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LE CASSE INPS MESSE A DURA PROVA A CAUSA DEL CORONAVIRUS: I RISCHI PER LE PENSIONI

LE CASSE INPS MESSE A DURA PROVA A CAUSA DEL CORONAVIRUS: I RISCHI PER LE PENSIONI

L’emergenza Coronavirus da sanitaria può diventare emergenza economica e finanziaria e potrebbe investire oltre ai più svariati settori commerciali e di servizi anche il mondo pensionistico. Lo Stato per fare fronte ai problemi sorti con lo scoppio della pandemia è intervenuto su più fronti, con interventi a favore di famiglie, lavoratori e imprese, che inevitabilmente hanno messo a dura prova l’INPS preposta al  soddisfacimento dei tanti contributi previsti dai vari decreti presidenziali. Dal pagamento dei vari bonus ai professionisti  e sussidi economici a chi è in difficoltà, le casse dell’Ente previdenziale si sono ritrovate nella posizione di dover subire un’enorme uscita di denaro. Questo ha spinto molti a chiedersi se e come questa situazione avrà un effetto negativo sulle pensioni. In sostanza ci si chiede: c’è qualche rischio concreto che l’Istituto non possa più permettersi di pagare i pensionati?

In effetti dell’eventualità di vedere gli assegni decurtati, se ne parla fin dallo scoppio della pandemia. Sulla questione, proprio recentemente, si è  espresso il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Ente previdenziale, cercando di fare chiarezza su quelli che sono i rischi reali.

Il Presidente del Civ, Guglielmo Loy, in un’intervista rilasciata a Gr1 ha dichiarato che al momento la situazione delle pensioni è rimasta gestibile. I conti in rosso dell’Inps riguardano infatti le minori entrate, dovute anche al blocco delle attività, mentre i fondi pensione, nonostante tutto, risultano essere ancora in equilibrio.

È chiaro, ha specificato Loy, che se la crisi pian piano iniziasse a rientrare, in contemporanea ad un concreto sostegno del Governo, le erogazioni delle pensioni continueranno ad essere gestibili (senza tagli o decurtazioni).

Tuttavia, ha poi aggiunto il Presidente Civ: “Se  l’economia crolla e crolla il lavoro il problema generale dell’equilibrio ce l’avrà il Paese prima e dopo l’Inps naturalmente”. Questo vuol dire, logicamente, che se la crisi dovesse continuare sarà necessario un intervento dello Stato anche sulle pensioni. A quel punto, se la grande recessione annunciata dagli esperti dovesse degenerare, coinvolgendo l’intero sistema e portandolo sull’orlo del crack economico, i problemi sarebbero così grandi che una riforma del sistema pensionistico sarebbe inevitabile.

Certo, si tratta di scenari portati all’esasperazione ma essere preparati non è poi tanto male.

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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