HomeSpettacoli Musicali e TeatraliCON LA PRIMA DI “ICARO – CHIAMATA ALLE ARTI” PROSEGUE SGUARDI MERIDIANI.

CON LA PRIMA DI “ICARO – CHIAMATA ALLE ARTI” PROSEGUE SGUARDI MERIDIANI.

CON LA PRIMA DI “ICARO – CHIAMATA ALLE ARTI” PROSEGUE SGUARDI MERIDIANI.

Il nuovo progetto di Astràgali Teatro proporrà varie residenze artistiche e teatrali nella Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce

Venerdì 11 novembre (non giovedì 10 come annunciato in precedenza) alla Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce, dopo “Sull’Iran – Studio 1” di Afshin Varjavandi, con “Icaro – Chiamata alle arti” prosegue Sguardi Meridiani, nuovo progetto di residenza di Astràgali Teatro sostenuto da “Residenze per artisti nei territori (Edizione 2022-2024)” di Regione Puglia e Ministero della Cultura. Partita nei giorni scorsi, Icaro – ideata e diretta dalla regista teatrale e pittrice Luisa Corcione, dal coreografo e performer Fabrizio Varriale e dalla ricercatrice di pratiche artistiche e curatoriali Anna Cuomo – coinvolge artiste e artisti (danzatori, musicisti, autori, attori) selezionati con una call pubblica e invitati a riflettere sul volo come forma di espressione volta al superamento del limite e guidati in sperimentazioni multidisciplinari. Dalle 20:30 (ingresso libero), Elena Cibin, Deborah Congedo, Estelle Gaglio-Mastorakis, Stefano Ferraro, Meme, Giulia Micaletto, Simone Miglietta, Agnese Perrone, Sonia Totaro con la partecipazione speciale di Ferruccio Cosimo Guarini e Roberta Quarta proporranno una prima restituzione pubblica, frutto del lavoro di residenza: apparizioni frammentate, irradiate nello spazio della Distilleria nel tentativo di restituire per immagini il processo di trasformazione dello scarto. La sgangherata “Compagnia della Feccia” si forma dal singolo sedimento e trasmuta divenendo un elisir. Una miscela sapiente creata dal residuo e fatta di varietà, sintomo dell’evoluzione attraverso il recupero; come quella attuata dalla comunità produttiva dei distillatori di San Cesario di Lecce.

Il desiderio di slancio nel volo di Icaro, espressione di una libertà anelata per superare il limite della costrizione, coincide con la caduta, la perdita, la dissoluzione. Feccia e vinaccia sono le sostanze che non riescono a dissolversi schiantandosi sul fondo della botte. Diventano materia masticata, spompata, privata della rotonda e fertile vitalità dell’uva fresca. Ma il residuo apparentemente morto è ricco di frammenti di tessuti vegetali, lieviti vivi e batteri proliferanti. L’intuizione dei De Giorgi è quella di trasformare lo scarto dopo la sua apparente consunzione. Durante il processo di distillazione della vinaccia la frazione più volatile, tecnicamente detta “testa”, è quella immediatamente evanescente mentre quella nobile, il “cuore”, ascende solo dopo, creando l’essenza della bevanda. Gli Icaro della compagnia fanno la stessa cosa. Si illudono di volare ma cadono irrimediabilmente. La Icaro l’illusionista, la Icaro ballerina, la Icaro stella del cinema, l’Icaro attore teatrale, l’Icaro poeta cieco, l’Icaro tenore afono, l’Icaro mimo e l’Icaro spettatore: spiriti disorientati dall’ebrezza di un volo solitario interrotto dalla caduta. Toccare il sole è roba da morti, ma se ci fosse un modo per provare ad avvicinarsi ancora, questa volta con delle ali più grandi, senza bruciarsi? Quando il fallimento dell’altro attraverso l’ascolto diventa anche il proprio, l’unione delle diverse essenze alchemicamente trasmuta e il volo così diviene ancora possibile. Lo spazio ospita gli interventi artistici di Rosaria e Luisa Corcione; saranno presenti anche i testi di Enrico Manzo e Giovanni Chianelli.

Nelle prossime settimane Sguardi Meridiani accoglierà il lavoro di Daniela Diurisi e Olivia Bignardi e della compagnia Mana Chuma Teatro.

luciani.2006@libero.it

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