PRESENTATI I RISULTATI DI TRE MESI DI GESTIONE DEL PARCO RUDIAE E LE NOVITÀ FUTURE
Dal 3 settembre il Parco Archeologico di Rudiae ha ripreso le sue attività di promozione e valorizzazione grazie a un accordo stipulato tra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per pe Province di Brindisi e Lecce, il Comune di Lecce e Arva Srl.
Visite guidate, laboratori educativi, eventi speciali, connessione con il territorio, valorizzazione delle periferie, attenzione al paesaggio e all’ambiente: giovedì 1 dicembre nella sede della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce sono stati presentati i risultati dei primi tre mesi della nuova fase della gestione del Parco Archeologico di Rudiae con alcune novità e anticipazioni per il prossimo futuro. Sulla base di un accordo stipulato tra la Soprintendenza e il Comune di Lecce, con il quale è stato istituito il “Comitato di gestione dell’area archeologica di Rudiae”, lo scorso agosto l’ufficio territoriale del Ministero della Cultura ha affidato le attività di promozione e valorizzazione in partenariato pubblico privato alla società A.R.Va. – Archeologia, Ricerca e Valorizzazione SRL – coordinata dagli archeologi Pio Panarelli e Dario Corritore. Dal 2018 sono, infatti, fruibili sia gli scavi archeologici (“Fondo Acchiatura”) della città fondata dai Messapi sia l’Anfiteatro romano, costruito nei primi anni del II sec. d.C., durante il regno di Traiano, e riportato alla luce recentemente. Lecce può vantare, infatti, due anfiteatri romani a distanza di pochi chilometri: quello di Lupiae in Piazza Sant’Oronzo, nel cuore della città, e quello dell’antica Rudiae, nelle campagne alle porte del capoluogo salentino. Da ricordare la figura di Otacilia Secundilla, una giovane donna romana vissuta duemila anni fa che, con la sua opera filantropica ha donato le economie per la costruzione dell’Anfiteatro nella patria del poeta Quinto Ennio (239 a.C. – 169 a.C.).
Dal 3 settembre, sono riprese le visite guidate e gli eventi speciali che, nei primi tre mesi, hanno già coinvolto oltre mille persone con una grande affluenza anche di famiglie, studentesse e studenti, piccoli visitatori, grazie alle sinergie con FAI – Fondo Ambiente Italiano, il festival Conversazioni sul futuro, le Giornate Europee del patrimonio e la F@Mu – Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo. Nei prossimi mesi un’attenzione particolare sarà rivolta alle proposte educative per le scuole. Tre i laboratori che saranno realizzati in collaborazione con l’aps 34 Fuso: L’acchiatura team game (6/12 anni), Il tesoro invisibile di Rudiae (10/14 anni) e I tre cuori di Quinto Ennio (14/19 anni). In preparazione anche un laboratorio dedicato al riciclo creativo e all’educazione ambientale con l’architetto e artista Manolo Benvenuti in collaborazione con Alessandro Montefrancesco. Torneranno anche le visite guidate tra l’antica Rudiae e Lupiae, alla scoperta della Lecce romana, a cura dell’APS The monuments people. In collaborazione con il Polo Biblio-Museale di Lecce, saranno riproposte anche le ciclopasseggiate (attraverso la pista ciclabile già realizzata dal Comune di Lecce) per collegare il Parco Archeologico al Museo Castromediano, dove sono custoditi i preziosi reperti provenienti proprio dall’area archeologica alle porte di Lecce che andarono a formare il nucleo principale del Museo Provinciale, costituito nel 1868 su volontà di Sigismondo Castromediano. In programma le rievocazioni storiche curate dall’APS Legio VIII Augusta, le visite teatralizzate con Improvvisart e altri appuntamenti.
Un’altra novità illustrata da Pio Panarelli durante l’incontro è la possibilità di acquistare i biglietti direttamente online sul sito parcoarcheologicorudiae.it, dove saranno disponibili anche ticket regalo, pensati per le festività natalizie. Nel prossimo mese, infatti, alle consuete visite guidate previste (per tutto l’autunno e l’inverno) ogni sabato alle 15 e domenica alle 11 si aggiungono i due ponti dell’Immacolata (dall’8 all’11 dicembre) e dell’Epifania (dal 6 all’8 gennaio) che prevederanno un doppio turno di visita ogni giorno (alle 11 e alle 15). Il Parco Archeologico resterà invece chiuso il 25, 26 e 31 dicembre e il 1 gennaio. Sempre disponibili solo su prenotazione (anche nei giorni feriali e festivi) le visite guidate per gruppi organizzati.
Sabato 3 dicembre alle 11, inoltre, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità istituita dall’ONU, il Parco aprirà i suoi cancelli per una visita guidata gratuita riservata a diversamente abili e accompagnatori/accompagnatrici. L’iniziativa è rivolta anche alle persone con disabilità visiva e uditiva: durante il percorso le guide saranno affiancate da una traduttrice e interprete nella Lingua dei Segni Italiana (LIS) e ci sarà anche un’esplorazione tattile grazie a un plastico dell’anfiteatro romano realizzato dall’APS Legio VIII Augusta.
«In questi anni, proseguendo l’attività di Maria Piccarreta, che mi ha preceduto alla guida della Soprintendenza, stiamo sperimentando forme di partenariato pubblico/privato per la gestione dei Beni culturali. Non solo nel Parco Archeologico di Rudiae ma anche nel Castello Alfonsino di Brindisi e nel Castello Carlo V di Lecce», ha sottolineato Francesca Riccio, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce. «Dalla fase che possiamo considerare sperimentale di questi primi anni dagli esiti un po’ travagliati a causa della pandemia e delle conseguenti restrizioni, siamo però incoraggiati ad andare avanti, migliorando alcune cose. In particolare, alla scadenza del primo accordo che ha reso possibile l’apertura dell’area di Rudiae negli scorsi anni, vista la comproprietà del sito con il Comune di Lecce, abbiamo voluto formalizzare nel maggio 2022 la nascita di un nuovo Comitato per la gestione dell’intera area archeologica non solo per la manutenzione e la gestione ordinaria ma soprattutto per la sua promozione e valorizzazione. Rudiae è, infatti, un contesto di primo piano per tutto il territorio salentino», ha proseguito la Soprintendente. «Non solo per le importanti testimonianze archeologiche messapiche e per l’anfiteatro romano ma anche per la sua valenza paesaggistica che amplifica il fascino e la suggestione del sito archeologico. Inoltre è un luogo della cultura vivo, che permette occasioni di partecipazione e formazione, in una zona periferica della città».
«Esprimo anche io la soddisfazione per questa intesa tra il Comune e la Soprintendenza, che ha l’obiettivo di rendere sempre più centrale l’Area archeologica di Rudiae», ha esordito il sindaco di Lecce Carlo Salvemini. «Grazie all’accordo che abbiamo firmato, adesso abbiamo un orizzonte temporale di gestione più ampio che consente ad Arva di poter definire una programmazione senza l’assillo di scadenze imminenti e a noi istituzioni di inserire ancora di più Rudiae all’interno del nostro sistema di conoscenza, attrazione e promozione del patrimonio storico-monumentale e archeologico della città e del territorio. Anche l’amministrazione comunale è convinta che le forme di partenariato speciale pubblico/privato – che abbiamo intenzione di applicare alle Mura Urbiche e al Parco di Belloluogo – possano garantire gli obiettivi a noi più cari: il trasferimento di una fruizione continuativa di conoscenza dove il dividendo sociale e culturale prevale sulla valorizzazione prettamente economico/patrimoniale, che è alla base dello schema concessorio classico utilizzato finora. Dopo queste prime esperienze pioneristiche, adesso siamo sicuramente più pronti e consapevoli nell’affrontare queste nuove forme di gestione».
LA VISITA
Il percorso di visita di Rudiae prende avvio dall’area di Fondo Acchiatura. Qui è possibile visitare le strutture archeologiche messe in luce nel corso dei vecchi scavi degli anni ’50, ovvero le due strade basolate ortogonali, il luogo di culto e l’ipogeo ellenistico, al quale non è possibile accedere. Dopo aver visitato i resti archeologici di Fondo Acchiatura, il percorso prosegue sul lato nord dove un varco nel muro a secco consente un’affascinante veduta dall’alto dell’anfiteatro al quale si accede mediante una rampa di scale in acciaio situata in corrispondenza dell’ingresso sud del monumento; il sito è parzialmente fruibile anche per persone con disabilità motoria, poiché è presente un percorso semi-sterrato lungo il lato est che, attraverso una rampa in terra, permette di scendere nell’anfiteatro dall’ingresso nord. La visita, supportata dal virtual tour su tablet e da pannelli con foto, ricostruzioni virtuali e illustrazioni grafiche, permetterà di scoprire tutte la fasi di vita e monumentalizzazione dell’area, a partire dall’Età messapica, quando fu realizzata la cisterna (lacus) per la raccolta delle acque meteoriche, fino ad arrivare alla costruzione dell’anfiteatro nei primi anni del II sec. d.C., durante il regno di Traiano. In seguito, si risale dalla rampa in terra e da lì si percorre la stradina perimetrale che consente una vista stupenda del settore ovest, dove è possibile osservare la stratificazione delle strutture del lacus, dell’anfiteatro e del muretto a secco ottocentesco, impreziosita dalla presenza degli ulivi. Oltre agli aspetti archeologici, il sito, distante dall’inquinamento acustico della città, è caratterizzato da un silenzio suggestivo, interrotto solo dal frinire delle cicale, e dagli aromi delle presenze botaniche mediterranee (timo, rucola a fiori bianchi, orchidee, ecc.), in grado di sviluppare molteplici percezioni sensoriali.
ARCHEOLOGIA A RUDIAE
Rudiae fu descritta già nel XVI secolo da Antonio De Ferraris, meglio noto con il nome di Galateo, il quale, nel Liber de Situ Japigiae (1558), denunciò per primo le distruzioni provocate nell’area archeologica dai lavori agricoli. Il luogo rimase a lungo in stato di abbandono e fu oggetto di ritrovamenti sporadici sino alla seconda metà dell’800, allorché, con l’istituzione della ‘Commissione Conservatrice dei Monumenti Storici e di Belle Arti di Terra d’Otranto’, il duca Sigismondo Castromediano promosse alcune campagne di scavo dirette da Luigi De Simone (1869-1875). Le indagini portarono alla luce alcuni ipogei, numerose tombe, ceramiche figurate di produzione attica e italiota ed epigrafi messapiche e romane, che andarono a formare il nucleo principale del Museo Provinciale di Lecce, costituito nel 1868 su volontà del Castromediano. Tra il 1957 e il 1959, la Soprintendenza alle Antichità condusse due campagne di scavo proprio in questo settore. Le indagini condotte sul campo da Giovanna Delli Ponti riportarono alla luce due ipogei ellenistici, tratti di strade basolate ed edifici monumentali di età repubblicana.
Nel 1970 la zona compresa entro il limite delle mura messapiche fu sottoposta a vincolo archeologico per favorirne la tutela, senza che ciò comportasse, però, un programma di indagini sistematiche. Alla metà degli anni ’80 venne presentata al Ministero la proposta d’esproprio di Fondo Acchiatura e con la successiva acquisizione venne istituito il parco archeologico di Rudiae. Negli ultimi due decenni, le indagini topografiche realizzate dal Laboratorio di Topografia Antica e Fotogrammetria del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento hanno consentito la redazione della carta archeologica del sito.
A partire dal 2011 si è effettuato lo scavo dell’anfiteatro di Rudiae, in collaborazione tra Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto e Comune di Lecce, in un’area dell’insediamento messapico acquisita di recente dall’Amministrazione comunale, grazie ad un finanziamento PRUSST. Le ricerche hanno messo in luce quasi interamente l’anello perimetrale del monumento, i corridoi radiali (vomitoria) che dividevano la cavea in cunei e parte delle sostruzioni sulle quali poggiavano le file di sedili. Sempre nel 2011, nell’ambito del progetto di valorizzazione promosso dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, sono stati condotti saggi di scavo nel settore nord-occidentale della cinta muraria di Rudiae. Gli scavi hanno interessato un tratto del fossato esterno e della possente fortificazione messapica, foderata sia verso l’interno che verso l’esterno da strutture murarie in opera quadrata con blocchi di calcare, per uno spessore complessivo di ca. 8 m.
Lo scavo dell’anfiteatro è ripreso a partire dal novembre 2014 sino al settembre del 2015, con finanziamenti POIn FESR 2007-2013 (Valorizzazione delle aree di attrazione culturale – Linea 1), ed ha permesso di riportare in luce la metà sud dell’edificio da spettacolo sino al livello dell’arena.
Tra il 2016 e il 2017, il nuovo progetto di recupero e valorizzazione dell’area archeologica di Rudiae, finanziato con fondi FSC 2007/2013, ha consentito di riportare alla luce il settore settentrionale del monumento e di effettuare un primo intervento conservativo delle strutture murarie, oltre al riposizionamento in situ di alcuni blocchi. Le attività sul campo, con il coordinamento scientifico di Francesco D’Andria, dirette dagli architetti Enrico Ampolo e Roberto Bozza, sono state effettuate dalle imprese Nicolì SpA (2014-2015) e De Marco SRL-Lithos SRL (2016-2017), con l’assistenza archeologica della società Archeologia Ricerca e Valorizzazione SRL (A.R.Va), spin-off dell’Università del Salento
Il Parco Archeologico di Rudiae dista da Lecce circa 3 km in direzione sud-ovest. L’ingresso al Parco, dotato di un parcheggio interno nell’area di Fondo Acchiatura, è situato in Via A. Mazzotta (40°19’55.6″ N 18°08’46.3″ E), di fronte all’IISS Presta Columella. Per la visita (della durata di circa un’ora) si consigliano scarpe comode, copricapo/cappellino e acqua.