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MARCELLO VENEZIANI AD ALEZIO E VIGNACASTRISI PER NOSTALGIA DEGLI DEI

MARCELLO VENEZIANI AD ALEZIO E VIGNACASTRISI PER NOSTALGIA DEGLI DEI

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Civiltà, Patria, Famiglia, Comunità, Tradizione, Mito, Destino, Anima, Dio, Ritorno: sono le dieci parole-idee, i dieci dei per colmare una mancanza, per riempire un vuoto, per scaldare una vita fredda. La nostalgia degli dei non è un sentimento romantico, ma il potere di volgere lo sguardo altrove, di cogliere la luce per essere, per liberarsi dal niente. Marcello Veneziani, giornalista, scrittore e filosofo, tra i più lucidi intellettuali del nostro Paese, torna nel Salento per un minitour di presentazioni del suo ultimo “Nostalgia degli Dei. Una visione del mondo in dieci idee”, promosso da Libri di Acqua, che lo vedrà giovedì 28 marzo ad Alezio, ore 18.00, presso l’Auditorium, in un incontro organizzato da Medeur, e, alle ore 21.00, presso la Biblioteca “Maria Paiano” di Vignacastrisi per la rassegna Incontri d’Autore.

Per la prima volta collegati in una compiuta visione del mondo, Marcello Veneziani propone in Nostalgia degli dei i temi affrontati nell’arco di quarant’anni di studio e ricerca. Nel corso dei secoli, le divinità si sono fatte idee, principi fondamentali per la vita e per la morte, amore per ciò che è superiore, permanente e degno di venerazione. Oggi una società schiacciata su un presente assoluto, in cui nessuna differenza è accettata, sembra aver spazzato via anche gli ultimi limiti necessari alla loro sopravvivenza: il confine che protegge, il pudore che preserva, la fede che è amore per la Luce.

Come in una galleria di gigantesche figure di marmo, l’autore osserva e racconta le dieci divinità che hanno fondato il pensiero e l’esistenza dell’uomo. E nel tracciarne i profili ne svela il senso recondito, la loro necessità fuor di metafora per ricominciare a «pensare anziché limitarci a funzionare» nella vita di tutti i giorni. Attingendo a una costellazione di pensatori che da Platone e Plotino passa per Vico e Nietzsche, fino ad arrivare a Florenskij ed Evola, nel suo lungo percorso di scrittore Veneziani conserva quella nostalgia del sacro che consente agli uomini di uscire dal loro mondo e dal loro tempo, di riconoscere i propri limiti e trascenderli, di trovare orizzonti, tutori e aperture oltre la caducità della nostra esistenza.

 

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