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NOVOLI La Fòcara 2025

NOVOLI La Fòcara 2025

Tradizione e storia proiettate nel futuro Anno nuovo sì, ma a Novoli oggi, 16 gennaio, è come se il tempo non passi mai e la ormai antica tradizione dell’accensione della “Focara” in onore di Sant’Antonio Abate suscita un intramontabile ma allo stesso tempo nuovo ed entusiasmante motivo di modernità. Con la Focara di Novoli si parla di una delle pagine di storia salentina, una pagina ingiallita dal tempo ma sempre vivissima nella mente e nel cuore di ogni abitante di Terra d’Otranto. Anche quest’anno a partire da oggi a Novoli ci sarà il solito tourbillon di macchine, di visitatori che verranno nella ridente cittadina salentina per vivere il rinnovarsi di una tradizione risalente a quasi quattrocento anni addietro. Colui che oggi onoriamo come Sant’Antonio Abate era un monaco egiziano, chiamato sant’Antonio il Grande, detto anche sant’Antonio d’Egitto, sant’Antonio del Fuoco, sant’Antonio del Deserto e sant’Antonio l’Anacoreta, già venerato a Novoli nel 1640 quando si iniziò a costruire la chiesa a Lui dedicata, sui resti di una preesistente cappella. Nel 1664, poi, autorità civili ed il clero novolesi chiesero al vescovo dell’epoca, Luigi Pappacoda, il riconoscimento del Santo come protettore, privilegio concesso dalla Sacra Congregazione dei Riti nel 1737. Gli eventi collegati alla Focara 2025, in corso dall’8 gennaio al 25 gennaio, avranno un calendario ancora più ricco e spettacolare. La pira monumentale, costruita con oltre 100.000 fascine di vite, verrà accesa questa sera, 16 gennaio, durante un rituale che incanta per la sua atmosfera suggestiva. La Pira della Focara 2025 ha una base di circa 18/20 metri realizzata su tre piani. L’altezza sfiora i 17 metri. Tuttavia, non sono mancate le difficoltà legate all’approvvigionamento delle fascine, con il comitato e il sindaco che hanno lanciato un appello per la donazione della legna, fondamentale per completare la costruzione. L’edizione 2025 della Focara porta il titolo “Novoli e Novolesi custodi del fuoco buono di Sant’Antonio Abate”, un’espressione che sintetizza e celebra l’essenza di una tradizione radicata nella comunità di Novoli. La Fòcara, il monumentale falò acceso in onore di Sant’Antonio Abate, è molto più di un evento: è il simbolo di una fede profonda, un’identità culturale condivisa e un collante sociale che unisce le varie generazioni. Questo “fuoco buono” è un vero e proprio ponte che unisce passato e futuro, affiancando alla devozione religiosa la valorizzazione della cultura locale. Questo senso profondo dei novolesi nel sentirsi i custodi del fuoco buono comporta la cura del minimo dettaglio perché tutta la manifestazione riesca ogni anno meglio di quanto fatto in precedenza. Si parte dalla raccolta della legna all’accensione del falò, inculcando la tradizione di questo patrimonio etico alle nuove generazioni. Il “fuoco buono” è infatti simbolo di purificazione, calore umano e luce di fede, strettamente legato alla figura di Sant’Antonio Abate, protettore del fuoco e degli animali. Questa tradizione non è solo un rituale del passato, ma un’eredità viva e pulsante che guarda al futuro, mantenendo intatti i valori di comunità, appartenenza e coesione. I preparativi per la Fòcara iniziano con la Festa della Vite, che si svolge dopo la vendemmia del decorso autunno 2024, quale evento simbolico che segna l’avvio ufficiale della complessa organizzazione della festa patronale dedicata a Sant’Antonio Abate. Questo appuntamento annuale non è solo un momento di celebrazione, ma un tributo alla tradizione agricola e comunitaria del territorio. La Fòcara è un vero e proprio monumento d’arte contadina che unisce spiritualità e grande lavoro fisico e necessita da parte di chi la erige una grande maestria. La sua costruzione avviene con l’aiuto di un centinaio di volontari e richiede, come detto, precisione e forza fisica, poiché ogni fascina deve essere posizionata con attenzione per garantire la stabilità dell’intera struttura; sulla cima della pira poi viene collocata l’effigie di Sant’Antonio Abate, il santo patrono di Novoli, che protegge la comunità agricola. L’accensione del falò, accompagnata da spettacolari fuochi pirotecnici, è il momento più emozionante dell’evento: una vera e propria esplosione di luce e calore La Fòcara di Novoli è stata riconosciuta come bene culturale immateriale della Regione Puglia. La comunità punta ora a farla inserire nella lista del Patrimonio Intangibile dell’Umanità UNESCO, un obiettivo ambizioso che sottolinea l’importanza di preservare e valorizzare questa antica tradizione. Negli ultimi anni, la Fòcara ha raggiunto una notorietà internazionale, grazie anche alla partecipazione ai vari eventi tenuti nei giorni della manifestazione di artisti di fama mondiale. Ernesto Luciani

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