Forestazione urbana nell’area a Nord di Lecce
L’area è stata compromessa dagli impianti di energie rinnovabili: la Giunta approva la proposta di delibera
Dichiarazione dell’assessore all’Urbanistica, Gianpaolo Scorrano
<È di questi giorni la “querelle” sui nefasti impatti (odorigeni, elettromagnetici e paesaggistici) cagionati dagli impianti di energie rinnovabili, in particolare nell’area già stressata a Nord di Lecce, al confine con i comuni di Surbo e di Trepuzzi. È noto che il Comune di Lecce ha manifestato l’interesse ad acquisire al patrimonio indisponibile una serie di terreni e manufatti confiscati alla mafia.
È obiettivo primario di quest’Amministrazione garantire che tutti i beni confiscati alle mafie, immobili o terreni, vengano destinati ad usi sociali e di pubblica utilità. come per legge, in modo da affermare con forza il primato della legalità e delle Istituzioni a simbolico ristoro di quanto è stato sottratto alla società civile con la violenza.
La destinazione sociale dei beni confiscati contribuisce, infatti, allo sviluppo dei territori sia sotto l’aspetto economico sia sotto quelli, parimenti rilevanti, di qualità della vita e benessere del territorio, tra loro intimamente connessi.
I beni immobili e i terreni confiscati, che saranno trasferiti al patrimonio indisponibile del Comune di Lecce, rappresentano uno strumento di promozione della cultura della legalità, un mezzo per creare comunità inclusive improntate allo sviluppo sostenibile, occupazionale, socioeconomico e culturale del territorio, alla tutela dell’ambiente e della biodiversità.
Pertanto, in data odierna, la Giunta comunale ha approvato la proposta di DGC n. 536 con la quale si stabilisce di realizzare sui terreni che verranno consegnati al patrimonio comunale, situati in prossimità di Masseria Trapanà, un progetto di forestazione urbana, anche al fine di ridurre l’impatto ambientale e odorigeno cagionato dagli svariati impianti di energie rinnovabili già esistenti (primo fra tutti l’impianto di biomasse di proprietà Eni a Surbo) e favorire in tal modo una miglior qualità della vita per i cittadini che risiedono nelle zone circostanti, siano essi abitanti di Surbo, di Trepuzzi o di Lecce. Negli ultimi anni, le foreste urbane sono diventate sempre più centrali nel dibattito ambientale in Italia, e sono riconosciute come uno strumento fondamentale per migliorare la qualità della vita, ridurre l’inquinamento atmosferico e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici.
Esse offrono spazi di incontro e di aggregazione per la comunità, favorendo il senso di appartenenza e stimolando attività sociali, ricreative e fisiche all’aperto (benefici percepibili in termini di qualità della vita).
Questi spazi verdi sono fondamentali anche per l’educazione ambientale, consentendo ai cittadini, soprattutto ai bambini e ai ragazzi, di entrare in contatto diretto con la natura.
Creare un nuovo spazio verde, attraverso un’operazione di forestazione, non significa solo piantare alberi, ma dare vita ad un ambiente più salubre, resiliente ed inclusivo permettendo di sviluppare una maggiore consapevolezza ecologica e un atteggiamento di rispetto verso l’ambiente.
La destinazione sociale, in questo modo, diventa un fattore di sviluppo per il territorio, poiché prefigura un modello di gestione dei beni in cui si valorizza il capitale umano e sociale. Il riutilizzo agricolo,
inoltre, permette di recuperare la produttività di tali territori riportandola nei circuiti legali.
È questo, dunque, il modo concreto con il quale l’Amministrazione comunale di Lecce e il sottoscritto assessore rispondono, con i fatti, alle sterili polemiche dei sindaci di Surbo e Trepuzzi: progetti reali
di forestazione che innescano percorsi virtuosi di sviluppo economico e sociale in maniera legale e trasparente, avendo sempre come fine il faro della legalità e del bene comune. Le chiacchiere prive di contenuti, i tentativi di mistificazione della realtà e le offese gratuite le lasciamo volentieri agli altri>.