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MARCO BARONI È PARTITO DALLA DIFESA PER IMPOSTARE IL SUO LECCE

MARCO BARONI È PARTITO DALLA DIFESA PER IMPOSTARE IL SUO LECCE

Come un “martello” sta insistendo sui concetti base: movimenti, postura, aggressività, velocità ed equilibrio

Si respira aria nuova nel ritiro del Lecce e del resto è normale che sia così per un doppio motivo. Il primo è che alla guida della squadra c’è un nuovo allenatore, Marco Baroni, che ha le sue idee di gioco ed un suo concetto tecnico/tattico per ottenere quei risultati voluti che poi fanno raggiungere i traguardi stagionali; senza considerare che Baroni da ex difensore conosce a fondo come ottenere dagli uomini di quel reparto il miglior rendimento individuale e di reparto. Un secondo motivo di aria nuova è che la vittoria dell’Italia negli ultimi Europei, ha dato un insegnamento importante a tutti: al successo si perviene se, ovviamente lavorando col massimo impegno e assoluta serietà, mentre si gioca lo si fa cercando di divertirsi.

Baroni già da questi primi giorni di ritiro ad Acaya, poi si andrà a Folgaria, sta lavorando sulle sue idee del gioco, concentrando un’importante mole di lavoro su quello che nelle ultime stagioni è stato l’anello debole del Lecce.

Come la Nazionale Azzurra, il Lecce che Baroni sta costruendo è una squadra votata al gioco, una squadra che vuole divertirsi (e far divertire i propri tifosi) producendo gioco piacevole, lineare ed imprevedibile al tempo stesso, un undici che vuole ottenere la vittoria sviluppando idee ben precise; tutto ciò, però, non a discapito della solidità difensiva e dell’equilibrio tattico, insomma il Lecce non dovrà essere un team che attacca allo sbaraglio.

In particolare, si è notato con quale cura il lavoro dell’ultima seduta sia stato dedicato quasi per intero alla fase difensiva, nel corso della quale mister Baroni in versione “martello” ha snocciolato nozioni ed insegnamenti ai suoi ragazzi. Partendo da esercitazioni semplici, poi andando sempre più nel dettaglio.

Nulla è lasciato al caso e va sottolineata, appunto, la cura dei dettagli, quasi ossessiva; Baroni che ha ripreso ogni pur minimo errore ha posta e richiesta molta attenzione in particolare su movimenti e posture. Sono state simulate diverse situazioni di gioco e diverse tipologie di avversari, Baroni, ecco l’importanza dell’essere stato un difensore, ha voluto far capire ai suoi come spostarsi lateralmente o sul proprio asse, o ancora un attimo prima o dopo può cambiare radicalmente la possibilità di annullare o quanto meno limitare l’azione dell’avversario.

In parallelo agli aspetti tecnici e tattici, quello dell’atteggiamento. Grinta, cattiveria agonistica, fame di non concedere mezzo secondo all’avversario per girarsi così come lo spazio perché possa colpire. Discorsi ripetuti come un mantra in ogni esercizio, attitudini da inculcare già prima del ritiro vero e proprio per sentire subito sua la squadra ed il reparto che lo ha visto primeggiare come calciatore.

Con questo approccio al lavoro Baroni dimostra di aver fatto tesoro delle esperienze precedenti del Lecce e che grazie alle risposte dei suoi ragazzi riuscirà a portare a buon fine quella rivoluzione difensiva che era necessaria attuare.

Ernesto Luciani

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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