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OTRANTO: L’EDIFICIO DEL MERCATO COPERTO

OTRANTO: L’EDIFICIO DEL MERCATO COPERTO

Le verità raccontate dettagliatamente dal Sindaco Cariddi.

Intervengo solo oggi sulla questione del progetto di ristrutturazione dell’edificio del mercato coperto, a procedura di avviso pubblico chiusa, perché ritengo, per correttezza istituzionale, sia opportuno evitare di influenzare i procedimenti amministrativi di gara.

Credo necessario fornire chiarimenti in merito alla mistificazione e alle falsità che qualcuno cerca di diffondere, con il solo obiettivo di specularci politicamente. Metodi, purtroppo, ai quali ci hanno tristemente abituati in questi anni i nostri avversari di minoranza.

Puntualizziamo subito che non si tratta affatto di una vendita dell’edificio, come banalmente qualcuno crede di farla passare, ma di un progetto organico, ben valutato per lungo tempo, che ha scontato vari passaggi in consiglio comunale, dove sono stati forniti tutti gli elementi dell’iniziativa.
Un progetto ampio che prevede la ristrutturazione dell’edificio ma anche la riqualificazione degli spazi esterni che lo circondano, incluso il piazzale Idro, luogo di ritrovo in particolare per tanti nostri giovani.

Abbiamo voluto rendere più accoglienti, ed esteticamente adeguati all’immagine che la città ha acquisito in questi anni, l’immobile e gli spazi circostanti, in pieno centro, che da lungo tempo ormai rappresentano un vero detrattore ambientale.

Cerchiamo in questo modo di rendere giustizia anche all’impegno dei nostri operatori cittadini, chiamati oggi a svolgere la propria attività economica in condizioni di vero degrado degli ambienti pubblici che li ospitano.
L’operazione della permuta è lo strumento tecnico-finanziario unico possibile da perseguire, in quanto, per decenni, le amministrazioni che si sono susseguite, pur vivendo con apprensione le sorti di un edificio fatiscente (che di certo non è mai stato bello e non può essere ora annoverato tra i monumenti cittadini), non sono mai riuscite a ottenere contributi pubblici per intervenire in quanto non compatibili con l’uso commerciale del bene.

E non può certo essere il project financing, come superficialmente proposto da qualcuno, uno strumento alternativo utile. A meno che si voglia davvero spogliare la comunità del possesso dell’intero immobile per riaverlo nuovamente fatiscente tra trenta, quaranta o cinquanta anni, come accade in questi casi.
Infatti, già la permuta di alcune porzioni dell’edificio che verrà ristrutturato non si è dimostrata così appetibile (altro che operazione di speculazione edilizia), avendo registrato alla fine del secondo esperimento di gara un solo proponente, figuriamoci se con il project financing si sarebbe potuto stimolare interesse alcuno per i privati investitori.

Ma veniamo alla questione proprietà. Oggi il comune possiede solo dei bagni pubblici e 5 locali fatiscenti. Chi critica l’intervento, avendone tutto il diritto di farlo, probabilmente ignora le condizioni attuali in cui versano le attività del mercato.

Per comprendere il disagio cui sono chiamati gli operatori, basti vedere le foto allegate, ma anche come si è lasciato lavorare per lunghi anni i gestori del bar, ad esempio, costretti a fare i salti mortali per organizzare il servizio di somministrazione (che comunque riescono a rendere di elevata qualità nonostante tutto) in uno spazio di nemmeno 10 mq e senza poter avere a disposizione dei servizi igienici propri. E gli altri operatori, purtroppo, non vivono condizioni migliori.

Con l’intervento programmato il Comune non solo rimarrà pieno proprietario di un nuovo blocco di servizi igienici pubblici e di 5 nuovi locali commerciali di maggiori dimensioni e dotati tutti di servizi igienici propri, ma acquisirà anche la proprietà di una sala conferenze al piano superiore che potrà ospitare ben 200 persone. Un nuovo spazio pubblico utilissimo per le attività culturali e sociali che la comunità non ha mai avuto, da utilizzare per incontri cittadini, sala cinema, sala teatro e tante altre iniziative.

Sala questa di particolare interesse anche per le strutture ricettive della città che non dispongono di una propria sala convegni. Potrebbero così utilizzare questo nuovo spazio per provare ad attrarre anche quei flussi del turismo convegnistico che oggi spesso ci sfuggono.

Il Comune passerà quindi dall’attuale proprietà di locali fatiscenti, in una struttura che senza interventi non resisterà a lungo, a una proprietà di gran lunga superiore di quella oggi posseduta, e in un edificio di nuova realizzazione.
Vantaggi questi inconfutabili per la comunità che non comporteranno alcun impegno finanziario a carico del bilancio pubblico, proprio grazie alla scelta di utilizzare lo strumento della permuta. Che a fronte di tali utilità per il Comune ci sia un investitore privato che acquisirà la proprietà di alcune porzioni del nuovo edificio, non rappresenta certo un minus per gli interessi pubblici.

Tra l’altro, anche i locali che acquisirà il privato potranno creare occasioni per la nascita di nuove attività e di nuove occasioni di lavoro, e, semmai, incrementeranno e non disperderanno la frequentazione di quel luogo e dei suoi spazi esterni.

I 5 locali commerciali che verranno riconsegnati in proprietà al Comune saranno di circa 40 mq ciascuno, dotati di propri servizi, con uno spazio esterno di pertinenza sui vari lati della piazza, che consentirà agli affittuari di poter gestire finalmente la propria attività con maggiore dignità.

Quanto alla grossolana bugia della presunta eliminazione della piazza antistante, ritengo parlino chiaramente i progetti. Non solo non verrà sottratta alla nostra frequentazione e a quella dei turisti, ma verrà riqualificata nel rispetto della conformazione acquisita negli anni, che l’hanno resa ormai un tutt’uno con la villa comunale.

Comprendo bene che ogni cambiamento possa generare dubbi e a volte disappunto, ma credo sia giusto che ciascuno valuti con oggettività l’intervento programmato non fermandosi alle mistificazioni e alle falsità. La realizzazione dell’intervento dimostrerà certamente la bellezza dei nuovi spazi.

Voglio assicurare tutti che anche su questo intervento ci siamo approcciati con la serietà e la responsabilità che ci ha sempre contraddistinti e con la consapevolezza dell’utilità che potrà scaturirne, sotto tutti i punti di vista, per la nostra città.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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