Guerra Hamas – Israele
Oggi è il 530° giorno di guerra
Tunisia, raid Israele violano accordo di cessate il fuoco
La Tunisia ha condannato fermamente l'”aggressione sionista” condotta ieri dall’esercito israeliano in diverse zone della Striscia di Gaza. Il ministero degli Esteri di Tunisi, che ha definito l’attacco “barbarico”, ha parlato di una “flagrante violazione” dell’accordo di cessate il fuoco e un “totale rifiuto” dei principi del diritto umanitario internazionale. “Queste azioni -si legge in un comunicato -, rappresentano un tentativo di sabotare gli sforzi per la de-escalation e un intento deliberato di destabilizzare la regione”. “La persistenza dell’entità sionista nella sua ‘guerra di sterminio’ contro il popolo palestinese, sotto gli occhi della comunità internazionale, dimostra la sua incapacità di annientare il diritto palestinese all’autodeterminazione”, prosegue la nota: “Più i massacri si moltiplicano, più si intensifica la determinazione del popolo palestinese a resistere e liberare la propria terra”. Pur riaffermando il suo impegno per l’attuazione della legittimità internazionale, la Tunisia chiede una mobilitazione globale per porre fine a questi “orribili massacri” e “ribadisce il suo sostegno al popolo palestinese nella sua lotta per stabilire uno Stato indipendente in tutto il territorio palestinese, con al-Quds come capitale”.
Tel Aviv, in 40mila dicono ‘basta’ a ‘dittatore’ Netanyahu
Oltre 40.000 manifestanti sono scesi in piazza a Tel Aviv per protestare contro il “dittatore” Bejamin Netanyahu e contro la sua decisione di licenziare Ronen Bar, il capo dello Shin Bet, i servizi segreti interni israeliani. Lo riferisce The Times of Israel descrivendo la manifestazione di ieri sera, con una folla superiore al previsto, che accusava il leader di “abbandonare la nazione per salvaguardare i suoi interessi politici”. Riferendosi a Netanyahu, i manifestanti – scrive la testata – hanno scandito cori contro il “Signor Abbandono” e gridato che “è giunto il momento di rovesciare il dittatore”. La manifestazione, “che sembra essere una delle più grandi contro il governo degli ultimi mesi”, scrive ancora il giornale, è avvenuta mentre Israele riprende i combattimenti nella Striscia di Gaza. Una decisione che da molti è stata vista come l’ennesimo tentativo del premier di sabotare le trattative per la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e cercare di rafforzare l’estrema destra al governo. Per la folla, Netanyahu starebbe ancora una volta cercando di rafforzare il suo potere e ridurre il dissenso interno, allontanando persone non completamente allineate alle sue posizioni. Il licenziamento di Bar, per ora solo annunciato dal premier, dovrà comunque essere votato dal gabinetto di governo che si terra’ in settimana. Se dovesse essere approvato, Bar sarebbe il primo direttore dell’agenzia licenziato nei 77 anni di storia di Israele. Tra gli ex alti funzionari che hanno preso la parola durante la manifestazione c’e’ stato anche Tamir Pardo, già a capo del Mossad. Dopo aver accusato il primo ministro di aver messo Israele sulla strada dell’autodistruzione, “non perdoneremo e non dimenticheremo l’abbandono della difesa del Paese”, ha aggiunto Pardo definendolo “un pericolo chiaro e
Israele: ministri approvano rientro di Ben Gvir nel governo
Poco dopo la mezzanotte di martedì, il gabinetto dei ministri israeliano ha approvato all’unanimità la rielezione del leader del partito di estrema destra Jewish Power, Itamar Ben Gvir, a ministro della Sicurezza nazionale. Una decisione che era stata annunciata da una nota congiunta dal partito della destra ortodossa di Ben Gvir e dal Likud del premier Beyamin Netanyahu. Ben Gvir rientra torna al governo, poco meno di due mesi dopo aver lasciato la poltrona di ministro nel contesto dell’escalation del conflitto a Gaza dopo la rottura
Yemen, almeno dieci attacchi Usa in aree controllate da Houthi
Almeno 10 attacchi degli Stati Uniti hanno preso di mira diverse aree nello Yemen, tra cui la provincia di Saada e Hodeidah, hanno riferito i media dello Yemen vicini al movimento Houthi. Le forze Houthi, secondo l’agenzia Reuters, hanno rilevato movimenti militari ostili nel Mar Rosso in preparazione al lancio di un attacco aereo su larga scala sul paese, ha affermato questa mattina il portavoce militare del gruppo, Yahya Sarea.Sarea ha spiegato, senza fornire prove, che gli Houthi hanno preso di mira la portaerei USS Harry S. Truman e altre navi da guerra con missili e droni, sventando l’attacco degli Stati Uniti.
Al Jazeera: “Stanotte altri 14 morti per i raid israeliani”
Gli attacchi israeliani di questa notte hanno colpito Khan Yunis e Rafah e hanno causato almeno 14 morti, dice l’emittente araba Al Jazeera.