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Guerra in Ucraina

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Oggi è il 1091° giorno di guerra 

Dodik: “Putin e Trump sulla buona strada verso ripristino pace”

Per il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, i presidenti russo e americano Vladimir Putin e Donald Trump sono sulla buona strada verso il ristabilimento della pace e il ripristino di una buona collaborazione fra i loro due Paesi. Parlando al termine di un incontro oggi a Budapest con il premier ungherese Viktor Orban, Dodik – come riferito dai media a Belgrado – ha detto che “l’Europa è in una sorta di caos, con un incontro a Parigi che invia un messaggio sulla mancata unità dell’Unione europea”. Orban, da parte sua, ha auspicato che “i nuovi venti che soffiano nella politica internazionale alimentino la speranza che gli attacchi politici al presidente della Republika Srpska Milorad Dodik possano finalmente essere fermati”. Nei Balcani, ha aggiunto, serve stabilità, “e questo è esattamente ciò che il presidente Dodik ha messo sul tavolo negli ultimi anni, una Republika Srpska stabile e prospera. E non c’è bisogno di punirlo per questo”.

 

Sánchez: “Sicurezza bene pubblico, si finanzi con meccanismi Ue”

Per la Spagna “sicurezza e difesa” dell’Unione Europea sono “un bene pubblico europeo”, per cui “c’è bisogno di articolare meccanismi comuni dell’Unione Europea, per poter finanziare e aumentare le nostre capacità di sicurezza e Difesa”: lo ha detto il premier iberico, Pedro Sánchez, dopo il vertice di Parigi sull’Ucraina. “Questo è il dibattito sostanziale che dovrà esserci a Bruxelles, incentrato su come va finanziata la necessità di maggiori investimenti in sicurezza e difesa di fronte a uno scenario geopolitico nuovo”, ha aggiunto.

 

Guerra in Ucraina, le condizioni di pace che Putin accetterebbe

Donald Trump ribadisce la sua volontà di “mettere fine alla guerra orribile” in  Ucraina. “Mi piacerebbe incontrare Putin presto”, ha affermato il  presidente Usa intervenendo ieri in videoconferenza al World Economic  Forum di Davos, assicurando che anche “l’Ucraina è pronta a un accordo”.  Ma le pressioni del tycoon – anche e soprattutto in tema economico – non sembrano smuovere il Cremlino. “Nulla di nuovo”, ha detto il portavoce Dmitrij Peskov. “Restiamo pronti al dialogo”,  ha però assicurato, purché sia “un dialogo su un piano di parità e nel  rispetto reciproco”. Putin è “pronto” a eventuali colloqui, ma a precise  condizioni.

 

 

luciani.2006@libero.it

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