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LE DONNE NELLA STORIA: MATA HARI

LE DONNE NELLA STORIA: MATA HARI

Mata Hari, pseudonimo di Margaretha Geertruida Zelle (Leeuwarden7 agosto 1876 – Vincennes15 ottobre 1917), è stata una danzatrice ed agente segreto olandese, condannata alla pena capitale per la sua attività di spionaggio durante la prima guerra mondiale.

Mata Hari

Era figlia di Adam Zelle e di Antje van der Meulen ed ebbe tre fratelli: Johannes, e i gemelli Arie Anne e Cornelius.

Margaretha, che in gioventù frequentò una scuola prestigiosa, aveva una carnagione scura e i capelli e gli occhi neri, caratteristiche fisiche che la differenziavano notevolmente dai suoi connazionali olandesi.

Nel 1889 gli affari del padre incominciarono ad andar male, tanto da costringerlo a cedere la sua attività commerciale. Il dissesto economico provocò dissapori nella famiglia che portarono alla separazione dei coniugi e al trasferimento del padre ad Amsterdam. La madre morì l’anno dopo e Margaretha venne allevata  dal padrino che scelse di farla studiare da maestra d’asilo in una scuola di Leida. Sembra che le eccessive attenzioni, se non proprio molestie, del direttore della scuola, avessero spinto il suo padrino a toglierla dalla scuola, mandandola da uno zio che viveva a L’Aia.

Nel 1895 Margaretha rispose all’inserzione matrimoniale di un ufficiale, il capitano Rudolph Mac Leod (18561928), che viveva ad Amsterdam, in licenza di convalescenza dalle colonie d’Indonesia. L’11 luglio 1896, ottenuto anche il consenso paterno, Margaretha sposò il capitano Mac Leod; il padre di Margaretha partecipò alla cerimonia nuziale in municipio, ma non fu invitato al pranzo di nozze. Dopo il viaggio di nozze la coppia si stabilì ad Amsterdam, nella casa di Louise, la sorella di Rudolph.

Dopo aver dato alla luce, il 30 gennaio 1897 il primo figlio, nel maggio dello stesso anno la famiglia s’imbarcò per Giava, dove il capitano riprese servizio in un villaggio nel centro dell’isola. L’anno successivo la famiglia si trasferì a Teompoeng, dove il 2 maggio 1898 nacque Jeanne Louise, chiamata con il vezzeggiativo Non, dal malese nonah (piccola). La vita familiare non fu serena: vi furono litigi tra i coniugi, sia per la durezza della vita in villaggi che non conoscevano gli agi delle   città europee dell’epoca, sia per la gelosia del marito e la sua tendenza ad abusare dell’alcol.

L’anno seguente il marito fu promosso maggiore e comandante della piazza di Medan, sulla costa orientale di Sumatra e, quale moglie del comandante, Margaretha aveva il compito di fare gli onori di casa agli altri ufficiali che, con le loro famiglie, frequentavano il loro alloggio e conobbe, così, i notabili del luogo. Uno di questi la fece assistere per la prima volta a una danza locale, all’interno di un tempio, che l’affascinò per la novità esotica delle musiche e delle movenze, che ella provò anche a imitare.

La famiglia venne sconvolta dalla tragedia della morte del piccolo Norman, che il 27 giugno 1899 morì avvelenato. La causa della morte fu una medicina somministrata dalla domestica indigena ai figli della coppia, ma non si hanno prove che costei avesse voluto uccidere i bambini; si sospetta però che ella, moglie di un subalterno del maggiore Mac Leod, fosse stata spinta dal marito a vendicarsi del superiore, che gli aveva inflitto una punizione. Rudolph, Margaretha e la piccola Non, per sottrarsi a un luogo di tristi ricordi, ottennero di trasferirsi a Banjoe Biroe, nell’isola di Giava , dove Margaretha si ammalò di tifo. Il maggiore Mac Leod, raggiunta la maturazione della pensione, il 2 ottobre 1900 diede le dimissioni dall’esercito: dopo poco più di un anno passato ancora a Giava, cedendo forse alle richieste della moglie, riportò, agli inizi del 1902, la famiglia in Olanda.

Ottavia Luciani

Fine prima parte

luciani.2006@libero.it

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