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ARTISTI IN VETRINA a cura di Raffaele De Salvatore

ARTISTI IN VETRINA a cura di Raffaele De Salvatore

La nuova tematica che il M° Aldo Leonardi ci presenta, è dedicata alla mitologia  e in particolar modo ai Centauri. Egli costruisce intorno ad essi il paragone tra la mitologia e il contemporaneo non a caso i “Centauri”  rappresentano l’uomo che non riesce a controllare la sua bestialità e che si fa dominare da essa. I centauri erano esseri mitologici condannati a non essere uomini perche avevano dato retta alla loro bestialità, basta ricordare la lotta tra i Lapiti e Centauri, la più famosa leggenda che coinvolge i Lapiti è quella della loro battaglia contro i Centauri in occasione della festa nuziale di Piritoo, la cosiddetta “Centauromachia”.

I Centauri erano stati invitati ai festeggiamenti ma, non essendo abituati al vino, ben presto si ubriacarono, dando sfogo al lato più selvaggio della loro natura. ed infatti l’artista paragona la stessa con la contemporaneità un conflitto tra la bestialità e la civiltà.  Gli scultori Greci della scuola di Fidia, concepirono questa battaglia come una lotta tra l’umanità e dei mostri maligni, simbolicamente rappresentava il conflitto tra la civile Grecia e i barbari dell’Impero Persiano. La battaglia tra i  Lapiti e  i Centauri fu rappresentata sulle sculture dei fregi che decoravano il Partenone, per richiamare il reciproco rispetto e l’alleanza tra l’ateniese Teseo e il Lapite Piritoo, nonché su quelle del tempio di Zeus ad Olimpia. Fu inoltre un tema estremamente popolare per i decoratori di vasellame. Aldo Leonardi, anche egli come gli artisti che lo hanno preceduto, sente la necessità di dialogare con il prossimo attraverso la magica simbologia dell’arte, ed infatti le sue opere sono ben strutturate nel complesso prospettico e la sua tavolozza fatta di colori solari  coinvolge l’osservatore e lo induce a meditare sull’interpretazione arguta che l’artista ha saputo gestire e manipolare tra il  passato e la contemporaneità,  la bestialità dell’uomo che scrive pagine di cronaca nera.

Raffaele De Salvatore

 

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