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REGIONALI Astensionismo in Calabria: una ferita alla democrazia

REGIONALI Astensionismo in Calabria: una ferita alla democrazia

Il dato emerso dalle elezioni regionali in Calabria – con un astensionismo che ha superato il 56% e con un’affluenza ferma al 43,14%, – rappresenta un campanello d’allarme per la tenuta democratica del nostro Paese. Un dato che non può essere letto come semplice disinteresse, ma come un vero e proprio grido di dolore da parte di una società che non si sente più rappresentata. Non è un episodio isolato, ma il sintomo di una crisi profonda che riguarda tutto il Mezzogiorno e che rischia di estendersi anche alla nostra regione.

La Democrazia Cristiana ritiene che il crescente distacco dei cittadini dalla partecipazione elettorale sia una questione nazionale, che richiede l’impegno diretto delle istituzioni repubblicane. In questo senso, accogliamo con favore le parole e i richiami del Presidente della Repubblica, che ha più volte sottolineato la necessità di contrastare l’apatia democratica e di promuovere una cittadinanza attiva e consapevole. Il Capo dello Stato, insieme al Parlamento e al Governo, ha il dovere morale e politico di individuare soluzioni concrete per limitare l’astensionismo e ricostruire la fiducia tra cittadini e istituzioni.

Questo astensionismo è il sintomo di una crisi democratica profonda. I cittadini percepiscono le istituzioni come distanti, le proposte politiche come astratte, e il sistema elettorale come incapace di garantire una rappresentanza autentica. La politica, così com’è oggi, sembra parlare un linguaggio diverso da quello della vita reale.

La democrazia non può sopravvivere se la maggioranza resta ai margini. Noi lanciamo un appello forte e chiaro: è tempo di ricostruire il rapporto tra cittadini e politica, e questo può avvenire solo attraverso un cambiamento radicale delle regole del gioco. In particolare, riteniamo urgente il ritorno a un sistema elettorale proporzionale, che garantisca pluralismo, rappresentanza e partecipazione.

E’ necessario ritornare ad una legge elettorale proporzionale perché ogni voto deve contare davvero, e non essere sacrificato in nome della governabilità, perché solo un sistema proporzionale può rappresentare la ricchezza delle idee, dei territori, delle comunità, perché la democrazia si nutre di confronto, non di semplificazioni.

Noi chiediamo una riforma elettorale che restituisca centralità al cittadino e alle forze sociali, politiche concrete, radicate nei territori, capaci di ascoltare e rispondere ai bisogni reali, un impegno rinnovato per la legalità, la giustizia sociale e la solidarietà. Proponiamo, inoltre, un piano regionale per la rigenerazione democratica, fondato su tre pilastri: educazione civica e formazione alla cittadinanza, accesso facilitato al voto, politica di prossimità e ascolto territoriale.

La Puglia non può restare a guardare. È tempo di agire, di riaccendere la speranza, di restituire dignità alla politica. La Democrazia Cristiana è pronta a fare la sua parte, con coraggio e responsabilità.

On. Michele Tucci

Commissario Regione Puglia

Luigi Barnabà

Commissario Provinciale Città Metropolitana di Bari

 

luciani.2006@libero.it

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