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LA GUERRA IN UCRAINA

LA GUERRA IN UCRAINA

Oggi è il 354° giorno di guerra

Telefonata Reznikov-Austin, in vista Ramstein

Il ministro ucraino della Difesa, Oleksii Reznikov, ha reso noto di aver avuto ieri una conversazione telefonica con il collega americano Lloyd J.Austin per discutere della “situazione al fronte e le priorità per il prossimo Ramstein”, il prossimo incontro del Gruppo di Contatto sull’Ucraina.

 

Zelensky rimuove vice capo Guardia nazionale

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha licenziato il vice comandante della Guardia nazionale, Ruslan Dziuba, incaricato della logistica militare. Lo riportano i media ucraini, facendo riferimento all’ordine esecutivo firmato dal leader di Kiev, in cui non sono specificate le ragioni della decisione. In precedenza, Zelensky aveva avuto diversi incontri con i vertici delle agenzie di difesa e sicurezza su temi disparati che comprendevano anche “la trasparenza del lavoro delle agenzie”, ricorda il Kyiv Independent.

 

L’esercito di Kiev abbatte 5 droni russi

L’esercito dell’Ucraina ha abbattuto nella notte 5 droni russi. Lo riferisce il ‘The Kyiv independent’ citando lo Stato Maggiore ucraino. I droni sono 4 di fabbricazione iraniana e uno russo. Secondo i militari i droni sono stati lanciati dalla costa orientale del mar d’Azov e hanno preso di mira le infrastrutture critiche dell’Ucraina nel sud-est del Paese. Sembrerebbe che i droni lanciati siano stati in tutto 6.

 

Capo Wagner, conquistata località vicino a Bakhmut

I mercenari del gruppo Wagner hanno preso il controllo del villaggio di Krasna Hora vicino a Bakhmut, nell’autoproclamata Repubblica popolare del Donetsk, nell’Ucraina orientale. Lo ha annunciato oggi Yevgeny Prigozhin, il fondatore della compagnia militare privata Wagner: “L’insediamento di  Krasna Hora è stato preso oggi dalle unità d’assalto di Pmc Wagner”.

 

Urso: “Francia e Germania sbagliano da anni sull’Ucraina”

“Macron si è giustificato dicendo che da otto anni prosegue l’esercizio comune di Francia e Germania sul dossier ucraino. I risultati li abbiamo visti, e non aggiungo altro. Forse se ci fosse stata anche l’Italia sin dall’inizio…”. Così il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, in un’intervista al Corriere della Sera, sul mancato invito dell’Italia al vertice all’Eliseo con il presidente Zelensky. Quanto alla missione negli Usa dei ministri Le Maire e Habeck, Urso sottolinea che “solo l’Europa unita può  Usa e Cina. Se si ascoltasse l’Italia che ha antenne più sensibili – dice il ministro – forse potremmo ottenere di più. Con il Pnrr che si fonda sul debito comune ma anche il pricecap, a lungo osteggiato: alla fine sono passate le posizioni italiane, ma quanta fatica”.   Sulle conclusioni del vertice europeo, Urso sottolinea che “il punto non è frenare gli altri, ma andare avanti insieme e nella stessa direzione. Ad esempio, sugli aiuti di Stato non c’è alcun ‘liberi tutti’, ma solo circoscritte semplificazioni e velocizzazioni delle procedure in settori strategici e ne beneficeranno anche le aziende italiane delle filiere industriali europee”. Le proteste dei benzinai? “Lo sciopero è stato subito revocato e ci stiamo confrontando sul riordino del settore in un clima positivo e costruttivo. In Francia il blocco delle raffinerie ha provocato gravissimi disagi per quasi un mese con l’esercito a proteggere le pompe”. “Per non parlare delle manifestazioni che stanno paralizzando Parigi. Noi abbiamo invece instaurato un confronto continuo e proficuo con imprese e sindacati – afferma il ministro -. Insomma, forse sarebbe bene guardare la luna invece di metterci da soli il dito nell’occhio, deformando la realtà”.

luciani.2006@libero.it

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