HomeCronaca e AttualitàRAPINA IN BANCA NEL SALENTO OPERAZIONE “MORDI E FUGGI” DEI CARABINIERI: 2 ARRESTI.

RAPINA IN BANCA NEL SALENTO OPERAZIONE “MORDI E FUGGI” DEI CARABINIERI: 2 ARRESTI.

RAPINA IN BANCA NEL SALENTO OPERAZIONE “MORDI E FUGGI” DEI CARABINIERI: 2 ARRESTI.

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Oggi 17 maggio 2019, nella provincia di foggia, i carabinieri della compagnia di Tricase (le), collaborati nella fase esecutiva dai militari del comando provinciale di Foggia, hanno eseguito 2 (due) ordinanze di custodia cautelare in carcere per rapina in concorso aggravata, favoreggiamento e ricettazione, emesse dal g.i.p. presso il tribunale di Lecce, dott. Sergio Mario Tosi, su richiesta della locale procura della repubblica,  nonchè 2 decreti di perquisizione nei confronti di altrettanti indagati.

i destinatari delle misure in carcere sono:

Granato Valerio, nato a Cerignola (Fg) classe 1993, ivi residente;

Perrucci Dario, nato a Cerignola (Fg) classe 1992, ivi residente;

l’indagine, coordinata dal sost. proc. della repubblica di Lecce,  dott. Giovanni Gallone è stata condotta dal nucleo operativo e radiomobile dalla compagnia di Tricase (Le), ed ha avuto inizio a seguito della rapina ai danni della banca popolare “Credem” di Acquarica del Capo (Le) perpetrata il 13 febbraio 2019.

L’indagine ha consentito di disarticolare un gruppo di individui provenienti dall’area foggiana di Cerignola che ha organizzato una vera e propria sortita “toccata e fuga” (da qui il nome dell’operazione) nel sud Salento, colpiva l’obiettivo prescelto e  rientrava in giornata nell’area di origine.

Per raggiungere “la meta” salentina, la banda impiegava due veicoli “puliti”, un furgone a noleggio e una fiat 500x di supporto, che venivano parcheggiati a distanza di sicurezza ed utilizzati per abbandonare la zona dove veniva commessa la rapina. Il modus operandi era il seguente: una volta in loco, dal furgone veniva scaricato uno scooter, risultato rubato, con matricola di telaio abrasa e con targa fittizia di cartone plastificato; il mezzo  veniva utilizzato dai rapinatori per raggiungere la banca, commettere il reato e scappare il più velocemente possibile da quel luogo.

Durante la rapina, il Granato, non travisato ma con il viso mascherato solo da uno spesso velo di fondotinta scuro, riusciva agevolmente a sopraffare l’impiegata scostandola violentemente dalla sua postazione, asportando circa 2000 euro dal cassetto della stessa, per poi fuggire seppur ostacolato da coraggiosi clienti che, invano, tentavano di placcarlo. Dopo aver guadagnato l’uscita con fatica, risaliva a bordo dello scooter condotto da complice facendo perdere le proprie tracce.

L’attività investigativa dell’aliquota operativa del Norm della compagnia di Tricase si fonda in maniera determinante sull’approfondita e paziente analisi di innumerevoli filmati di videosorveglianza raccolti nell’immediatezza in tutto il paese di Acquarica del Capo i cui dati venivano incrociati e messi a sistema con i successivi accertamenti effettuati, fra cui un determinante riscontro ottenuto grazie all’approfondimento tecnico sviluppato della sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri di Bari a cui veniva inviato, per le opportune analisi, quanto rinvenuto e repertato sul luogo del delitto dai militari dell’aliquota operativa di Tricase e della stazione di Presicce che ha collaborato alle indagini, ovvero un foglio plastificato tenuto in mano dal Granato. Su questo foglio, perso dal medesimo a seguito della colluttazione avuta con i clienti di cui sopra, si accertava la presenza di impronte utili riconducibili al Perrucci, soggetto peraltro già da giorni nel mirino degli investigatori poichè precedentemente individuato dai militari salentini quale sottoscrittore del contratto di noleggio del furgone utilizzato per lo spostamento (come da documentazione acquisita presso la sede della ditta nel foggiano individuata grazie al logo disegnato sul veicolo e riconoscibile in alcuni filmati acquisiti).

Le indagini hanno consentito di indagare per concorso e favoreggiamento sia un terzo soggetto a cui era riconducibile la Fiat 500x individuata nei filmati sempre al seguito del furgone a noleggio, sia un quarto, una donna, che aveva accompagnato il Perrucci presso la ditta di noleggio e che aveva messo a disposizione del gruppo la propria utenza telefonica mobile.

Nel corso di perquisizioni locali odierne veniva peraltro rinvenuto nella disponibilità degli indagati diverso materiale di interesse investigativo.

I soggetti, al termine delle formalità di rito, sono stati reclusi nella casa circondariale di Foggia a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il comandante provinciale dei carabinieri di Lecce, col. Giampaolo Zanchi, si è personalmente complimentato con i militari operanti per il brillante risultato raggiunto.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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