Guerra in Ucraina
Oggi è il 1119° giorno di guerra
Il giorno della telefonata con Putin
È il giorno della telefonata che potrebbe segnare un punto di svolta nel conflitto in Ucraina. Oggi il presidente americano Donald Trump tenterà di convincere l’omologo russo Vladimir Putin a sottoscrivere il suo piano di tregua, per il quale Mosca ha di fatto già posto delle condizioni ritenute inaccettabili da Kiev.
Sia la Casa Bianca che il Cremlino hanno confermato l’attesissimo contatto, che sarebbe ufficialmente il secondo tra i due leader da quando il repubblicano è tornato al potere a gennaio.
Sul tavolo c’è la proposta di un cessate il fuoco di 30 giorni, accettato la scorsa settimana dalla delegazione ucraina durante un incontro con gli alti rappresentanti statunitensi in Arabia Saudita. “Domani mattina parlerò con il presidente Putin della guerra in Ucraina”, ha scritto Trump sulla sua piattaforma Truth Social ieri. “Molti elementi dell’accordo finale sono stati concordati, ma molto resta” da negoziare, ha aggiunto.
Il leader repubblicano, durante una visita a una sala concerti di Washington, ha affermato che uno dei suoi obiettivi è quello di “salvare i soldati ucraini che si trovano in una situazione molto brutta”.
Trump, ho agito per spirito umanitario
Donald Trump ha spiegato di essersi mosso per spirito umanitario nel cercare un accordo tra Ucraina e Russia. “Sono coinvolto nell’umanità – ha detto, parlando ai giornalisti – molto persone vengono uccise lì, e così noi dovevamo convincere l’Ucraina a fare la cosa giusta. Non è stata una situazione facile. Avete avuto un piccolo assaggio allo Studio Ovale”. Il riferimento è allo scontro avvenuto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Macron sente Zelensky, Russia dimostri di voler pace
Il presidente francese Emmanuel Macron ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky, ha annunciato sui social senza precisare il contenuto del colloquio. Dopo che Zelensky “ha avuto il coraggio di accettare la proposta americana di un cessate il fuoco di trenta giorni”, la palla ora passa alla Russia, che deve “dimostrare di volere davvero la pace”, scrive il presidente francese. “Basta morti. Basta vite distrutte. Basta distruzione”, scrive ancora Macron, secondo il quale “le armi devono tacere. Gli abusi e i sabotaggi devono finire. I bambini ucraini deportati devono essere riuniti alle loro famiglie”. “Condizioni che spetta alla Russia soddisfare”, sottolinea. “Dobbiamo ora andare avanti con tutti i nostri partner per presentare un piano di pace concreto che fornisca solide garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Un piano di pace che garantisca una pace duratura in Ucraina e in Europa. Un piano di pace che impedisca alla Russia di attaccare nuovamente”, ha concluso il presidente francese.