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IL LECCE PRESENTA IL NUOVO ALLENATORE

IL LECCE PRESENTA IL NUOVO ALLENATORE

Marco Baroni: “dovrà essere il lavoro a dimostrare quel che oggi posso esprimere solo a parole”. Il nuovo allenatore ha confermato che la sua squadra attuerà il 4-3-3. “Voglio un gioco dinamico e aggressivo con gli interpreti giusti”

Non ha voluto mancare oggi alla presentazione del nuovo allenatore del Lecce, Saverio Sticchi Damiani dopo la conferenza stampa di ieri e i festeggiamenti con i ragazzi della Primavera ancor prima. L’appuntamento di oggi era importante ed è stato lui a prendere la parola per primo:

“Si riparte. Oggi è un giorno molto importante per iniziare a costruire il nuovo Lecce. Solo l’idea di aver portato a Lecce un ex calciatore che ha già indossato e onorato la maglia giallorossa è per me un valore aggiunto. Baroni conosce già la città, il territorio, il calore che sa dare il Via del Mare. Quando firmammo il contratto, chiesi all’Ufficio Stampa di cercare il video del gol che ha segnato contro il Napoli non solo per il valore romantico, ma anche per portare avanti un progetto intrapreso dallo scorso anno, che lo vedrà lavorare con una squadra ricca di giovani ed elementi esperti a cui trasferire i suoi valori tecnici e umani. Mi piacerebbe vedere una squadra tosta, ben organizzata, che alla fine di ogni gara abbia dato tutto in campo. Do il benvenuto al mister e sono felicissimo di averlo qui con noi. Il prossimo sarà un campionato difficile e pieno di pretendenti. Colgo l’occasione per fare i complimenti al direttore Gennaro Delvecchio  per il risultato colto ieri dalla Primavera promossa nel campionato Primavera 1, cosa che non accadeva da vent’anni”.

Subito dopo ha preso la parola il direttore Corvino per illustrare il perché della scelta di Marco Baroni ed altre notizie di mercato:

Per un responsabile dell’area tecnica la scelta di un allenatore è la più difficile. Il lavoro da fare fuori dal campo se non si concretizza sul terreno di gioco, attraverso un mister che dia quel valore aggiunto sempre necessario che altrimenti viene vanificato. Ho seguito le linee guida date dalla società perché devo coniugare le indicazioni ricevute con le mie idee. Siamo nella fase del fidanzamento che spero possa sfociare in un lungo e felice matrimonio. Questa scelta non è condizionata da situazioni di fretta contingente, ma abbiamo avuto più tempo per ponderarla per capire se hai scelto la persona giusta e se sia la figura migliore per trasferire sul campo le nostre idee. Con queste componenti che convergono, Baroni sarà stata la scelta più giusta, ma sono convinto che sia la persona giusta per il Lecce. La prima cosa detta a Marco è stata di pensare alla difesa perché al resto della squadra ci pensa la società. Sono dell’idea che l’organizzazione difensiva sia di esclusiva gestione di un allenatore, perché cambia poco andare a pescare magari anche gente di Serie A se poi l’impostazione non ripaga in termini di impenetrabilità. Se ci sono giocatori incedibili? Come società abbiamo il dovere di crescere e per farlo servono persone che anagraficamente te lo permettano. Farò di tutto per cercare di trattenere i più giovani, non posso crescere se ho giocatori importanti di età avanzata, magari con alcune eccezioni come Coda, che se chiedessero di andare a giocare altrove non tratterremmo di certo per evitare situazioni come quelle vissute l’anno scorso. Se è vero che Trinchera in arrivo? A volte, in questo mestiere, dire qualche bugia è necessario, ma stavolta non me la posso permettere. La notizia ha un certo fondamento: nel mio modello sono cresciuti tanti allenatori e dirigenti. Alcuni tecnici non li ho scelti per il pedigree, ma hanno vinto dopo. Cito ad esempio De Pasquale, Marino campione d’Italia Giovanissimi e Allievi, Rizzo campione d’Italia con la Primavera, a Firenze ho portato Cadregari scelto in gran fretta che poi perse una finale contro la Juve mentre nell’anno successivo chiamai un certo… Marco Baroni. Poi presi Semplici e Bollini. Come dirigenti non posso non ricordare Gino Dimitri o Enzo Vergine. Finché trovi una società che ti dimostra stima e affetto e che ti permette di morire sul campo lo farò con entusiasmo, ma se c’è la possibilità di avere qualcuno che possa affiancarti e che si possa scegliere con il giusto tempo a disposizione ecco perché scelsi di chiamare Trinchera. Ma Stefano mi ha ringraziato e detto di aver già firmato per la Cremonese. Capitolo chiuso. In futuro si vedrà, non c’è fretta”.

 

 

 

 

 

Infine, il personaggio più importante della giornata, ed i tifosi si augurano della stagione: Marco Baroni. Di seguito le sue prime dichiarazioni da allenatore giallorosso:

Ringrazio presidente e direttore per avermi scelto. Sono contento di essere tornato a Lecce e darò il massimo per ripagare la fiducia che ho ricevuto. Lo stato d’animo con cui sono di nuovo qui dopo 32 anni è al massimo perché lavoro con un Direttore vincente, che ha tanti anni di esperienza sulle spalle. Qui a Lecce ho giocato stagioni importanti nella mia carriera da calciatore e non ci ho pensato un attimo quando ho ricevuto la chiamata, ma dovrà essere il lavoro a dimostrare quel che oggi posso esprimere solo a parole. Bastone o carota nel gestire la squadra?

Io ho la mia personalità, non sono ragazzino ed ho fatto la mia gavetta. In questo momento ho grandi motivazioni, vivo e mi nutro di sfide continue. So cosa vuol dire allenare in una piazza esigente qual è Lecce e credo di poter trasferire questi valori alla squadra con cui ho sempre avuto un rapporto molto diretto. Da giocatore non mi piacevano i tecnici che raccontavano storielle. Il calcio adesso è dinamismo e dal primo giorno lavoreremo con sacrificio perché facciamo un lavoro bellissimo, fatto di uno studio continuo e non dobbiamo sprecare nemmeno una giornata. Sono molto esigente con me stesso e lo pretendo anche con i miei giocatori. I ricordi del passato fanno piacere ma io sono abituato a guardare avanti. Il modello calcio è in continua evoluzione e non ci si può rifare a tecnici di trent’anni fa. Si prende qualche spunto ma si va avanti secondo la strada scelta. Gli allenamenti a porte chiuse? Non credo che ci siano particolari segreti ma valuteremo con la società il da farsi. Guardo con piacere al dato numerico che vede il direttore Corvino aver iniziato nel 1987 la sua carriera, anno che coincide col mio arrivo a Lecce. Per quel che riguarda il modulo, giocheremo sicuramente su una punta, dovremo lavorare sulla ricerca degli esterni sia alti che bassi e sui tre centrocampisti. Tuttavia, non credo nei numeri ma nella lettura delle situazioni di gioco e perciò si potrà modificare atteggiamento tattico in base al momento. L’importante è che ci siano giocatori specifici nei ruoli e, se qualcuno non dovesse esserlo per varie ragioni contingenti, dovrà dimostrarmi di avere dinamicitàcorsa ed aggressività per fare calcio come lo intendo io. Non sono abituato a guardare alla squadra per reparti, ma nel suo complesso. Ad ora non mi piace entrare nello specifico dei calciatori in rosa che potrebbero restare o meno. Stiamo valutando dei profili, ma non ho particolari richieste perché col direttore lavoriamo a stretto contatto. Al momento è prematuro fare di nomi di eventuali giocatori che potrebbero essere funzionali al progetto tattico. Ieri ho assistito alla gara della Primavera ed ho visto che c’è qualche buon elemento, ma non sarebbe rispettoso fare dei nomi adesso. Il calcio non ha età e può dare opportunità che vanno sapute prendere al volo. Ho ricevuto qualche messaggio di benvenuto da parte di qualche giocatore ma ci sarà tempo per conoscerci tutti. Anticiperemo la data del raduno che inizierà in sede l’8 luglio con le visite mediche con un pre-ritiro fino al 15 luglio. Gli obiettivi? La società ieri ha parlato chiaro. Qui c’è ambizione con gente che vuole lavorare e migliorare e questo sarà anche il nostro profilo”.

Ernesto Luciani

 

 

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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