HomeAlmanaccoALMANACCO DEL GIORNO Almanacco di Venerdì 26 Aprile 2019

ALMANACCO DEL GIORNO Almanacco di Venerdì 26 Aprile 2019

ALMANACCO DEL GIORNO Almanacco di Venerdì 26 Aprile 2019

Almanacco di  Venerdì 26 Aprile 2019

Diciassettesima settimana dell’anno

Giorni dall’inizio dell’anno: 116 * Giorni rimanenti alla fine dell’anno 249

A Roma il sole sorge alle 05.13 e tramonta alle 19.02 (ora solare)

A Lecce il sole sorge alle 05.02 e tramonta alle 18.44 (ora solare)

OGGI SI FESTEGGIA: San Marcellino

ACCADDE OGGI: 1986 – Disastro alla centrale nucleare di Chernobyl:

chernobyl

Un test di sicurezza compromesso dalla cieca ambizione e dalla sciatteria umana scatena l’inferno nel cuore dell’ex Unione Sovietica. Alle vite cancellate in un istante dalla tremenda esplosione se ne aggiungono altre, innumerevoli, avvelenate lentamente dalle radiazioni. Anche oggi nessuno è in grado di dire con certezza quante perdite umane sono legate a quella sciagurata notte.

Nella primavera del 1986, il clima tra USA e Russia è ancora teso ed è forte in URSS la paura di un attacco alle centrali nucleari. Per questo si effettuano numerosi test di sicurezza per verificare il funzionamento dei reattori in condizioni “limite”. Simili operazioni avvengono nel sito nucleare di Chernobyl, situato nelle adiacenze della città ucraina di Pripjat’, a 16 km dal confine con la Bielorussia. Utilizzata per produrre energia elettrica ad uso civile e plutonio per scopi militari, la centrale funziona attraverso 4 reattori.

Gli standard di sicurezza sono lontani da quelli adottati a quel tempo nel mondo occidentale e la storia della sua costruzione è costellata di elementi allarmanti sotto il profilo dell’affidabilità. La notte di sabato 26 aprile tutto ciò emerge con estrema drammaticità incrociando l’errore umano. Il vice capo ingegnere Anatoly Dyatlov ha il comando delle operazioni e decide di verificare se la turbina del reattore 4 è in grado di generare energia per inerzia, anche in presenza di un’interruzione della corrente elettrica.

Per gli altri tecnici si tratta di un’operazione rischiosa, per via delle condizioni non ottimali della potenza del reattore. Dyatlov non sente ragioni, accecato dall’ambizione di prendere il posto del suo superiore. All’1.23 si dà avvio all’esperimento ed è l’inizio della fine. La catastrofe si materializza in appena un minuto: la pressione del reattore è alle stelle e il disperato tentativo di bloccarne la potenza si rivela fatale, aumentandone di cento volte la potenza distruttiva. A una prima esplosione ne segue una seconda di maggiore portata, che disperde nell’aria 50 tonnellate di carburante nucleare. Scattano immediatamente i soccorsi ma il rischio radioattivo è di fatto inarginabile: il primo bilancio ufficiale parla di 31 vittime che sale a 65 tra tecnici della centrale e soccorritori.

Nelle prime ore le autorità sovietiche sono impegnate a minimizzare l’incidente agli occhi del mondo, salvo poi fare dietrofront quando la nube radioattiva raggiunge il resto dell’Europa, arrivando a lambire l’area del Mediterraneo. Nel frattempo viene fatta sgombrare l’intera città di Pripjat’, decisione poi allargata a tutti i residenti nel raggio di 30 km dall’impianto. Centri abitati e vegetazione assumono l’aspetto di luoghi fantasma che conserveranno nei decenni a seguire.

Il rischio contaminazione scatena il panico nell’opinione pubblica europea, in particolare in Italia dove si vieta il consumo degli alimenti più a rischio come latte e insalata. In quel periodo prende forza il movimento antinucleare, che con il referendum del 1987 porta allo stop definitivo della produzione di energia nucleare in Italia.

Ricordato come il più grave incidente nucleare della storia, l’unico insieme a quello di Fukushima del 2011 a far registrare il massimo livello previsto dalla scala INES dell’IAEA, Chernobyl resta una questione aperta su cui si dividono istituzioni e associazioni antinucleariste. Esiste infatti una guerra di cifre sul numero reale delle vittime delle radiazioni, stimabile secondo l’ONU intorno ai 4mila casi tra tumori e leucemie, in un arco di tempo di ottant’anni. Per Greenpeace il rischio decessi potrebbe interessare 6 milioni di persone.

EVENTO SPORTIVO: : 1970 – La Partenope vince la Coppa delle Coppe:

La Partenope Napoli vince la Coppa delle Coppe, avendo concluso 147 a 129 il doppio confronto con la squadra francese del JA Vichy. Nei turni a eliminazione diretta i napoletani hanno superato lo Zagabria e il Tbilisi, mentre in semifinale i francesi hanno avuto la meglio sui greci dell’AEK Atene.

Una vittoria internazionale storica per il basket partenopeo che soprattutto all’inizio del terzo millennio, quando problemi economici e altro lasceranno Napoli fuori dalla grande pallacanestro, penserà con commozione al team composto da Miles Aiken, Giovanni Gavagnin, Jim Williams e Antonio Errico, e allenato dal grande coach Tonino Zorzi.

NACQUERO OGGI:

1925 – Michele Ferrero – industriale dolciario

1938 – Nino Benvenuti – pugile – campione del Mondo

1971 – Giorgia – cantante  

LA FRASE CELEBRE

La cultura è un ornamento nella buona sorte ma un rifugio nell’avversa. (Aristotele)

IL PROVERBIO:

Aprile non ti scoprire

IL SEGNO ZODIACALE: TORO – Dal 21/04 al 20/05

Personalità:

Il suo gusto innato per il benessere e per le cose “buone” della vita lo predispone a curare l’arte del vivere, a godere delle piccole gioie quotidiane, piuttosto che a lanciarsi in imprese al di sopra delle sue forze e dei suoi mezzi. Resistente, perseverante, riflessivo ed equilibrato, lavora con scrupolo e serietà rispettando i suoi impegni e raggiungendo, quasi sempre, una buona solidità finanziaria. Ama il denaro, non per accumularlo, ma per spenderlo in tutto ciò che gli procura piacere: una bella casa, quadri e mobili d’epoca, una fornita cantina, bei vestiti. Venere, il suo pianeta governatore, gli fa apprezzare, infatti, la purezza della forma e le cose belle, che ama toccare ed avere sempre davanti allo sguardo. Il senso della famiglia è molto sviluppato e rappresenta il rifugio, l’ambiente naturale per eccellenza, nel quale piantare le radici.

Amore:

Un impegno serio, una situazione stabile e chiara in cui profondere tutto il suo affetto, ecco il concetto che ha dell’amore. La stabilità e la durata dei suoi rapporti sentimentali, infatti, sono di fondamentale importanza per il Toro che non tollera il passeggero e l’incerto. All’avventura, invece, bisogna essere portati e non è il suo caso; certo, non si può escludere che circostanze particolari o una persona con eccezionale sensualità, possano spingerlo a quella che, il giorno seguente, probabilmente considererebbe una “stupidaggine”, ma sicuramente non è ciò di cui va in cerca. Una volta trovata l’anima gemella, quindi, la scelta è definitiva, anche perché detesta i cambiamenti e ha paura delle novità. La famiglia è pertanto il fulcro della sua esistenza, poiché soddisfa il suo bisogno di sicurezza.

Lavoro:

Il Toro è un buon amministratore, sia che si occupi dei suoi affari, sia che lavori alle dipendenze altrui. Giunge al successo lentamente ma con sicurezza ed eccelle in professioni come quella di banchiere, consulente finanziario, impresario edile, commerciante, venditore e, grazie al suo amore per la terra, sarà anche un bravo agricoltore. Le sue qualità artistiche, inoltre, lo indirizzano verso il teatro, il cinema, la pittura e il bel canto, non è raro trovare negli appartenenti a questo segno, infatti, ottimi cantanti. Come collaboratore è insostituibile e, se lavora alle dipendenze, risulta un collaboratore veramente affidabile.

Salute:

Le parti del corpo collegate al segno del Toro sono: l’area della gola, l’arco dentario inferiore, il sistema muscolare del collo, le prime vie respiratorie, le vertebre dell’area superiore, e l’area bronchiale superiore. Le patologie che accusa più di frequente comprendono tracheiti, faringiti, tonsilliti, disturbi alle corde vocali, artrosi cervicale, cattivo funzionamento della tiroide. Il suo sale cellulare è il solfato di sodio che regola la ritenzione d’acqua nell’organismo. Il Toro è un flemmatico e per star bene, ha bisogno di vivere evitando qualunque tipo di eccessi, ecco perché arriva spesso fino a tarda età e senza troppi malanni.

I DOODLE DI GOOGLE: Vallenato Festival:

Le origini di questa festa, tra le più importanti nel panorama musicale della Colombia, risalgono agli anni Sessanta del secolo scorso e sono legate al culto della Vergine del Rosario, molto sentito nel dipartimento di Cesar. La manifestazione si tiene nella città di Valledupar, verso la fine di aprile, e consiste in una kermesse sul Vallenato, genere musicale folkloristico, di derivazione caraibica.

I partecipanti si misurano a colpi di fisarmonica, di caja vallenata (sorta di tamburo fatto di legno e pelle di mucca) e di guacharaca (strumento musicale a percussione, formato da due pezzi a forma cilindrica), su quattro ritmi principali: paseo, figlio, puya e merengue. L’edizione 2011 del festival ha trovato spazio sull’home page di Google, con un doodle locale (visibile in Colombia) che, oltre agli strumenti musicali, ritrae una paglietta colombiana.

redazione.lecceoggi@gmail.com

No Comments

Leave A Comment