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LA BETISSA Storia composita dell’uomo dei curli e di una grassa signora

LA BETISSA Storia composita dell’uomo dei curli e di una grassa signora

Una disperata favola a tinte fosche, un allucinato viaggio nell’inconscio e nel linguaggio che rappresenta una svolta decisiva nella ricerca espressiva dello scrittore salentino con prefazione di Fabio Tolledi

La Betissa, scritta tra Santa Cesarea e Castro, sulla co­sta salentina, appena al disotto di Otranto, tra l’agosto e l’ottobre del 1986, rappresenta per molti aspetti il lavoro poetico più maturo e compiuto di Antonio Verri.  Pubblicata per la prima volta qualche mese dopo, nell’anno successivo, è una disperata favola a tinte fosche, un allucinato viaggio nell’inconscio e nel linguaggio che rappresenta una svolta decisiva nella ricerca espressiva di Antonio Verri, ora concentrata a indagare ossessivamente le relazioni che intercorrono fra le parole e le cose, fra il mondo e il libro che tenta di ricrearlo, in uno sforzo costante di trascrizione di quella varietà cosmica e disarmonica in un’opera chiusa, conclusiva e allo stesso tempo sempre in progress, aperta, sfuggente.

Dopo le uscite di Bucherer l’orologiaio, romanzo postumo dello scrittore di Caprarica (Le), pubblicato per la prima volta nel 1995, a due anni dalla sua scomparsa, e de Il pane sotto la neve, esordio letterario e vera e propria raccolta-manifesto contenente uno dei messaggi più forti della scrittura di Verri, la collana Declaro di KURUMUNY diretta da Simone Giorgino e dedicata alla ripubblicazione dell’opera di uno dei protagonisti indiscussi dello scenario culturale salentino del secondo Novecento, prosegue con La Betissa. Storia composita dell’uomo dei curli e di una grassa signora.

È infatti in libreria la nuova edizione dell’opera, con prefazione di Fabio Tolledi.

“Nella Betissa il riferimento al teatro non deve fare pensare a una dimensione realistica, dove trama e personaggi alimentano un piano narrativo naturalistico. Semmai la spinta surreale e iper-reale trova linfa proprio nella moltiplicazione dei piani che muove dal meccanismo teatrale. Lì, nell’ambiguità dello spazio della rappresentazione il contrasto tra vita e finzione, tra desiderio e tremore, tra sogno e carne concreta trova la propria molteplice collocazione. Vita e illusione, erranza e différance della vita, nella vita, nella scrittura-corpo, nel corpo a corpo che la scrittura di Verri ingaggia con l’esistere”. [Fabio Tolledi]

La Betissa verrà presentata il prossimo 6 luglio a Lecce, presso Astràgali Teatro (via g. Candido, 23), con la partecipazione dell’editore Giovanni Chiriatti, del curatore della collana Declaro, Simone Giorgino, e di Fabio Tolledi. Sarà quest’ultimo a curare la presentazione, con le immagini di Lucio Conversano, letture del testo a cura dello stesso Tolledi, di Roberta Quarta e di Simonetta Rotundo.

La Betissa è stato anche un importante spettacolo teatrale prodotto da Astràgali Teatro nel 1996.

luciani.2006@libero.it

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