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Guerra Hamas – Israele

Guerra Hamas – Israele

Oggi è il 524° giorno di guerra

Khamenei: “Su alcune questioni, siamo più forti dello scorso anno”

“Contrariamente a quanto pensano gli avversari della Repubblica islamica, l’Iran è più forte di prima”. Lo ha detto la Guida suprema dell’Iran, Seyyed Ali Khamenei a Teheran davanti a migliaia di studenti e rappresentanti delle associazioni studentesche provenienti da tutto il Paese. Lo riporta Irna.

“Quest’anno, in alcune questioni, siamo più forti dell’anno scorso, e in altre, se non siamo più forti, non siamo neppure più deboli”, ha detto il grande ayatollah, riferendosi alla morte di figure come l’ex presidente Ebrahim Raisi e i leader di Hamas e Hezbollah Ismail Haniyeh, Hassan Nasrallah, Yahya Sinwar, Hashem Safi al-Din e Mohammed Deif. “Ora abbiamo capacità che in passato non avevamo” aggiungendo che la perdita di personaggi di spicco non equivale a una battuta d’arresto: “La perdita di figure illustri non equivale a ritirata, regressione o debolezza”, ha sottolineato.

 

Dodici palestinesi sospettati di terrorismo arrestati in Cisgiordania

Dodici palestinesi sospettati di terrorismo sono stati arrestati in Cisgiordania. Lo ha reso noto l’Idf, aggiungendo di aver confiscato “un notevole quantitativo di armi”.

E continuano i raid nella Cisgiordania occupata nel nord, il giorno dopo che le truppe avevano ucciso a colpi di arma da fuoco tre palestinesi come parte di un’operazione militare in corso. Nella notte, le truppe israeliane hanno condotto raid nei villaggi di Qabatiya e Arraba, arrestando circa una dozzina di palestinesi presumibilmente “coinvolti in attività terroristiche” e sequestrando circa 100 chilogrammi di materiali utilizzati per fabbricare esplosivi, ha affermato l’esercito in una dichiarazione.Gli arrestati sono stati consegnati alla polizia israeliana e all’agenzia di sicurezza Shin Bet per ulteriori indagini, ha aggiunto l’esercito. Molti degli arrestati sono stati scortati dai soldati israeliani verso veicoli militari prima di essere portati in un edificio ad Arraba che è usato dalle truppe come centro di interrogatorio.

A Qabatiya, i bulldozer dell’esercito sono stati visti mentre distruggevano tratti di strada. L’esercito israeliano distrugge frequentemente le strade in Cisgiordania, affermando che lo fa per impedirne l’uso per piazzare ordigni esplosivi improvvisati (IED).I raid sono seguiti all’annuncio dell’esercito di martedì di aver ucciso tre militanti in un’operazione “antiterrorismo” a Jenin.L’Autorità Nazionale Palestinese con sede a Ramallah ha confermato le morti e ha riferito che martedì le forze israeliane hanno ucciso anche una donna palestinese. L’esercito israeliano ha condotto un’offensiva su vasta scala in diverse aree della Cisgiordania dal 21 gennaio, due giorni dopo l’entrata in vigore di un fragile cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

 

Funzionario Israele, puntiamo a normalizzazione con il Libano

L’obiettivo di Israele nei nuovi colloqui con il Libano è “raggiungere la normalizzazione”. Lo afferma un alto funzionario israeliano a The Times of Israel. Tel Aviv e l’amministrazione Trump hanno annunciato ieri che Israele, Libano, Francia e Stati Uniti creeranno gruppi di lavoro per discutere sul confine Israele-Libano, la presenza delle truppe Idf nel sud del Libano e i detenuti libanesi tenuti da Israele. I due paesi non si riconoscono reciprocamente. Il prossimo incontro, ha detto il funzionario, sarà tra i vertici politici di Israele e Libano. “Questo significa diplomazia ufficiale israeliana all’interno del Libano”, ha aggiunto. L’incontro di ieri è stato di natura militare. Israele ha rilasciato cinque prigionieri libanesi ieri, ha aggiunto il funzionario, affinché il nuovo presidente del Libano Joseph Aoun possa mostrare al pubblico che è in grado di portare risultati per il paese senza conflitti militari che distruggano il suo Paese.

 

Pressione Usa sul Cairo: in arrivo taglio agli aiuti militari all’Egitto da parte dell’amministrazione americana

Gli Stati Uniti hanno informato il Cairo della decisione di ridurre gli aiuti militari che forniscono all’ Egitto a partire dall’anno prossimo. Lo riferisce il media del Qatar al Arabi al Jadeed. “Fonti egiziane” hanno dichiarato che “il Pentagono ha aumentato la pressione sul Cairo nel tentativo di convincerlo a cambiare la sua posizione di rifiuto di cooperare con il piano statunitense per la Striscia di Gaza”. Un diplomatico egiziano di Washington, citato nel report ha affermato che l’annuncio della riduzione non specifica l’entità del taglio, che sarà determinato in seguito, dopo consultazioni interne americane.

Secondo le stime, gli Stati Uniti forniscono all’ Egitto aiuti annuali per 2,1 miliardi di dollari, di cui 1,3 miliardi sono destinati agli aiuti militari e il resto è per il sostegno economico, sono inclusi quelli al governo del Cairo e alle organizzazioni non governative. L’amministrazione americana condiziona parte di questi aiuti, stimati in circa 300 milioni di dollari, al rispetto da parte dell’ Egitto degli obblighi in materia di diritti umani, una questione che è stata più volte fonte di disaccordo tra le parti negli ultimi anni. Secondo fonti diplomatiche, citate da Channel 12, una delegazione egiziana non ufficiale ha visitato recentemente Washington per discutere le implicazioni della decisione degli Stati Uniti e cercare di chiarire la posizione dell’establishment militare egiziano.

Nel corso degli incontri, i funzionari egiziani hanno sottolineato che la visione militare egiziana si basa principalmente sulla salvaguardia della stabilità regionale. “Hanno messo in guardia dal pericolo e dalle conseguenze di tutti i piani volti a sradicare i palestinesi e trasferirli in Egitto o in Giordania, poichè ciò minaccerebbe la stabilità di entrambi gli stati”, ha affermato una fonte. Un altro funzionario egiziano ha definito la decisione americana di ridurre gli aiuti una violazione del memorandum d’intesa egiziano-americano firmato dai presidenti Anwar Sadat e Jimmy Carter nel 1980.

L’intesa costituisce la base giuridica per l’assistenza e fa parte degli accordi che hanno fatto seguito alla pace tra Israele ed Egitto del 1979. Secondo la fonte, nei giorni scorsi si sono svolti colloqui tra funzionari egiziani e americani sulla situazione nella Striscia di Gaza.

 

luciani.2006@libero.it

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