HomeSportIL CAMPIONATO POTREBBE RIPARTIRE A SECONDA DELLE AREE GEOGRAFICHE

IL CAMPIONATO POTREBBE RIPARTIRE A SECONDA DELLE AREE GEOGRAFICHE

IL CAMPIONATO POTREBBE RIPARTIRE A SECONDA DELLE AREE GEOGRAFICHE

Da quasi due mesi si parla di calcio in tutte le salse salvo che in quella di pertinenza, ovvero la partita della domenica con le sue previsioni, i suoi pronostici e quindi le varie dirette radio televisive con cronache e commenti vari. Da quasi due mesi ne parliamo, di necessità virtù, sotto l’aspetto manageriale, economico finanziario e per come e quando riprendere una vita normale. Purtroppo la pandemia coronavirus ha influenzato, ed a mio avviso lo farà, a pioggia, anche nella prossima stagione, il mondo dello sport.

In questi ultimi giorni si parla sempre di più della ripresa degli allenamenti ma i pareri sono discordi sulle date di partenza così come sui modi perché, evidente, la cosa più importante è la salute di tutti gli addetti ai lavori.

In linea teorica a dare il via alla ripresa sarà chi governa il calcio, col parere del governo nazionale ma in pratica a decidere saranno gli esperti di virologia e sanità. Saranno loro a dare i protocolli comportamentali per garantire la sicurezza perchè ci può essere rischio zero solo se si adopera ogni precauzione, verificando che tutti i calciatori, ma non solo loro, siano sani.

Intanto un punto fermo è stato preso con la sospensione dei campionati giovanili – ad eccezione della Primavera – avvenuta ieri; anche la Berretti si ferma. Attraverso un comunicato ufficiale, la Lega Pro ha disposto la sospensione del campionato nazionale riservato alle formazioni Under 19 delle società militanti in Serie C. ​

Si giocherà con i calciatori che indossano le mascherine? Chissà, forse. E’ una possibilità da considerare, su internet ci sono mascherine anti-inquinamento che possono essere indossate dai giocatori e sono più comode. ​

Walter Ricciardi (membro del consiglio esecutivo dell’Oms, consigliere del Coni e del ministro Speranza) parlando a Radio Punto Nuovo nel prospettare la posizione attuale della pandemia ha rimandato ai primi di maggio come data utile per indicazioni più concrete.

Alla base delle scelte da fare, secondo Ricciardi: “C’è un discorso geografico: l’Italia non è tutta uguale a livello di contagi. Al Centro-Sud non c’è stata quell’esplosione terribile del Nord. Ma la gente comunica e viaggia, in alcune parti del paese questo non si può ancora fare, ci sono zone dove ci sono ancora 100 e più morti al giorno. Differenziare le aree per livello di rischio è giusto, stiamo proponendo di giocare al Centro-Sud, perché non ha senso vietare attività dove ci sono 0 casi come la Basilicata. La Campania ha reagito molto bene, tempestivamente, la popolazione ha compreso bene la situazione ed ha reagito in tempo, preoccupa un po’ di più la Puglia. La seconda e terza ondata possono risultare più pericolose della prima: non possiamo permettercelo. Ciò che suggeriremo è di avere provvedimenti diversi a seconda delle aree geografiche”.

Eugenio Luciani

redazione.lecceoggi@gmail.com

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