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LE DONNE NELLA STORIA ELINOR OSTROM (1933 – 2012)

LE DONNE NELLA STORIA ELINOR OSTROM (1933 – 2012)

Segue da venerdì 26 maggio 2023

Elinor Ostrom (Los Angeles7 agosto 1933 – Bloomington12 giugno 2012)

Gli studi della Ostrom furono sintetizzati in un elenco delle condizioni che permettono il governo comunitario dei common: la partecipazione diretta degli utilizzatori al monitoraggio, la gradualità delle sanzioni ai trasgressori, la comunicazione faccia a faccia, la possibilità di escludere gli estranei, l’assenza di cambiamenti tecnici o sociali accelerati e altre. La Ostrom mostrò che anche la privatizzazione e la gestione pubblica possono fallire, documentando tentativi calamitosi delle autorità centrali di imporre regole disinformate e prive di legittimità sociale a comunità locali che avevano gestito un common per secoli.

È famoso lo studio della Ostrom di un pascolo diviso fra la Mongolia, la Russia e la Cina, sottoposto rispettivamente a governo comunitario, gestione dello Stato e regime privatistico: le immagini satellitari svelarono il degrado del common in Russia e in Cina.

In laboratorio, la Ostrom ha guidato studi pionieristici sulla nostra disponibilità a monitorare e sanzionare i trasgressori anche quando è costoso, ciò che aiuta a spiegare come una regola possa reggersi sulla sorveglianza volontaria dei membri di una comunità.

Gli studi della Ostrom sono tuttora rilevanti per il controllo del cambiamento climatico, una tragedia derivante dallo sfruttamento dell’atmosfera, un common globale dove gran parte delle condizioni istituzionali per una gestione comunitaria mancano.

A loro volta, la privatizzazione e la gestione pubblica sono impraticabili, in assenza di autorità sovranazionali legittimate. La Ostrom suggerì di affrontare il problema con una varietà di regole a diversi livelli di decentramento, ricorrendo a deliberazioni inclusive che coinvolgessero scienziati, utilizzatori e osservatori interessati, in modo da costruire il capitale di relazioni necessario per gestire i conflitti e assicurare l’applicazione efficace delle soluzioni proposte.

Insieme al marito, nel 1973 fondò all’Università dell’Indiana un centro di studi sull’analisi delle politiche pubbliche, che oggi porta il nome di “Vincent and Elinor Ostrom Workshop in Political Theory and Policy Analysis”.

Uno dei dogmi fondativi della moderna economia dell’ambiente è la cosiddetta “tragedy of the commons”, risalente a Garrett Hardin.

Secondo questa impostazione, se un bene non appartiene a nessuno ma è liberamente accessibile, vi è una tendenza a sovrasfruttarlo. L’individuo che si appropria del bene comune, deteriorandolo, infatti, gode per intero del beneficio, mentre sostiene solo una piccola parte del costo (in quanto questo costo verrà socializzato). Poiché tutti ragionano nello stesso modo, il risultato è il saccheggio del bene. Analogamente, nessuno è incentivato a darsi da fare per migliorare il bene, poiché sosterrebbe un costo a fronte di un beneficio di cui non potrebbe appropriarsi che in parte.

Il ragionamento di Hardin partiva dall’esempio delle enclosures inglesi, precondizione della Rivoluzione industriale. La recinzione delle terre comuni, in questa visione, costituiva il necessario presupposto di una gestione razionale ed efficiente: mentre in regime di libero accesso il pascolo indiscriminato stava portando alla rovina del territorio, il proprietario privato, in quanto detentore del surplus, aveva l’interesse a sfruttare il bene in modo ottimale e a investire per il suo miglioramento.

Fine seconda parte

 

luciani.2006@libero.it

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