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La Regione non ha inserito il nosocomio di Tricase nella rete ospedaliera Covid

La Regione non ha inserito il nosocomio di Tricase nella rete ospedaliera Covid

Premialità Covid non corrisposta ai dipendenti del “Panico”. La Fp Cgil: “Dalla Regione promesse e nessun atto concreto”

La premialità è stata riconosciuta ai dipendenti della sanità pubblica (ma anche a quelli di Sanitaservice), ma non ai lavoratori degli Enti Ecclesiastici. “Emiliano stanzi i fondi e chiuda questa assurda discriminazione tra lavoratori della sanità”

“Il presidente Emiliano tenga fede alle promesse e stanzi i fondi per riconoscere la premialità Covid anche al personale dell’ospedale di Tricase”. La Fp Cgil Lecce torna alla carica per ottenere il riconoscimento della “gratifica” che la Regione ha già erogato agli operatori della sanità pubblica che abbiano lavorato nel periodo più pesante della pandemia, ni mesi di marzo, aprile e maggio del 2020. “Escludendo i lavoratori del ‘Panico’ si perpetua una discriminazione inaccettabile tra operatori della sanità regionale”.

Il carteggio. Alla fine la risposta è arrivata, anche sei lavoratori del “Panico” si aspettavano contenuti decisamente diversi. Dopo un carteggio lungo due anni, la Regione ha finalmente risposto alle richieste della Fp Cgil. Il quesito era semplice: perché i dipendenti dell’ospedale di Tricase non hanno ancora ricevuto la premialità Covid loro promessa dal presidente Emiliano durante la pandemia? Per il Dipartimento Promozione della Salute della Regione Puglia, che ha risposto il 29 novembre circa 15 mesi dopo i primi solleciti del sindacato, la premialità non spetta alle strutture non inserite nella rete ospedaliera Covid regionale. “E comunque non è prevista per le strutture private accreditate”, si legge nella lettera firmata dal direttore Vito Montanaro.

Privati quando conviene. L’affermazione contenuta nella lettera fa riflettere soprattutto il personale di un ospedale che opera, in tutto e per tutto, come una struttura sanitaria pubblica e che è a pieno titolo inserito nella rete ospedaliera del sistema sanitario regionale. Eppure sopporta da anni “distinguo” sul piano contrattuale e ora anche delle premialità. Le lavoratrici ed i lavoratori dell’ente ecclesiastico “Panico” non dimenticano tra l’altro le parole di Michele Emiliano durante l’emergenza. Mentre però la premialità promessa dal presidente della Regione è stata regolarmente corrisposta al personale delle strutture pubbliche, ciò non è avvenuto nei confronti dei dipendenti del “Panico”. “Per loro è rimasta un miraggio, giacché per oltre due anni a quelle promesse non hanno fatto seguito atti scritti, delibere, verbali o stanziamenti di risorse”, spiegano Floriano Polimeno, segretario generale della Fp Cgil Lecce, e Andrea Rizzo, delegato sindacale della Fp presso l’ospedale di Tricase. “Se ci fosse stata la volontà di gratificare un gruppo di lavoratori che ha contribuito in maniera determinante alla gestione della pandemia, in due anni la Regione avrebbe trovato il modo. Alle parole, dunque, non sono seguiti i fatti. Spiace constatare come la Regione Puglia, nonostante le promesse, abbia rinnovato una inaccettabile discriminazione tra dipendenti pubblici (e delle Sanitaservice) e dipendenti degli enti ecclesiastici”.

La richiesta. Fp Cgil lancia un salvagente alla giunta regionale. Vogliamo pensare che alla nota inviata dalla struttura tecnica, presto seguirà un atto politico capace di cancellare questa discriminazione, anche al fine di evitare l’insorgere di possibili contenziosi. Pertanto chiediamo al presidente Emiliano di stanziare gli appositi fondi per corrispondere la premialità Covid anche alle lavoratrici ed ai lavoratori dell’ospedale ‘Cardinale Panico’ di Tricase, che in quei famigerati tre mesi hanno rischiato in prima persona per garantire il funzionamento del Servizio sanitario regionale”.

luciani.2006@libero.it

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