)

IL PROVERBIO:

Tutte le volpi al fine si rivedono in pellicceria

IL SEGNO ZODIACALE: SCORPIONE – dal 23/11 al 22/11

Personalità:

Arroccato nella sua torre d’avorio, possiede una personalità complessa e difficile da comprendere. Riflessivo, razionale e prudente, crede solo a ciò che vede, tutto il resto è vana ed inutile speculazione. Solitario per vocazione, rifugge la vita mondana e mira soltanto a conseguire risultati concreti, che raggiunge facilmente, grazie al suo spirito pratico. Le avventure intellettuali lo affascinano, soprattutto se gli permettono di argomentare sull’assurdità di alcune credenze e superstizioni.

Amore:

Timido e sospettoso non si fida molto dell’amore e si accosta ad esso con molta circospezione, anzi spesso è incapace di lasciar cadere le sue difese, cercando di dominare i sensi attraverso la ragione. Quando però “capitola” e si abbandona ai sentimenti, il suo affetto è profondo e duraturo, anche se è spinto da un impulso incontrollabile a vivere tutte le situazioni affettive in posizione di assoluto predominio o controllo. Nonostante abbia bisogno di tenerezza e di calore, non lo dà a vedere, perché pensa di mostrarsi debole e fragile, così facendo appare, agli occhi degli altri, freddo e superbo. Come gli piace corteggiare? In genere, passa per un individuo distaccato e calcolatore, mentre per lui è solo questione di prudenza, non vuole sbagliare

Lavoro:

Nel lavoro profonde tutte le sue energie, e non sono poche, il suo impegno e le sue capacità razionali ed organizzative. Il risultato che si prefigge è sempre ambizioso: raggiungere una posizione importante da cui esercitare tutta la sua autorità e gestire il lavoro suo e altrui senza dover mai rendere conto a nessuno. Non esistono vie di mezzo: o la “carriera” in un’azienda che gli consenta di salire ad uno ad uno i gradini della scala del successo, oppure un’attività completamente indipendente da svolgere in totale solitudine. La fatica e i sacrifici che dovrà affrontare per raggiungere i suoi obiettivi non lo spaventano di certo, dal momento che è dotato di pazienza e abituato a giocare sui tempi lunghi. Di solito i suoi sforzi vengono coronati dal successo, perché è un perfezionista nato ed è anche molto critico nei confronti di se stesso, così come degli altri.

Salute:

La sua resistenza fisica è eccezionale e normalmente gode di ottima salute fino a tarda età. Quando gli capita di ammalarsi, non si lascia andare, ma combatte la malattia con tutta la sua energia. È forte come una quercia e lo sa… Accetta e segue, con scrupolo e costanza, terapie o regimi alimentari, e ove è necessario, sostituisce le cure mediche con drastici interventi chirurgici, che affronta con determinazione e senza alcun timore.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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