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BRINDISI SEQUESTRATO IL “DEPOSITO” DELLA MARIJUANA ALBANESE

BRINDISI SEQUESTRATO IL “DEPOSITO” DELLA MARIJUANA ALBANESE

marijuana-essiccata

A Brindisi sequestrato un deposito di oltre una tonnellata di marijuana, l’ultimo di una lunga serie: il Salento sempre più centro di stoccaggio degli stupefacenti provenienti dall’Albania

Il Salento trasformato nel deposito della marijuana albanese, prima che venga smistata verso le altre regioni d’Italia. L’ultimo maxisequestro effettuato a Brindisi di oltre una tonnellata di erba conferma quanto sta avvenendo sul territorio, sempre di più “propaggine” dell’altra sponda. Quasi un’inversione di ruoli, dovuta anche alla posizione da protagonista che la mafia albanese continua ad assumere in Puglia e in Italia, con un fai da te in grado di scavalcare molto spesso quello che resta dei clan locali.
Nelle scorse ore, i militari del gruppo di Brindisi della Guardia di Finanza hanno scoperto all’interno di un deposito, in città, 1.178 chilogrammi di “marijuana” a carico di “ignoti”.

In contemporanea, a San Pietro Vernotico, in casa di un uomo del posto sono stati ritrovati altri 138 chili e, nel doppiofondo di un autocarro in uso ad un cittadino albanese, ulteriori 248 chili. Entrambi sono finiti in manette.

Al di là della cronaca giornaliera, però, resta il fenomeno sempre più preoccupante. Il Salento è usato come deposito di stoccaggio della marijuana che per tutto l’anno ha continuato ad arrivare sulle nostre coste con ogni mezzo, dai velivoli ultraleggeri agli acquascooter fino ai soliti motoscafi. Con quello di queste ore sono almeno cinque i maxisequestri di depositi nel nord Salento: in estate, altre 2,6 tonnellate sono state ritrovate in un casolare alla periferia di Lecce; altri 800 chili in una casa di campagna fuori città; 1,2 tonnellate su un furgone diretto a Bologna; 600 chili in un immobile a San Pietro Vernotico.

A queste si aggiungono ulteriori sei tonnellate finite sotto chiave dopo più di 15 operazioni in mare. Solitamente, sono gli stessi gruppi albanesi a gestire tutta la filiera, dalle spedizioni d’oltre Adriatico al trasporto lungo un Canale d’Otranto che conoscono alla perfezione, fino allo smistamento in tutta Italia: nessuna regione – ha spiegato la Direziona nazionale antimafia – è immune alla loro presenza.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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