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ARTISTI IN VETRINA a cura di Raffaele De Salvatore

ARTISTI IN VETRINA a cura di Raffaele De Salvatore

VITTORIO MACI – pittore

L’arte di Vittorio Maci, molto gradevole,  dimostra un’immensa premura nello stabilire punti importanti dai quali diramarsi con un colpo di genio, per fare le opere complete egli vive di colori e di vari materiali che sono essenzialmente nuclei di energia con i quali traccia percorsi senza fine, labirintici e mentali. Questi suoi nuovi lavori sono delle radiografie al microscopio delle quali osserva il processo di formazione dello stesso atto creativo, che l’artista ritiene primordiale e metamorfico. Sono, in altri termini, considerati dallo stesso come elementi consecutivi dell’esperienza umana in generale e forme appropriate per esprimere le tensioni della sua arte. Per lui non è male essere transitori se il consumarsi è legge della natura, ma fintanto che duriamo conterà essere fecondi. La ricerca del colore e della materia in Vittorio Maci fa  parte indissolubile del suo linguaggio e del suo pensiero e non solo di un periodo determinato delle sue variegate sperimentazioni.

Ora, adottare a proposito della sua pittura termini come “principio”, ”migrazione”, “mutamento”, significa metterne in luce la poetica dello stupore e della meraviglia, del mistero e dell’eclettismo. La sua opera è infatti difficilmente catalogabile entro prospettive stilistiche determinabili ma piuttosto è alla ricerca di un ancoraggio ignoto, di un rinvio infinito della meta verso Itaca. L’indagine di un mondo inesplorato e lontano è lo sviluppo naturale di questa sua arte dove l’uomo è prima minacciato, poi travolto e quindi inglobato da un’energia oscura, da una forza negativa occulta, simbolo del naufragio della modernità e della necessità di conoscere i primordi di questi prototipi.

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