HomeNewsDAL CALCIO GIOCATO A QUELLO CHIACCHERATO: PER IL LECCE È TEMPO DI RIFLESSIONE

DAL CALCIO GIOCATO A QUELLO CHIACCHERATO: PER IL LECCE È TEMPO DI RIFLESSIONE

DAL CALCIO GIOCATO A QUELLO CHIACCHERATO: PER IL LECCE È TEMPO DI RIFLESSIONE

Ormai la stagione calcistica è passata alla storia ed è già tempo di programmare il futuro. Compito della società mentre i tifosi si sbizzarriscono ad esprimere il proprio parere sui vari social e le opinioni (che formano poi statistica ed in parte condizionano le decisioni) sono abbastanza delineate. Tutti salvano da critiche Marco Mancosu moltissimi condannano l’operato del tecnico, chiedendone la testa,  molti meno i sostenitori di Corini, cui ascrivono il merito di alcune esplosioni come Gallo, Hjulmand, Brjorkengren, Rodriguez, c’è anche chi attribuisce la causa della mancata promozione all’età di alcuni elementi e quindi incolpa la società. Insomma pareri diversi che cercano di esprimere in qualche modo l’amarezza di aver mancato una promozione che, ad un certo punto della stagione, sembrava a portata di mano.

Il tema del perché il Lecce ha mancato il bersaglio è naturalmente molto influenzato da diverse cause. Non si può non considerare il rendimento non all’altezza delle previsioni per alcuni per infortuni di varia natura come Calderoni, Dermaku, Listkoswi, Mancosu, Paganini, Pettinari, oppure a causa di utilizzi parziali e altalenanti come Pisacane, Tacktsidis e Stepinski, o altri ancora che hanno accusato difficoltà di ambientamento al calcio italiano come Zuta, Nikolov e Yalcin (unico attaccante a non aver segnato neppure una rete). Lo stesso Corini assente dalla panchina a causa del covid  ha creato qualche problema così come non gli si può non addebitare qualche errore di formazione base o di cambi in corso d’opera (ma credo che siano errori che commettono tutti).

Insomma ci sarà molto da discutere partendo dalla prima posizione da prendere in esame, quella del tecnico che dovrà gestire la prossima stagione.

Personalmente sono dell’avviso che Corini, ripeto pur avendo commesso degli errori, andrebbe confermato perché ha delle valide attenuanti da portare a difesa del proprio operato.

Intanto non è stato lui a indicare la lista della spesa a Pantaleo Corvino; il tecnico bresciano, infatti, è stato chiamato in causa a mercato già fatto allorchè Liverani fu licenziato in troppo e lui assunto dal Lecce; la rosa giallorossa creata dall’abile Pantaleo Corvino, è stata ampia e, sulla carta, ben costruita ma poi andava assemblata e il tempo non era certo ampio; ci sono stati di “mal di pancia” che all’inizio hanno creato turbolenza nell’ambiente; ed ultima (forse) ma certo concausa non meno importante delle altre (anzi) il giocare nel proprio stadio senza il supporto del proprio pubblico che, statistiche alla mano, è il più assiduo e numeroso di tutto il campionato di serie B.

Tra gli sportivi circolano alcuni nomi di presunti possibili allenatori del Lecce 2021/2022 a vecchi nomi già noti (ma non sono pro i “ritorni”) ci sono quelli di allenatori rampanti come Baroni o altri che dopo esperienza con società di minor pedigree forse vorrebbero tentare il grande salto.

Non resta che attendere nella certezza che Società e poi di conseguenza Pantaleo Corvino possano portare a buon fine il secondo spezzone di quel programma triennale da cui si è partiti la scorsa estate.

Ernesto Luciani

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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