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LO PALCO: “FASE 2 DIVERSA TRA REGIONI SOLO SE SI CHIUDONO LE REGIONI”

LO PALCO: “FASE 2 DIVERSA TRA REGIONI SOLO SE SI CHIUDONO LE REGIONI”

Il Prof. Lopalco, capo della task force della Regione Puglia nella lotta al covid-19: “In Puglia abbiamo compiuto un miracolo grazie allo sforzo di tutti”.

“La Puglia ha risposto molto bene all’emergenza, ma la Fase 2 dovrà essere gestita con molta cautela e la Regione è già preparata”. Così il Prof. Lopalco, intervenuto in diretta Facebook con il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, nel fare il  consueto punto quotidiano attraverso i canali social.

“La curva sull’epidemia – ha spiegato in apertura Salvemini – resta stazionaria e in discesa. In città, ieri (18 aprile ndr), abbiamo registrato altri 2 positivi, per un totale di 61 casi. L’andamento si conferma lineare, con buone risposte, pur se lentamente“.

Tradotto in numeri, con i suoi 2.694 casi attualmente positivi, la Regione è al 18% di carico sul sistema sanitario: “è un dato più che rassicurante – commenta Carlo Salvamini. Il lockdown ha funzionato: ha evitato cioè di mandare in tilt i nostri ospedali. Il famigerato R0 in Puglia è pari a 0,38 mentre la media nazionale è dello 0,40″.

Lopalco, da parte sua ha aggiunto:  “I dati dimostrano che la curva epidemica è in discesa. Ma naturalmente la discesa è molto lenta: spegnere un incendio non è come appiccarlo. In Puglia, in particolare, l’andamento della curva è identico a quello nazionale, ma con un numero di casi notevolmente inferiore”.

Sulla differenza di casi tra nord e sud Lopalco dice: “Intanto nel Mezzogiorno il virus è arrivato con qualche settimana di ritardo, cosa che ci ha permesso di non essere colti di sorpresa. Ma bisogna dire grazie soprattutto ad un uno sforzo biblico della regione per sistemare gli ospedali adeguarli al trattamento Covid-19. A livello sanitario vi garantisco che è stato compiuto un miracolo.

E poi c’è da dire che i cittadini sono stati bravi, molto bravi: i pugliesi si sono dimostrati disciplinati e ci hanno risparmiato di rincorrere i focolai. I Dipartimenti di prevenzione, che a Lecce sono molto validi, hanno fatto un lavoro certosino che ha spezzato la catena del contagio”.

Sugli ultimi contagi Lopalco dice: “I casi sono in crescita per numeri assoluti, ma in realtà è aumentata la nostra capacità di procedere ai tamponi. Il rapporto tra tamponi e casi positivi, quindi, si è ridotto di molto. Ma attenzione a quando sentiamo parlare i ‘pazienti’: c’è una grossa fetta di positivi che sono asintomatici o paucisintomatici. Poi ci sono soggetti, di gran lunga in numero inferiore, che sviluppa situazioni critiche che posso diventare fatali se si è avanti con l’età o se si hanno patologie pregresse”

Lopalco conclude parlando della Fase 2, probabilmente a partire dal 4 maggio:“Ci apprestiamo a vivere la fase della convivenza, non della vittoria sul virus. Ecco perché il distanziamento sociale servirà ancora. La gente ha bisogno di uscire, di stare all’aperto specialmente ora che si avvicina la stagione del caldo. Ma è chiaro che dovremmo ridurre al minimo di contatti: potremmo incontrare la gente, ma non in 50 sotto lo stesso tetto e non in spiaggia con gli asciugamani uno attaccato all’altro. Il principio alla base dovrà essere: proteggere me stesso per proteggere anche gli altri“.

Ed a proposito di mare dice: “In questi giorni stiamo lavorando sulle linee guida. Siamo studiando gli spazi, il distanziamento e quant’altro. Riorganizzare la macchina del turismo, in generale,  quindi non solo mare, ed entro fine mese potremmo avere un quadro di misure da sottoporre a tutti i soggetti interessati. Ma è chiaro che l’estate 2020 non sarà la stessa di un anno fa”.

Possibile avere ripartenze spezzettate? Al quesito Lopalco risponde così: “Ripartenze stabilite in base alle aree geografiche credo che siano difficili da attuare, a meno ché non si chiudano le regioni per evitare mescolanze, anche giuridiche. Ma queste sono decisioni politiche, e non sanitarie”.

Cosa si sta approntando in caso di nuovi focolai nella Fase 2, ha chiesto Salvemini. “La Puglia già ha previsto un sistema di monitoraggio a distanza di pazienti con sintomi – illustra Lopalco. Il medico di famiglia potrà così stilare un diario costantemente aggiornato. Fino a pochi giorni fa, poi, era difficile assistere a domicilio i propri pazienti perché mancavano i dispositivi di sicurezza e prevenzione. Ora questa lacuna è stata colmata. Hotel Covid? Ci sono: si tratta di strutture alberghiere che ospiteranno soggetti positivi che, volontariamente, riterranno di non poter osservare un isolamento completo garantendo la sicurezza a chi lo circonda”.

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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