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GUERRA, IN, UCRAINA,

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Oggi è il 335° giorno di guerra

Invio dei Leopard, il parlamento tedesco ne discute oggi

Il Bundestag – cioè il Parlamento tedesco – discuterà domani mattina, mercoledì, del possibile invio all’Ucraina dei carri armati Leopard: Cdu e Csu, i partiti cristiano-democratici all’opposizione, hanno infatti chiesto di inserire la questione in agenda “per porre fine al blocco dei Leopard da parte del governo”.

 

Media: 12 Paesi pronti a fornire tank Leopard a Kiev se Berlino darà il via libera

Dodici Paesi avrebbero accettato di fornire all’Ucraina circa 100 carri armati Leopard 2, se e quando il governo tedesco darà il suo consenso.

La notizia viene dal canale americano ABC News, che cita un alto funzionario ucraino: secondo il quale l’accordo sarebbe stato preso durante il vertice di venerdì scorso a Ramstein, in Germania. Paesi come Polonia e Finlandia hanno già dichiarato pubblicamente la loro disponibilità, ma secondo la fonte anche Spagna, Paesi Bassi e Danimarca e altri sarebbero pronti a inviare alcuni dei loro tank. L’alto funzionario ucraino, che parla sotto anonimato, sostiene che i Leopard sono necessari a Kiev perché le munizioni per i carri armati di epoca sovietica “stanno finendo”.

 

Fratoianni, Verdi-Sinistra: scomparso ogni spiraglio di trattativa, si parla solo di armi

“Oggi è il 24 gennaio, siamo a 11 mesi da quando la Russia di Vladimir Putin ha scatenato la sua violenta aggressione armata” e “vogliamo almeno riconoscere che in questi 11 mesi se c’è qualcosa che è scomparso progressivamente è la trattativa?”.

Così Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi-Sinistra, in aula a Montecitorio, commentando il decreto che ha prorogato la cessione di armamenti al governo ucraino. “Oggi – ha sottolineato Fratoianni – ogni spiraglio di trattativa sembra scomparso e l’unica parola che prende, guadagna e continua a consumare il campo è  la parola delle armi, della vittoria nel conflitto e della soluzione militare”. Secondo il parlamentare si rischia di fare “troppo tardi” in una guerra che “oggi uccide ma può determinare domani una catastrofe senza ritorno”. Fratoianni sottolinea l'”ipocrisia” del “richiamo ai valori occidentali, alla difesa della libertà” che non fa “i conti” con la Turchia e i curdi, il “nuovo governo di estrema destra di Israele nei confronti dei palestinesi, le infinite guerre dimenticate”.

 

Grossi: un incidente nucleare è da evitare con ogni mezzo

“Un incidente nucleare non è l’interesse di nessuno. Avrebbe delle brutte conseguenze per tutti. E dev’essere evitato con ogni mezzo”. Lo ha dichiarato il direttore generale dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi, in audizione alla commissione Esteri al Parlamento europeo.

 

Bloomberg: oggi ok di Berlino a Polonia su Leopard

La Germania potrebbe dare l’ok alla Polonia per l’invio dei carri armati Leopard 2 in Ucraina già domani, riferisce Bloomberg. “La Germania dovrebbe dare già mercoledì alla Polonia l’approvazione per riesportare i suoi carri armati Leopard di fabbricazione tedesca in Ucraina, secondo persone a conoscenza della questione che hanno chiesto di non essere identificate”, scrive l’agenzia. La Polonia “ha chiesto formalmente l’autorizzazione oggi e il governo tedesco ha detto che avrebbe risposto con urgenza”, ha aggiunto, ricordando che secondo la legge tedesca i tank “possono essere inviati in Ucraina solo con il consenso di Berlino”.

 

Crosetto: supporto all’Ucraina nella speranza che la guerra si fermi. “Non facciamo il tifo perché continui”

Il supporto della comunità internazionale – e dell’Italia – all’Ucraina è portato avanti non “facendo il tifo” che la guerra con la Russia continui, ma “nella speranza che si fermi”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenuto a ‘Diario del Giorno’ su Rete Quattro. “Questa non è una decisione che prende soltanto questo governo o questo Paese, è una decisione che nasce da una comunità internazionale che si è ritrovata d’accordo nel rispondere all’urlo e alla richiesta di aiuto da parte di una nazione invasa da un’altra nazione”, ha detto Crosetto, “Togliamo i nomi: si tratta di una nazione in cui un bel giorno un’altra nazione ha deciso di inviare le proprie truppe e i propri carri armati per cercare di occuparla tutta. Non ci è riuscita e da allora è iniziata la guerra e alcune nazioni hanno deciso di aiutare la nazione attaccata a difendersi. È stato fatto dal governo che ha preceduto quello in cui adesso sono ministro della Difesa, lo sta continuando a fare questo governo nell’ambito di un accordo di cinquanta Paesi della comunità internazionale e lo fa sperando che la guerra si fermi”. “E’ un aiuto”, ha chiarito il ministro della Difesa, “che viene dato non facendo il tifo perché continui la guerra, è un aiuto che viene dato nella speranza che la non possibilità di vittoria obblighi da una parte la Russia a sedersi a un tavolo e a smetterla con le ostilità e dall’altra” renda possibile “l’avvio di una soluzione pacifica e il ritorno alla situazione preesistente. Questa è la logica con cui vengono fatti gli aiuti dall’Europa”.

luciani.2006@libero.it

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