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LE DONNE NELLA STORIA: VITA SACKVILLE-WEST

LE DONNE NELLA STORIA: VITA SACKVILLE-WEST

VITA SACKVILLE-WEST

Seconda parte: segue da venerdì 21 aprile 2023

Ma l’aspetto di Vita forse meno conosciuto, e che me la rende estremamente cara, è legato alla sua passione per il giardinaggio. Ne è stata una grandissima esperta: per 15 anni, dal 1946 al 1961, tenne una rubrica sull’«Observer», pubblicata in Italia con il titolo Il giardino alla Sackville-West. Il suo White garden: «un giardino “grigio e bianco”, un mare di cespi dal fogliame grigio, intervallati qua e là dagli alti fiori bianchi…le bianche trombe di gigli regali, tra il grigio dell’artemisia e della santolina, con il Dianthus “Mrs Sinkins” e le coltri argentee di Stachis lanata, più familiare e più simpatica con i nomi inglesi “orecchia di coniglio” o “pezzuola del Salvatore”. Ci saranno viole del pensiero bianche e peonie dello stesso colore, e iris bianchi dalle foglie grigie…»

È il mio obiettivo da sempre, da sempre perseguito e fallito. Anche lei lo pensava così, come un desiderio difficilmente realizzabile, come un’armonia segreta da vedere in primo luogo nella mente perché i fiori hanno troppi colori: «Non voglio vantarmi in anticipo del mio giardino bianco e grigio. Potrebbe rivelarsi un terribile fallimento. Tuttavia, non posso astenermi dallo sperare» – ed io con lei – «che il grande spettrale barbagianni l’estate prossima volerà silenzioso sopra un giardino tutto chiaro, nella luce del crepuscolo; il giardino chiaro che ora sto piantando, sotto i primi fiocchi di neve».

In un appezzamento del giardino di Sissinghurst Castle, nel Kent, luogo acquistato da Vita e dal marito nel 1930, con rose “Iceberg” e Chrysantemum foeniculaceum, il giardino bianco “virginale, selvaggio, patrizio” ancora oggi esiste in tutto il suo splendore.

 

Fine

luciani.2006@libero.it

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