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DECALOGO DI COLTIDIRETTI PER EVVITARE GLI SPRECHI ALIMENTARI

DECALOGO DI COLTIDIRETTI PER EVVITARE GLI SPRECHI ALIMENTARI

L’evento organizzato dal Comune di Martina Franca e da Consea nell’ambito del Progetto Sharefood, si terrà in diretta streaming sulla Pagina Fb del Comune venerdì 5 febbraio alle 17.00.

 

Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:

A contribuire al tagli degli sprechi alimentati è anche il ritorno con l’emergenza Covid della gavetta portata al lavoro per più di 1 consumatore su 2 (53%), magari recuperando gli avanzi della sera prima. E’ quanto emerge dai risultati di un sondaggio condotto sul sito www.coldiretti.it diffusi in occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare che si celebra il 5 febbraio.

“Più di 1 consumatore su 2, pari al 54% dei cittadini, ha diminuito o annullato gli sprechi alimentari per l’emergenza Coronavirus, con i pugliesi che hanno riscoperto le ricette con gli avanzi di cucina grazie al boom del ‘fai da te casalingo’ a causa delle limitazioni per la spesa, per il lungo lockdown con il relativo limite alla movimentazione e con la crisi di molte famiglie pugliesi che hanno vissuto la brusca riduzione del reddito per la chiusura forzata di migliaia di attività“, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Il maggior tempo passato in cucina per il lockdown – spiega Coldiretti – e l’esigenza di ridurre al minimo i contatti per paura dei contagi si riflettono anche sulle abitudini alimentari, con una tendenza alla “autarchia” peraltro favorita anche dalle difficoltà vissute dalla ristorazione. Il risultato è che oltre la metà degli italiani dipendenti si porta il pranzo da casa per consumarlo sul posto di lavoro a distanza di sicurezza dai colleghi. Un altro 27% – continua la Coldiretti – va a casa a mangiare mentre un 2% si fa consegnare il cibo direttamente in ufficio e un ulteriore 5% va a prenderlo d’asporto. Appena il 4% delle persone approfitta della mensa aziendale – precisa la Coldiretti – e solo il 9% si reca nei bar e ristoranti nelle regioni in cui sono ancora aperti.

La scelta del cibo in gavetta è legata spesso al menu del giorno prima – rileva la Coldiretti – con la tendenza a recuperare gli avanzi, spesso ricorrendo alle ricette della tradizione popolare come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille. Non a caso il 55% degli italiani ha ridotto gli sprechi alimentari, secondo un sondaggio Coldiretti e a confermarlo è anche il calo della quantità di cibo finita nella spazzatura, passato dai quasi 31 chili del 2019 ai 27 chili nel 2020, secondo dati Waste Watcher. Questo significa 222.125 tonnellate di cibo ‘salvato’ e un risparmio di 6 euro pro capite, ovvero 376 milioni di euro a livello nazionale, in un intero anno.

Per dare consigli utili a riutilizzare gli avanzi in cucina i cuochi contadini di Campagna Amica hanno lanciato un rapporto con i consumatori, nell’ambito del programma ‘buttali in padella’ a valere sul progetto ‘Usi e Consumi di Puglia’ che da anni vede il coinvolgimento delle associazioni Casa del Consumatore, ACU, ASSOCONSUM, MC, MDC, UNC e Istituto Pugliese per il Consumo, in collaborazione con la Regione Puglia Sezione Attività Economiche.

Fare la lista della spesa, leggere attentamente la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati, effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, preferire la spesa a km 0 e di stagione che garantisce una maggiore freschezza e durata, riscoprire le ricette con gli avanzi, dalle marmellate di frutta alle polpette fino al pane grattugiato, ma anche non avere timore di chiedere la doggy bag al ristorante, sono alcuni dei consigli elaborati dalla Coldiretti Puglia per arginare gli sprechi alimentari.

“I consumatori hanno integrato la tradizionale spesa – aggiunge Muraglia – con la pasta fatta in casa, focacce, pizze, torte salate, dolci casalinghi, con un maggior ricorso anche al riutilizzo degli avanzi in cucina, per evitare di uscire di casa e al contempo di buttare il cibo acquistato”. Gli sprechi alimentari – continua Coldiretti – si rivelano per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale, per l’8 per cento nell’agricoltura e il 2 per cento nella trasformazione.

La biodiversità può essere uno strumento strutturale – aggiunge Coldiretti Puglia – nella lotta agli sprechi alimentari e nutrizionali, perché il maggior valore riconosciuto alle varietà biodiverse recuperate determina più attenzione agli sprechi e minori perdite, avvicinando produttori e consumatori nelle filiere corte, ecologiche, locali. Meglio, dunque, prediligere i prodotti di stagione, scegliendo la frutta e le verdure al giusto grado di maturazione e conservandola adeguatamente, dividendo quella che si intende consumare a breve con quella che si prevede di conservare più a lungo, conclude Coldiretti Puglia.

DECALOGO ANTISPRECO DI CAMPAGNA AMICA

1) Fai la lista della spesa

2) Procedi con acquisti ridotti e ripetuti nel tempo

3) Preferisci le produzioni locali e compra nei mercati a km 0

4) Acquista seguendo la stagionalità dei prodotti

5) Prendi la frutta con il giusto grado di maturazione

6) Separa le diverse varietà di frutta e verdura

7) Non tenere insieme i cibi che consumi in tempi diversi

8) Controlla sempre l’etichetta

9) Chiedi la doggy bag per consumare a casa gli avanzi

10) Cucina con gli avanzi ricette antispreco

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Di seguito un comunicato diffuso dal Comune di Martina Franca:

Anche la città di Martina Franca aderisce alla 8^ Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare.
“Stop food waste. One health, one planet” è il tema della 8^ Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare che si celebra venerdì 5 febbraio 2021: un appuntamento consolidato per l’agenda dello sviluppo sostenibile e, nei mesi ancora convulsi della pandemia, una data importante per guardare alla prevenzione e riduzione degli sprechi come elemento chiave per presidiare la salute dell’uomo e dell’ambiente. Quello dello SPRECO ALIMENTARE è uno dei temi cardine del Manifesto verde di Martina Franca, il cammino di confronto sulle tematiche ecologiste portato avanti dal Comune di Martina Franca con la collaborazione delle realtà cittadine.

Vista la situazione emergenziale, l’evento, organizzato dal Comune di Martina Franca e da Consea nell’ambito del Progetto Sharefood, si terrà in diretta streaming sulla Pagina Fb del Comune venerdì 5 febbraio alle 17.00.

All’incontro “La gestione delle eccedenze e le esperienze delle associazioni di volontariato” interverranno: Franco Ancona, sindaco di Martina Franca, Tiziana Schiavone, assessora ai Servizi Sociali del Comune di Martina Franca, Felice Di Lernia, antropologo, Gianni Genco, presidente CAV, Federico Villani, CONSEA, progetto Sharefood.

Lo spreco di cibo a livello domestico in Italia vale 4,9 euro a nucleo familiare, per un totale di circa 6,5 miliardi di euro complessivi e un costo nazionale di circa 10 miliardi di euro includendo gli sprechi di filiera produzione/distribuzione 2020 che sono di oltre oltre 3 miliardi e 293 milioni di euro (Rapporto Waste Watcher 2020, legato allo spreco percepito).

Il dato dello spreco “reale” era stato calcolato nel 2018 – 2019 misurando lo spreco nelle famiglie italiane con i test scientifici dei “Diari di famiglia” (Progetto Reduce dell’Università di Bologna /Distal con il Ministero dell’Ambiente e la campagna Spreco Zero), registrando 8,70 euro di spreco alimentare settimanale per ogni nucleo familiare, per un costo complessivo di 11.500 miliardi di euro ogni anno. In termini di peso i Diari avevano misurato uno spreco di circa 100 grammi al giorno pro capite, per un totale di ben 2 miliardi e 200 milioni di tonnellate di cibo buttato annualmente in Italia.

Cibo e salute sono il nuovo binomio strettamente “attenzionato” dagli italiani: una consapevolezza che diventa quasi plebiscito, perché quasi 7 italiani su 10 (il 66%) ritengono ci sia una connessione precisa fra spreco alimentare, salute dell’ambiente e dell’uomo: è sempre così’ per il 30% degli intervistati, lo è spesso per il 36% e solo talvolta per il 20%. E al momento di acquistare il cibo l’attenzione agli aspetti caratterizzanti della salubrità del cibo e del suo valore per l’impatto sulla salute – così come agli elementi di sicurezza alimentare – incide in maniera determinante per 1 italiano su 3, il 36%.

Nelle scuole l’indagine REDUCE sulla refezione scolastica aveva calcolato un avanzo medio di 90 grammi nel piatto di ogni studente: eppure 7 italiani su 10 (68%) danno un mandato proprio alla sensibilizzazione scolastica per promuovere l’attenzione e la prevenzione negli sprechi alimentari (dati Waste Watcher).

 

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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