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DOPO IL PIANO STRAORDINARIO MIUR SI DEVE PENSARE ANCHE AI PRECARI A RISCHIO

DOPO IL PIANO STRAORDINARIO MIUR SI DEVE PENSARE ANCHE AI PRECARI A RISCHIO

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Pubblicato il nuovo Piano straordinario MIUR per il reclutamento di Ricercatori a Tempo Determinato di tipo B: ora pensiamo ai precari a rischio di espulsione

È stato pubblicato ieri sul sito del MIUR il nuovo Piano straordinario ministeriale per il reclutamento di Ricercatori a Tempo Determinato di tipo B previsto per il 2019.

Come avevamo preannunciato, i posti banditi in totale negli Atenei si confermano essere 1511. Di questi, sono 18 quelli assegnati all’Ateneo salentino.

Il Piano straordinario era stato sollecitato anche da Cobas attraverso interlocuzioni e documenti presentati ad esponenti del Governo. E anche se certamente non risolve la grave situazione dei ricercatori post Gelmini nelle Università rappresenta, tuttavia, una misura importante. Dal 2010 ad oggi il MIUR ha infatti finanziato quattro piani straordinari, e quello avviato quest’anno con 1511 posti è il più consistente (85 posti banditi con D. M. n. 924 del 10 dicembre 2015, 861 con D. M. n. 78 del 18 febbraio 2016, 1305 con D. M. n. 168 del 28 febbraio 2018).

Nei giorni scorsi Cobas Unisalento ha lanciato sulla stampa locale e nazionale l’allarme sul precariato della ricerca nelle Università. Una situazione che ha già causato l’espulsione di molti giovani studiosi e che è resa, se possibile, ancora più insopportabile dalla disparità sancita dalla legge Madia. I Ricercatori precari degli Enti di Ricerca, grazie a quella legge, dopo tre anni di servizio hanno diritto ad essere assunti, e anche noi auspichiamo che questo avvenga nel più breve tempo possibile. I Ricercatori precari delle Università, rimasti invece esclusi dalla legge Madia, dopo molti anni di servizio e il conseguimento dell’Abilitazione Scientifica Nazionale a professori Associati non hanno alcuna garanzia e nessuna tutela.

Anche il Rettore dell’Università del Salento, Prof. Vincenzo Zara, in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico e in un recente messaggio alla comunità accademica, ha auspicato che non si disperdano le competenze e le risorse che questi ricercatori rappresentano per la comunità accademica e per il territorio. Ricordiamo infatti che, anche al di là dell’attività di ricerca, molti degli insegnamenti dei Corsi di Laurea sono stati garantiti fino ad ora da tali figure.

Chiediamo, pertanto, all’Ateneo salentino, come già fatto in più occasioni durante l’ultimo anno, di dare concretezza a tale auspicio, utilizzando il nuovo Piano Straordinario di reclutamento per ridurre drasticamente il rischio di espulsione definitiva delle competenze e delle risorse nate e formatesi nell’Università del Salento dal sistema universitario.

 

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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