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LECCE Un albero in meno in città

LECCE Un albero in meno in città

Riceviamo e pubblichiamo

“È brutto, è decontestualizzato, è delle nevi, è abusivo…”: queste sono solo alcune delle numerose critiche mosse dalla sinistra cittadina quando, in occasione del Natale 2024, si decise di mettere a dimora in Piazzetta Panzera un albero di Natale (Cedro dell’Atlante) a costo zero per la cittadinanza.

Fu chiesta a gran voce, persino sulla stampa, l’immediata estirpazione di un albero la cui unica colpa era quella di essere stato piantumato dall’amministrazione di centrodestra da poco insediatasi.

Finalmente il desiderio di quella sinistra, non tutta a dire il vero, è stato esaudito!

Il Cedro dell’Atlante (si precisa sempre la specie a beneficio delle migliaia di agronomi presenti in città), seccato -stranamente e non per mancanza d’acqua- nel giro di pochissimi giorni, è stato espiantato in mattinata, restituendo alla piazzetta quel senso di tristezza che ne aveva provocato la messa a dimora.

Oggi, c’è chi la rimozione di quell’albero la vive con gioia, quasi una sorta di rivincita, e chi invece, come lo scrivente, ne piange la morte ed è già pronto a metterne a dimora un altro, a proprie spese, più resistente e, magari, più bello.

Dispiace che a darne la notizia, non senza un certo sarcasmo, sia stata proprio la pagina del WWF Salento che, anziché proporsi, in qualità di associazione ambientalista, per donare alla Città una nuova essenza “autoctona”, abbia preferito effettuare una serie di critiche sterili e di richiami formali a regolamenti sul verde che a tutt’oggi non esistono (dopo sette anni di proclami).

Così come rincresce leggere, a corredo del sopra richiamato post, insulti e offese, non solo allo scrivente assessore ma ancor peggio al Sindaco della Città, tacciati di essere “incapaci, irrisolti e spregevoli umani”, nonché “vecchi, bisognosi di cure, abusivi, compravoti, etc”.

Accuse e offese gravissime che testimoniano un clima d’odio che, a distanza di un anno, non accenna a placarsi, tutt’altro.

Dove sono finiti, oggi, tutti quelli che, a parti invertite, sono sempre pronti a indignarsi e chiedere provvedimenti per commenti offensivi nei confronti di esponenti di sinistra, in particolare modo poi se si tratta di donne?

Spariti, liquefatti sotto il sole cocente di un’estate che si preannuncia torrida, e non solo.

Ma, si sa, il doppiopesismo di questa sinistra è oramai noto a tutti.

Non ci si stupisce più di niente, tutto è concesso, persino godere della morte di una pianta e, perché no, mettere finanche un “like”, questo si davvero triste.

Gianpaolo Scorrano

luciani.2006@libero.it

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