HomeECONOMIA & LAVORORECOVERY PLAN. 196 MLD, SUPERMANAGER CON POTERI SOSTITUTIVI. LE MISURE NELLA BOZZA

RECOVERY PLAN. 196 MLD, SUPERMANAGER CON POTERI SOSTITUTIVI. LE MISURE NELLA BOZZA

RECOVERY PLAN. 196 MLD, SUPERMANAGER CON POTERI SOSTITUTIVI. LE MISURE NELLA BOZZA

Ammontano a 196 miliardi le risorse che, secondo la bozza del Recovery Plan  il governo metterà per le sei macro-aree del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, finanziato dal Recovery Fund europeo. Il documento conta125 pagine ed è diviso in quattro parti. Il premier Conte spiega: “Che Paese vorremmo tra dieci anni? Da questa domanda è partita la riflessione del Governo”

Alla digitalizzazione e innovazione saranno destinati 48,7 miliardi, all’area “rivoluzione verde e transizione ecologica” andranno 74,3 miliardi, al settore infrastrutture per una mobilità sostenibile 27,7 miliardi. Il capitolo “istruzione e ricerca” può contare su 19,2 miliardi, quello sulla Parità di genere su 17,1 miliardi, secondo la bozza. L’area sanità, infine, conterà su 9 miliardi.

La bozza del Recovery individua anche 17 cluster. Sono aree di intervento più specifiche. Il cluster “più ricco” è quello dell’ “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici”, del capitolo Rivoluzione verde, che può contare su 40,1 miliardi.

Sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza “vigilerà con compiti di indirizzo, coordinamento e controllo un Comitato esecutivo, composto da Presidente del Consiglio, Ministro dell’Economia e delle Finanze e Ministro dello Sviluppo Economico”.

Questo Comitato “indirizza e coordina” i responsabili di missione, “esamina ogni questione formulata dai singoli Ministri” con “facoltà di invitarli alle riunioni”. I ministri “esercitano in modo pieno le proprie ordinarie competenze e possono in ogni momento aprire una fase di confronto”.

La bozza parla anche dei “responsabili” di missione in ciascun settore interessato” con “responsabilità generale di assicurare la celere ed efficace attuazione del piano, la costante verifica” del “cronoprogramma nonché il compito di adoperarsi, anche attraverso l’attivazione di poteri sostitutivi, per favorire il superamento di situazioni di inerzia o comunque ostative alla realizzazione dell’intervento programmato”.

La bozza non indica il numero di questi supermanager (si è parlato di 6). Avranno in ogni caso compiti di “impulso e coordinamento operativo”, “vigilanza e monitoraggio” “segnalazione e pubblicazione” di ritardi e inerzie su cui potranno agire con “poteri sostitutivi”.

La bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza su cui è al lavoro il governo è di 125 pagine ed è divisa in quattro parti. Il testo traccia gli obiettivi, le riforme e gli investimenti, l’attuazione e il monitoraggio del piano e la valutazione dell’impatto economico. Le riforme e gli investimenti mirano a “una transizione green, smart and healthy”. E riguardano: riforma della giustizia; digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca, parità di genere, coesione sociale e territoriale; e salute.

“Grazie agli effetti espansivi del Piano, a fine periodo di investimento (2026) il PIL risulterebbe più alto di 2,3 punti percentuali rispetto allo scenario di base”. È quanto scritto nella bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nella parte in cui viene considerato lo scenario “alto”, che per il governo è benchmark. La spinta al pil sarebbe dello 0,3% nel 2021, in crescita negli anni successivi: 0,5% nel 2022, 1,3% nel 2023, 1,7% nel 2024, 2% nel 2025. “È evidente – viene spiegato – quanto sia cruciale per le prospettive di espansione dell’economia e per la sostenibilità del debito pubblico selezionare progetti di investimenti pubblici ad alto impatto sulla crescita e accrescere l’efficienza delle Amministrazioni pubbliche preposte ad attuare tali progetti”.

Nel documento, uno degli obiettivi è una “revisione generale della tassazione” con priorità alla riduzione della tassazione fiscale dei ceti medi. In particolare nel Piano nazionale di ripresa e resilienza si legge: “Finora siamo infatti intervenuti sui lavoratori con reddito fino a 40mila euro, ora dobbiamo intervenire a favore dei lavoratori (sia dipendenti sia autonomi) con un reddito medio, ovvero orientativamente incluso tra 40 e 60mila euro, perché si tratta della fascia che oggi sconta livelli di prelievo eccessivi rispetto ai redditi ottenuti”..

Tra le linee di azione per l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici prevista nella bozza aggiornata del Recovery Plan è prevista anche “l’estensione del superbonus edilizio per l’efficientamento energetico e l’adeguamento antisismico delle abitazioni private, con il quale viene riconosciuta una detrazione fiscale pari al 110%”. La misura fa parte della missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” e si accompagna a un “piano di efficientamento degli edifici pubblici”. All’efficienza energetica è dedicata oltre la metà delle risorse della missione, 40,1 miliardi su 74,3 totali.

(Fonte Agenpress.it)

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