HomeSportL’INVITO AI TIFOSI È QUELLO DI DARE ANCORA UN PO’ DI TEMPO

L’INVITO AI TIFOSI È QUELLO DI DARE ANCORA UN PO’ DI TEMPO

L’INVITO AI TIFOSI È QUELLO DI DARE ANCORA UN PO’ DI TEMPO

È vero la partita di domenica, dopo la batosta subita a Cremona, senza dimenticare la disillusione della promozione gettata al vento, può portare anche il tifoso più appassionato (quindi con le salsicce sugli occhi) ad emettere giudizi su questo nuovo Lecce costruito dal duo Corvino Trinchera su dettami della società. Ma vi è più di un ma di cui tener conto. La squadra è molto rinnovata rispetto al passato ed i nuovi arrivati hanno abbassato l’età media del roster in maniera tale che su di esso si può lavorare per almeno quattro cinque anni con aggiustamenti e ritocchi; sulla panchina siede un nuovo allenatore che deve conoscere tutti i suoi giocatori per poterne valutare a pieno il valore del singolo per poi assemblare un gruppo di sedici diciotto calciatori su cui contare match dopo match; gli avvii di stagione spesso sono “diesel” e non sprint non rock come canta Celentano; nei calciatori rimasti a Lecce non è impossibile che ci sia, come peso maggiore, il retaggio psicologico di quanto accaduto nei decorsi medi di aprile e maggio; in ultimo, ma non è cosa da poco, si è ancora in tempo in cui il “mercato” è ancora aperto (chiude oggi) ed è di ieri sera l’arrivo nel Lecce di un difensore centrale e di un centrocampista. A questo punto ecco come i pur giustificabili motivi che hanno spinto gran parte degli oltre seimila spettatori di domenica a fischiare i calciatori all’uscita dal campo possono essere considerati frettolosi; esperienza insegna che, del resto, giudizi emesse troppo presto non portano da nessuna parte, anzi, spesso servono solo a demolire e non a costruire.

A ben guardare una possibile formazione del Lecce, ad oggi, (Gabriel, Calabresi, Tuia, Lucioni Barreca; Hjulmand, Blin, Giurgola; Di Mariano, Coda, Olivieri) ci si accorge che ben sette elementi sono nuovi e solo quattro sono i confermati. Sono state giocate solo due partite su trentotto c’è quindi il tempo perchè il tecnico formuli l’undici titolare che da parte sua deve trovare la migliore condizione psico/fisica per giocare all’altezza della storia del Lecce che in serie B, salvo le dovute eccezioni, ha sempre giocato per vincere.

Tempo al tempo quindi in attesa di assaporare di nuovo il gusto della vittoria accompagnata dal bel gioco.

Ernesto Luciani

redazione.lecceoggi@gmail.com

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