Guerra in Ucraina
Oggi è il 1147° giorno di guerra
Ucraina: Mosca, Kallas va rimossa e processata da un tribunale Onu
L’Alta rappresentante Ue per la politica estera Kaja “Kallas dovrebbe essere rimossa dall’incarico e portata davanti a un tribunale internazionale dell’Onu”. È quanto ha affermato in un messaggio Telegram il presidente della Duma Vyacheslav Volodin, dopo che “la russofoba” Kallas ieri ha affermato: “Non vogliamo che nessun Paese candidato” all’ingresso in Ue “partecipi agli eventi del 9 maggio a Mosca”, giorno in cui la Russia celebra la vittoria contro il nazismo. “La dichiarazione di Kallas è irrispettosa della memoria di coloro che si sono sacrificati per salvare il mondo dal fascismo”, ha aggiunto Volodin, “se non fosse stato per l’eroica impresa dei soldati e degli ufficiali sovietici di 80 anni fa, non ci sarebbe l’Europa. Possiamo perdonare diversi errori dei politici, tranne uno: la profanazione della memoria di coloro grazie ai quali oggi viviamo tutti”.
Ue verso la roadmap per lo stop all’energia russa il 6 maggio
La Commissione europea dovrebbe presentare il prossimo 6 maggio la tabella di marcia per eliminare gradualmente l’uso di combustibili fossili russi, riducendo la dipendenza dalle importazioni di gas e Gnl da Mosca. È quanto emerge dall’ultimo ordine del giorno della riunione del collegio dei commissari datato 14 aprile, suscettibile di modifiche da parte dell’esecutivo. La roadmap era stata inizialmente messa in calendario nel primo trimestre dell’anno, poi messa in pausa per valutare l’impatto delle tensioni commerciali innescate dagli Stati Uniti, diventato il primo fornitore di gas naturale liquefatto per l’Europa dopo l’inizio della guerra in Ucraina. La tabella di marcia, non vincolante, dovrebbe essere seguita da una proposta legislativa vera e propria.
Mosca, Kallas va rimossa e processata dal tribunale internazionale
Il presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, ha chiesto la rimozione dall’incarico dell’Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, e il suo deferimento a un tribunale internazionale delle Nazioni Unite.
L’accusa, espressa in un post su Telegram, è quella di “russofobia” e di “oltraggio alla memoria storica” per aver, secondo Mosca, invitato i Paesi dell’Ue e i candidati all’adesione a non partecipare alle celebrazioni in Russia per l’80° anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale. Volodin ha definito l’appello di Kallas “un ultimatum” e “un gesto irrispettoso verso coloro che hanno sacrificato la propria vita per salvare il mondo dal fascismo”. “Un mondo salvato dal popolo multinazionale sovietico, con 27 milioni di vite spezzate, e dai Paesi della coalizione antifascista come Stati Uniti e Regno Unito, che hanno perso oltre 800 mila persone, non deve mai dimenticare”, ha dichiarato il presidente della Duma. Ricordando che in Russia vige una legge contro la riabilitazione del nazismo, Volodin ha aggiunto che il sistema giuridico del Paese prevede norme per perseguire chi, come Kallas, si renderebbe colpevole di “profanazione della memoria dei caduti”. “Il nostro dovere è difenderli”, ha concluso.
Usa, Witkoff: “Putin è aperto a una pace permanente con l’Ucraina”
Vladimir Putin sarebbe aperto a un accordo di “pace permanente” con l’Ucraina, secondo quanto dichiara, in un’intervista a Fox News andata in onda stamattina, l’inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff, fresco del colloquio con il leader del Cremlino, il terzo da gennaio, venerdì a San Pietroburgo, da lui stesso definito “utile” e “stimolante”, per porre fine alla guerra che dura da oltre tre anni. “La richiesta di Putin è di raggiungere una pace permanente. Quindi, al di là del cessate il fuoco, abbiamo ottenuto una risposta”, ha detto Witkoff, riconoscendo che “ci è voluto un po’ di tempo per arrivare a questo punto”, e aggiungendo che all’incontro pietroburghese hanno preso parte anche due consiglieri-chiave di Putin, Yuri Ushakov e Kirill Dmitriev, “Penso che potremmo essere sul punto di qualcosa di molto, molto importante per il mondo intero”, ha detto, senza specificare cosa Putin voglia ottenere come condizione per la pace con Kiev. Witkoff ha aggiunto che anche gli accordi commerciali tra Russia e Stati Uniti fanno parte dei negoziati: “Credo che ci sia la possibilità di rimodellare le relazioni russo-americane attraverso alcune opportunità commerciali molto interessanti, che credo possano dare una vera stabilità anche alla regione”, ha detto, Trump afferma di fare pressione su Mosca e Kiev, ma finora non è riuscito a ottenere alcuna concessione significativa dal Cremlino, nonostante i ripetuti negoziati tra funzionari russi e statunitensi. E nonostante gli sforzi diplomatici, ci sono stati pochi progressi significativi sull’obiettivo principale di Trump di raggiungere un cessate il fuoco. Il mese scorso Putin ha respinto una proposta congiunta Usa-Ucraina per una pausa completa e incondizionata del conflitto, mentre il Cremlino ha subordinato la tregua nel Mar Nero alla revoca di alcune sanzioni da parte dell’Occidente. Ieri Trump ha accusato Volodymyr Zelensky di aver “lasciato scoppiare” guerra, salvo poi correggere il tiro, dividendone la responsabilità con Putin.
Droni ucraini contro Kursk, una donna uccisa e 9 feriti
Un attacco di droni ucraini nella notte ha ucciso una donna di 85 anni, ferito nove persone e provocato incendi in diversi edifici nella città russa di Kursk, vicino al confine con l’Ucraina, riferiscono le autorità regionali.
“Kursk è stata soggetta a un massiccio attacco nemico durante la notte”, ha dichiarato l’amministrazione della regione di Kursk in un post su Telegram. Un condominio a più piani è stato danneggiato a seguito dell’attacco di droni, con diversi appartamenti che hanno preso fuoco, ha detto il sindaco facente funzioni di Kursk, Sergei Kotlyarov. I residenti sono stati evacuati in una scuola vicina, ha aggiunto. I droni hanno anche colpito un deposito di ambulanze, danneggiando 11 veicoli, ha comunicato l’amministrazione regionale.
I canali Telegram russi Baza e SHOT, che spesso pubblicano informazioni da fonti nei servizi di sicurezza e nelle forze dell’ordine, sostengono che più di 20 esplosioni hanno scosso la città. Non c’è alcun commento immediato da parte dell’Ucraina.