La Giornata della Memoria del Polo Biblio-museale di Lecce la musica della Shoah
Ricco programma del Polo Biblio-museale di Lecce per celebrare la Giornata della Memoria, tra Museo Castromediano e Biblioteca Bernardini con approfondimenti e ascolti dedicati alla Musica della Shoah.
Il primo appuntamento al Museo Castromediano, sabato 25 gennaio, alle 18.30, con il concerto MUSICHE DELLA MEMORIA. Storie di Shoah e di Speranza” con la soprano Anna Maria Stella Pansini e il pianista Vincenzo Cicchelli proposto dall’Associazione Mozart di Lecce.
Lunedì 27 gennaio, alla Biblioteca Bernardini, alle 18.00, a cura del Soroptimist Club di Lecce, un incontro di riflessione sul tema: “Musica e canti di prigionia. Le orchestre femminili e le musiche nei lager”. Nella serata dopo l’intervento introduttivo della presidente del Soroptimist Club Lecce, Mariacristina Solombrino gli interventi di Mariacarla De Giorgi, docente di Musicologia di Unisalento; di Anna Rita Gabellone, docente di Storia delle dottrine politiche di Unisalento, del direttore del Polo Biblio-museale di Lecce Luigi De Luca e di Ubaldo Villani Lubelli docente di Storia delle Istituzioni politiche di Unisalento.
A seguire, sempre alla Biblioteca Bernardini, nell’ambito della mostra fotografica “Io Ti Ricordo. 80 anni da Auschwitz”, realizzata da Flavio Massari (in corso fino al 10 febbraio), il Fondo Verri presenta “Viaggio Klezmer. Le sonorità ebraiche dall’origine al rinnovamento”. Letture di Simone Franco e Piero Rapanà, suoni di Samuel Mele, Vincenzo Grasso, Daria Falco e Bruno Galeone.
La mostra “Io Ti Ricordo. 80 anni da Auschwitz”, allestita negli spazi della Biblioteca Bernardini, fino al 10 febbraio, è stata realizzata nel corso di un viaggio dell’autore, il fotografo Flavio Massari, in Polonia, nel Campo di Auschwitz, con Il Treno della Memoria ed esplora l’assurda perfezione di quel “paesaggio” studiato e pianificato a tavolino per lo sterminio di Ebrei, dissidenti politici, Rom, omosessuali. Il luogo in cui ha governato “la geometria dell’orrore”, scrive il giornalista Raffaele Gorgoni, in una nota in cui racconta le cinquanta fotografie in bianco e nero che compongono la mostra. La mostra, è corredata da un apparato letterario e da un’ambientazione sonora realizzata con musiche composte durante la prigionia da numerosi compositori, riscoperte e conservate dalla Fondazione Istituto Letteratura Musicale Concentrazionaria. Un spazio è dedicato alla lettura ad alta voce, per dare la possibilità a chi lo desidera, di donare al pubblico presente in quel momento la lettura di brani dedicati alla barbarie delle guerre