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LE DONNE NELLA STORIA: GIOVANNA D’ARCO

LE DONNE NELLA STORIA: GIOVANNA D’ARCO

GIOVANNA D’ARCO

Seconda parte. Segue da venerdì 08 gennaio

Presentandosi a Carlo dopo due giorni di attesa nella grande sala del castello, durante un’assemblea imponente e alla presenza di circa trecento nobili, Giovanna gli si avvicinò senza indugio e si inginocchiò, sostenendo di essere stata inviata da Dio per portare soccorso a lui e al suo reame. Giovanna dovette prima superare due prove, imposte da Carlo, per dimostrare in pieno la sua fede e solo quando le  ebbe superato, Carlo, convintosi, decise di affidarle un intendente, Jean d’Aulon, nonché l’incarico di “accompagnare” una spedizione militare – pur non ricoprendo alcun incarico ufficiale – in soccorso della città di Orleans assediata e difesa da Jean d’Orleans, mettendo così nelle sue mani, di fatto, le sorti della Francia.

Per prima cosa Giovanna riformò le regole dell’armata trascinando con il suo esempio le truppe francesi e imponendo uno stile di vita rigoroso e quasi monastico.

Giovanna divenne ben presto una figura centrale nelle armate francesi, raccolse un gran numero di volontari da tutto il regno e guidò le truppe infervorate in battaglia contro gli inglesi.

Questi, il 12 ottobre 1428, erano arrivati a porre l’assedio a Orléans, chiave di volta della valle della Loira, nella Francia centrale. Ogni tentativo di infrangere la morsa che si stringeva sempre più intorno alla città era fallito. Gli assediati erano tuttavia riusciti a tenere libera la porta di Bourgogne, sul lato orientale della cinta muraria, ed attraverso quest’accesso Giovanna entrò portando con sé l’esercito formato da Carlo e i viveri per sfamare la cittadinanza, ormai allo stremo.

Giovanna, provvide a ispezionare le fortificazioni nemiche con il popolo che la seguiva ovunque, fuori delle mura così come nelle processioni religiose, tanto stretto era il legame che si era creato in breve tempo fra la ragazza e la popolazione.

La sua prima azione di guerra fu la difesa della bastia di Saint-Loup attaccata dai nemici con i soldati francesi, feriti, che ripiegavano; alla sua vista ripresero animo e si volsero nuovamente all’assalto e fu vittoria. Alla sua prima battaglia, però, Giovanna pianse vedendo quanta morte seguiva la vittoria

La seconda battaglia ingaggiata da Giovanna si svolse nei pressi della fortificazione di Saint-Jean-le-Blanc che era stata abbandonata. Inizialmente gli inglesi stavano prendendo il comando delle operazioni, almeno sino all’arrivo di Giovanna perché da quel momento i francesi reagirono e conquistarono la vittoria mettendo in fuga gli inglesi. Molti di questi nella fuga si travestirono da preti e Giovanna intervenne in loro favore, salvandogli la vita.

In questa battaglia Giovanna rimediò la sua prima ferita; ancora peggio andò nella successiva, allorchè, Giovanna fi colpita al colpo da una freccia. La ferita, profonda, dolorosa, tra il collo e la scapola, costrinse gli uomini a trascinarla via dalla battaglia.

Ritiratasi in preghiera I soldati interpretarono quel gesto come un segnale e si lanciarono in un furioso assalto. Alla fine, gli inglesi si ritirarono e Giovanna impose ai francesi di non inseguirli, sia perché era domenica, sia perché si stavano allontanando di loro spontanea volontà.

A queste battaglie fecero seguito delle altre come la conquista di Reims, dove peraltro Giovanna fu ferita ancora una volta rimanendo miracolosamente viva.

Il 18 giugno 1429 L’avanguardia dell’esercito di La Hire e della stessa Giovanna, attaccò improvvisamente il campo degli inglesi e la battaglia visse di molti momenti di alternati successi.

Dopo Patay molte città e piazzeforti minori, a partire da Janville, si arresero volontariamente all’esercito francese.

Ottavia Luciani

Fine seconda parte. Continua venerdì 22 gennaio

redazione.lecceoggi@gmail.com

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