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FILM E DOCUMENTARI AL CINELAB GIUSEPPE BERTOLUCCI DI LECCE

FILM E DOCUMENTARI AL CINELAB GIUSEPPE BERTOLUCCI DI LECCE

Per la sezione cinema del festival conversazioni sul futuro.

OSPITE DELLA PRIMA SERATA LA REGISTA AFGHANA SAHRAA KARIMI CON “HAVA, MARYAM, AYESHA”.

in programma anche “Navalny” di Daniel Roher (venerdì), “Nulla di Sbagliato” di Davide Barletti e Gabriele Gianni (SABATO) e “Be My Voice” della regista iraniana Nahid Persson (domenica).

Da giovedì 13 a domenica 16 ottobre nel Cinelab Giuseppe Bertolucci in via Vecchia Frigole a Lecce torna la sezione dedicata a film e documentari di Conversazioni sul futuro. Promosso dal 2013 dall’associazione Diffondiamo idee di valore con il coordinamento di Gabriella Morelli, in collaborazione con Regione Puglia, Comune di Lecce, Polo BiblioMuseale e numerose realtà pubbliche e private, il festival proporrà 80 appuntamenti con 170 ospiti impegnati in talk, presentazioni, proiezioni, laboratori, workshop. Al Cinelab si parte, dunque, giovedì 13 ottobre (ore 21) con la regista afghana Sahraa Karimi che presenterà  il suo film “Hava, Maryam, Ayesha”, in concorso nella sezione Orizzonti della Mostra di Venezia nel 2019, che ha conquistato numerosi premi ed è stato scelto dall’Afghanistan come candidato alla corsa ai Premi Oscar. Nata e cresciuta a Teheran, a diciassette anni si trasferisce in Slovacchia, per formarsi all’Academy of Performing Arts di Bratislava. Torna nel suo paese d’origine nel 2012 e diventa la prima donna a guidare l’Afghan Film Organization. Dopo la sua fuga da Kabul, dall’estate 2021 vive a Roma dove è docente al Centro sperimentale di cinematografia. La proiezione sarà preceduta da un incontro con Alessandra Cappellotto (ex ciclista e dirigente sportiva, Premio “Sport e diritti umani” di Amnesty International e Sport4Society) e Riccardo Noury (portavoce italiano di Amnesty International). Venerdì 14 (ore 21), introdotto da Ubaldo Villani Lubelli (docente in Storia delle Istituzioni politiche dell’Università del Salento) sullo schermo Navalny di Daniel Roher, documentario inchiesta che approfondisce la storia del politico russo emblema dell’opposizione a Putin. Sabato 15 (ore 21), ospiti della serata, coordinata dalla giornalista Sarah Van Put, saranno Davide Barletti e Gabriele Gianni con “Nulla di sbagliato”, un racconto corale, girato durante la pandemia, di una generazione sospesa tra l’infanzia e un’età adulta sempre più incerta. Domenica 16 (ore 18), infine, dopo l’introduzione di Tina Marinari (coordinatrice campagne di Amnesty International Italia) sarà proposto Be my voice, documentario di Nahid Persson che racconta la storia della giornalista e attivista iraniana Masih Alinejad, esempio alla ribellione contro l’hijab forzato. Le quattro proiezioni (ingresso libero fino a esaurimento posti) sono realizzate nell’ambito di “Promuovere il cinema e i suoi luoghi”, intervento di Apulia Film Commission e Regione Puglia – Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio, finanziato con le risorse del Patto per la Puglia FSC 2014-2020. Info e programma sul sito www.conversazionisulfuturo.it e su Facebook, Instagram e Twitter.

HAVA, MARYAM, AYESHA

Tre donne afgane di diversa estrazione sociale, residenti a Kabul, devono affrontare una grande sfida nelle loro vite. Hava, una donna legata alle tradizioni, incinta, della quale non importa niente a nessuno, vive con i suoceri. La sua unica gioia consiste nel parlare con il bambino che ha in grembo. Maryam, una colta giornalista televisiva, sta per divorziare dal marito infedele, il quale scopre che è incinta. Ayesha, una ragazza di diciotto anni, accetta di sposare il cugino, poiché il ragazzo che l’ha messa incinta è scomparso dopo aver saputo della sua gravidanza. Deve pertanto trovare un dottore per abortire e ritrovare la verginità. Per la prima volta, ciascuna di loro deve risolvere il proprio problema da sola.

NAVALNY

Daniel-Roher

Navalny è un documentario inchiesta che approfondisce e indaga su quanto accaduto nell’agosto del 2020, quando Alexei Navalny, politico russo di origini ucraine – noto come uno dei maggiori oppositori e critici di Vladimir Putin – ha mostrato improvvisamente segni di malattia, perdendo anche conoscenza, su un volo partito da Mosca e diretto a Tomsk. Il docufilm ricostruisce gli eventi che hanno portato a scoprire la verità e racconta il suo arresto nel gennaio 2021 al suo ritorno in Russia che ha scatenato proteste di massa in tutto il paese. Navalny, sopravvissuto a un avvelenamento e incarcerato, è l’emblema dell’opposizione al regime di Putin, tanto da valergli la consegna del Premio Sacharov da parte del Parlamento europeo. Questa è la storia di un uomo che per opporsi alla corruzione ha rischiato la vita e ha sacrificato la sua libertà.

NULLA DI SBAGLIATO

Davide Barletti

Durante la pandemia a trecento studentesse e studenti di prima media vengono affidati dei diari, attraverso i quali raccontare il senso dello scorrere del Tempo. Ad alcuni di loro viene consegnata una piccola videocamera, per continuare a raccontarsi tra le mura domestiche, dove lo spazio individuale rimane quello di una cameretta inaccessibile al mondo degli adulti. I loro tormenti, confessioni e sogni divengono tappe di un viaggio, a cui si alternano le riflessioni dei compagni in aula e le piccole grandi avventure di una vita quotidiana scandita dall’isolamento. Un racconto corale di una generazione sospesa tra l’infanzia, abbandonata troppo in fretta, e un’età adulta sempre più incerta.

BE MY VOICE

Daniel-Roher

Be my voice, il film documentario diretto da Nahid Persson, racconta la vera storia di Masih Alinejad, giornalista e attivista, che per milioni di donne iraniane rappresenta l’esempio alla ribellione contro l’hijab forzato. Masih Alinejad, che oggi si trova negli Stati Uniti ed è costretta a vivere sotto protezione, lotta da anni contro ogni limitazione dei diritti civili, per il rispetto delle donne del suo paese d’origine. La coraggiosa e determinata giornalista guida uno dei più grandi atti di disobbedienza civile nell’Iran di oggi e usa la sua libertà in esilio per dare voce alla protesta nel suo paese d’origine. Attraverso l’uso dei social racconta la propria battaglia ed è seguita da milioni di persone.

luciani.2006@libero.it

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