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DIECI ANNI DI RICERCA E DI OPERE DELLO SCULTORE DEL METALLO

DIECI ANNI DI RICERCA E DI OPERE DELLO SCULTORE DEL METALLO

Ecco il catalogo delle sculture di Dell’Angelo Custode, artista del “transmanierismo”

Dieci anni di ricerca e di sperimentazione, ma, soprattutto, dieci anni di opere bellissime. Daniele Dell’Angelo Custode, artista neretino, festeggia il traguardo con un catalogo che “racconta” per immagini le opere più significative dello scultore del metallo apprezzato ormai in tutto il mondo. Una pubblicazione che sancisce, anche simbolicamente, il suo ingresso nel gruppo storico del “transmanierismo contemporaneo”, una corrente che conta quattro, grandi, artisti (Adriano Venturelli, Fausto De Nisco, Luciano Ricchi e, appunto, Daniele Dell’Angelo Custode) e che lo ha scelto per la “libertà espressiva e la volontà creativa”. Il catalogo, edito da Verso L’Arte Edizioni e curato da Paolo Marzano, ha il patrocinio del Comune di Nardò, del Museo Castromediano di Lecce, del Polo Biblio-Museale di Lecce e dell’Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea. Le immagini del catalogo sono state realizzate da Cosimo Fiore e Francesco Fausto Laneve.

Negli anni Daniele Dell’Angelo Custode ha affinato la sua specializzazione artigianale, dandole un valore “espressionista”. Sin dai primi percorsi di ricerca in cui ha studiato le diverse reazioni del metallo ai tagli, alle combustioni, alle lacerazioni e poi all’inserimento di colori e di ossidi, trattando la sostanza ferrosa e costruendo un vero e proprio immaginario comunicativo.  Nel tempo l’artista neretino è diventato un competente “controllore” della materia, che di per sé è “resistente”. Dai tubolari intrecciati degli inizi (da cui la serie “tralicci”) Dell’Angelo Custode è passato a creazioni più sofisticate e complesse, sino all’ultima fase del suo percorso in cui sono diventati prevalenti piani metallici trattati, scheggiati, scalfiti, abrasi, caratteristiche che hanno consolidato la tendenza dell’artista a “intaccare” l’acciaio, ripiegarne la lucentezza e studiarne i riverberi.  Le opere più recenti evidenziano una concreta maturità nell’uso del ferro, di cui sono spie l’inserimento di larghe falci di “corten” sulla tecnica del patchwork metallico e una gestione sempre più libera delle creazioni, che “parlano” e trasmettono messaggi.

Il catalogo spazia dai dettagli a piena pagina di alcune opere, capaci di evidenziare i “pori” del ferro, ai corpi monumentali urbani o alle installazioni paesaggistiche per parchi o giardini. Proprio questa cura, questo impegno e questa concreta dedizione gli hanno consentito di essere oggi un interprete a pieno titolo del panorama artistico internazionale.

“L’amministrazione comunale – dice l’assessore alla Cultura Ettore Tollemeto – è orgogliosa di sostenere gli artisti del calibro di Daniele, che contribuiscono al fermento culturale della città e che portano in giro nel mondo creatività ed estro. Perché grazie all’arte e a ogni forma espressiva, regalano una ribalta anche a Nardò”.

“Il catalogo – spiega il consigliere comunale Gianluca Fedele – suggella il lavoro di cesello che Daniele ha svolto sin qui da alcuni anni, non solo materialmente, ma anche umanamente, intessendo relazioni che lo hanno portato a essere un riferimento nell’ambito dell’arte contemporanea, non solo in Italia. Auspico ancora grandi risultati per la sua opera di ricerca artistica, ne beneficerebbe di riflesso anche la nostra città”.

Daniele Dell’Angelo Custode da sempre lavora i metalli, grazie al laboratorio artigianale del padre. Proprio il precoce contatto con quella materia lo ha posto di fronte a una possibilità di progettazione dinamica e diversificata, che gli ha consentito, sin dagli anni Ottanta, diverse occasioni di collaborazioni con professionisti del settore del design, dell’arredamento, dell’architettura d’interni o dell’arte urbana. Da qui l’inequivocabile esperienza nella gestione del metallo, aggiornata nelle sue evoluzioni tecnologiche. Con il tempo Dell’Angelo Custode, sempre con le “armi” della fiamma ossidrica e del martello, ha rielaborato alcune idee procedendo ad accostare linee luminose e tubolari intrecciati nella struttura, moltiplicando le possibilità di inserimento “sociale” delle sue opere, che sono state esposte a Londra, Bruxelles, Berlino e Dubai e in tutta Italia. La sua attività è oggetto di continuo interesse di collezionisti ed enti pubblici e privati, parallelamente alla sua incessante ricerca sulla materia.

Il catalogo per questo “decennale metallico” è disponibile sugli store digitali di Ibs e Mondadori.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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