Guerra Hamas – Israele
Oggi è il 624° giorno di guerra
Idf: “Ucciso responsabile delle finanze di Hamas”
Il responsabile delle finanze di Hamas e collaboratore dell’ex vice capo dell’ala militare Marwan Issa è stato ucciso questa settimana in un attacco aereo nel centro di Gaza. Lo ha reso noto l’Idf, precisando che Ibrahim Abu-Shamala è stato colpito martedì. “L’uomo è stato il responsabile finanziario dell’ala militare dell’organizzazione terroristica Hamas” ed è stato un collaboratore di Issa fino alla sua morte in un attacco nel marzo 2024, ha riferito l’esercito israeliano.
Protezione civile Gaza: “Uccisi 31 palestinesi in cerca di aiuti”
La protezione civile di Gaza ha dichiarato che 31 palestinesi in cerca di aiuti umanitari sono tra le almeno 60 persone uccise oggi dalle forze israeliane, l’ultimo di una serie di attacchi vicino ai centri di distribuzione degli aiuti. Il portavoce della protezione civile, Mahmud Bassal, ha dichiarato all’Afp che cinque persone sono state uccise mentre attendevano aiuti nel sud di Gaza, e altre 26 vicino a un’area centrale nota come corridoio di Netzarim, una striscia di terra controllata da Israele che taglia in due il territorio palestinese. L’esercito israeliano ha dichiarato all’Afp che le sue truppe nell’area di Netzarim hanno prima sparato “colpi di avvertimento” contro i “sospetti” che si avvicinavano.
Quando gli individui hanno continuato ad avanzare, “un aereo ha colpito ed eliminato i sospetti per allontanare la minaccia”, ha affermato l’esercito. Incidenti simili si sono verificati regolarmente in quell’area dalla fine di maggio, quando la Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta da Stati Uniti e Israele, ha aperto i suoi centri di distribuzione. Bassal ha dichiarato che in altre zone del territorio 14persone sono state uccise in due attacchi separati nella città centrale di Deir el-Balah e nei dintorni, e altre 13 in tre attacchi aerei israeliani nell’area di Gaza City. Uno di questi attacchi, che ha ucciso tre persone, ha colpito una stazione di ricarica per telefoni cellulari in città, ha detto Bassal. Nelsud di Gaza, due persone sono state uccise “dal fuoco israeliano” in due incidenti separati, ha aggiunto.
Gran Bretagna: incursione pro-Palestina in base della Raf, spray su caccia
Clamorosa incursione notturna all’interno di una base aeronautica della Raf britannica, dove due attivisti filo-palestinesi hanno imbrattato alcuni aerei militari con vernice spray color rosso, in ricordo delle vittime dei raid israeliani nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono oggi i media.
L’iniziativa – avvenuta a Brize Norton, nella contea dell’Oxfordshire (Inghilterra) – è stata rivendicata da Palestine Action, che ha fatto circolare un video del blitz, subito condannato dal governo. Gli attivisti sostengono di aver anche messo fuori use alcune pompe per i rifornimenti di carburante aria-aria, ma il ministero della Difesa ha negato danni tali da rallentare qualsiasi operazione.
“A dispetto di qualche condanna pubblica a parole contro il governo israeliano, la Gran Bretagna continua a mandare cargo con rifornimenti militari (a Israele), a far volare i suoi aerei spia su Gaza e a rifornire in volo jet americani e israeliani”, si legge in una nota di denuncia dei promotori della protesta.
Protesta denunciata come “vergognosa” e come “un atto di vandalismo” dal primo ministro Keir Starmer, che ha affidato al dicastero della Difesa il compito di avviare un’inchiesta su come sia stato possibile agli attivisti violare la rete di sicurezza attorno a una base in teoria impenetrabile. Qualcosa di decisamente imbarazzante per le autorità civili e militari del Regno. Sull’episodio indaga inoltre la polizia, che sta cercando d’identificare tutti i militanti coinvolti.
Germania, sondaggio: cresce distanza verso Stato Israele
Cresce in Germania la distanza tra i tedeschi e lo Stato d’Israele: è quanto emerge da un sondaggio dell’Istituto Allensbach per il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz), che oggi dedica il fondo proprio a questo tema.
Alla domanda “ha un’immagine positiva o negativa dello Stato di Israele?” nel 2022 la percentuale di quelli che rispondevano affermando di averne un’immagine positiva o molto positiva era del 54%, oggi si è assottigliata ad appena il 20% degli intervistati. Allo stesso tempo, il numero di quelli che hanno un’opinione piuttosto negativa o addirittura molto negativa del Paese è aumentato dal 23% al 57%.
Alla domanda “come valuta l’azione di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza”, solo il 13% ha dichiarato di ritenerla appropriata , mentre il 65% è di parere contrario. Ancora nel gennaio 2024, tre mesi dopo l’attacco terroristico di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, il 43% dei tedeschi riteneva che la reazione di Israele al massacro non fosse appropriata, il 27% invece la difendeva.
Il sondaggio è stato condotto prima dell’attacco israeliano all’Iran, dal primo al 12 giugno, su un campione di 1.054 persone.
A Milano corteo sindacati base, stop genocidio in Palestina
Sindacati di base, studenti e associazioni sfilano in corteo a Milano in occasione dello sciopero generale per chiedere di “fermare il genocidio in Palestina e alzare i salari”, come recita lo striscione che apre la manifestazione. Sono diverse centinaia, per gli organizzatori un migliaio, le persone che stanno sfilando per le vie del centro di Milano, con bandiere della Cub e della Palestina, davanti all’università Statale sono stati accessi dei fumogeni rossi contro il riarmo e per chiedere il cessate il fuoco a Gaza. Così come nei pressi della sede di Assolombarda.
La motivazione principale di questo corteo “è denunciare quello che succede a Gaza dove è in corso un genocidio – ha spiegato Walter Bottaioli, Segretario nazionale Cub -. Abbiamo chiesto inoltre un incontro al sindaco Sala per chiedere che il Comune di Milano disdica le intese che ha in corso con le istituzioni israeliane. Anche a casa nostra però i motivi per scioperare non mancano, c’è prima di tutto il problema salariale, con la povertà che aumenta così come aumentano i lavoratori poveri”. In corteo anche il popolo palestinese.
“Basta questa strage deve finire subito – ha rimarcato Khader Tamimi, presidente della comunità palestinese in Lombardia
Serve subito il cessate il fuoco e un processo di pace, noi palestinesi abbiamo il diritto ad avere il nostro Stato, con capitale Gerusalemme”.