GALLIPOLI: SI COSTITUISCE DOPO UNA SETTIMANA DI RICERCHE

Sembra concludersi, almeno per il momento, la particolare effervescenza criminale dimostrata da Claudio Carretta, cl. ‘76, personaggio noto alle cronache della cittadina jonica. Già sottoposto all’obbligo di presentazione alla PG per resistenza a pubblico ufficiale dall’Aprile 2016 , decide bellamente di prendere parte ad una rissa per futili motivi, e armato di coltello, minacciando tutti quelli che gli si parano innanzi. Nella serata del 15 Giugno, a distanza di poco più di una settimana da quella rissa del 6, i militari della Stazione Carabinieri di Gallipoli avevano già ricostruito l’accaduto ed avevano catturato l’indagato per sottoporlo agli arresti domiciliari, in ottemperanza dell’ordinanza di sostituzione e conseguente aggravamento della misura cautelare in atto emessa dal Tribunale di Lecce – II Sezione. Allarmante la pericolosità sociale dimostrata dal “Capone” verso il prossimo e la collettività, si legge nel dispositivo, tanto da giustificare il concreto aggravamento delle esigenze cautelari e la sopravvenuta inadeguatezza della misura in atto. Ma non finisce qui: all’alba del giorno dopo, Carretta decide di evadere dagli arresti domiciliari. Incessanti le ricerche dell’evaso: pattuglie civetta e con i colori d’istituto hanno ricercato il fuggitivo in tutta Gallipoli per 24 ore al giorno, fino al primo pomeriggio del 20 Giugno, quando, braccato dappertutto, il Carretta non ha potuto fare altro che presentarsi spontaneamente presso la Caserma dei Carabinieri di Gallipoli per consegnarsi alla giustizia. L’accusa è quella del reato di evasione: arrestato in flagranza di reato l’indagato è stato quindi tradotto presso la Casa Circondariale di Lecce a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.