LA GUERRA IN UCRAINA
Oggi è il 203° giorno di guerra
Arcivescovo di Kiev: ogni giorno duecento crimini di guerra
”Secondo le informazioni finora fornite, ogni giorno vengono registrati circa 200 crimini di guerra. Si tratta di uccisioni di massa dei civili, torture, saccheggi e tutto ciò che si qualifica come un vero crimine di guerra”. Lo denuncia l’arcivescovo maggiore di Kiev che, nel videomessaggio quotidiano spiega anche che in base alle ”informazioni che abbiamo ricevuto, dalla mano assassina dell’occupante ogni giorno vengono liberate le nuove città e i villaggi. E vengono scoperti terribili, atroci crimini di guerra contro l’umanità”. Shevchuk fa sapere che ”sono state distrutte più di 900 strutture sanitarie e, inoltre, più di 200 chiese ed edifici religiosi”.
Kiev: campi di tortura a Balaklia
La polizia nazionale ucraina nella regione di Kharkiv ha denunciato la scoperta di ‘campi di tortura’ a Balaklia, dopo la liberazione della città con l’offensiva delle forze di Kiev nell’est del paese. Sergei Bolvinov, capo del Dipartimento di inchiesta della polizia nazionale ucraina a Kharkiv, ha parlato di prove dell’utilizzo da parte dell’esercito russo dei sotterranei di alcuni edifici come prigione e come luogo di tortura.
“Durante l’occupazione, i russi tenevano sempre prigioniere almeno 40 persone. Cercavano per il tramite di collaboratori locali coloro che prestavano servizio o avevano parenti nei servizi segreti ucraini”, ha spiegato Bolvinov. Inoltre, secondo il capo del dipartimento investigativo della polizia ucraina a Kharkiv, l’esercito russo cercava persone che avevano aiutato l’esercito ucraino al fronte. “Un uomo è stato in ‘prigione’ per 46 giorni perché le truppe russe hanno trovato una foto di suo fratello con un’uniforme militare ucraina”, ha aggiunto Bolvinov. Agenti di polizia ucraini hanno inoltre assicurato che l’esercito russo a Balaklia ha sparato ai cittadini dai posti di blocco durante il loro ultimo giorno in città, prima che le truppe ucraine riprendessero il controllo di parte di Kharkiv.
Morto top manager vicino a Putin nell’Artico, “caduto dallo yacht”
Il direttore generale della russa Far East and Arctic Development Corporation, Ivan Pechorin, 39 anni,uno dei top manager più vicini a Putin, è stato trovato morto sull’isola di Russky, nel Mar del Giappone, al largo dell’estremo oriente russo. Lo scrivono diversi media online, fra cui il sito bielorusso d’opposizione Nexta, secondo i quali le prime indicazioni parlano di una caduta da uno yacht in preda ai fumi all’alcol.
Usa: alcuni soldati russi ritirati da Kharkiv
Il Pentagono ha constatato che “un certo numero di soldati russi” si sono ritirati dalla regione ucraina di Kharkiv. Lo ha detto il Portavoce del Dipartimento della Difesa americano, il generale Pat Ryder. “Abbiamo visto un certo numero di forze di Mosca, specialmente nel nordest, nella regione di Kharkiv, attraversare il confine per tornare in Russia”, ha detto il Portavoce del Pentagono precisando tuttavia che i “soldati russi si trovano ancora in massa in Ucraina”.
KIev: dopo controffensiva ora Mosca vuole negoziare
In una intervista a France 24, il vice primo ministro ucraino Olga Stefanishyna ha affermato che funzionari russi hanno contattato negli ultimi giorni Kiev per negoziare: una mossa che secondo la vicepremier è legata alla recente controffensiva ucraina, che ora Mosca vorrebbe cercare di fermare. Stefanishyna ha anche ammesso che il suo paese “si stava preparando allo scenario peggiore” in termini di rappresaglia russa, ma che finora l’Ucraina “non è stata colta di sorpresa”. La vicepremier si è detta poi fiduciosa che il Donbass e la Crimea possano tornare sotto il controllo ucraino. Ha esortato dunque i leader europei a imporre più sanzioni alla Russia, prendendo di mira specialmente il settore energetico. Stefanishyna ha infine sottolineato che l’Ucraina ha ora “chiaramente dimostrato di essere un candidato legittimo” per l’adesione all’Ue.