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RITO DELLE “PALME” E DELLA SETTIMANA SANTA NEL SALENTO

RITO DELLE “PALME” E DELLA SETTIMANA SANTA NEL SALENTO

seconda parte – segue da domenica 9 aprile

A Gallipoli, ad esempio, la processione, detta de “L’Urnia”, inizia il venerdì pomeriggio e si protrae sino alle notte alle 2, caratterizzata dalla sfilata dei penitenti scalzi e dei confratelli che sono soliti percuotersi con “disciplina”, un antico strumento di tortura.

Tra i personaggi tipici di questo periodo non può non citarsi la cosiddetta “quaremma”, un fantoccio che rappresenta una donna anziana, dalle fattezze rozze e poco piacevoli alla vista, che reca in mano una conocchia e una mela amara nella quale sono infilzate sette penne.

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La tradizione vuole che il fantoccio venga tenuto in casa per tutto il periodo della Quaresima e che ogni settimana venga sfilata una penna dalla mela, l’ultima penna deve essere sfilata il giorno di Pasqua, momento in cui il fantoccio viene bruciato nel camino. Chi non dispone un camino, in genere, cosparge la “quaremma” di petardi facendola saltare in aria.

Galatina commemora anche, seppur negativamente, la statua del “Pati Paticchia” (dal greco Pathos, patire) che rappresenta colui che flagellò il corpo di Cristo sulla croce. Prima la statua veniva esposta ma visto che i fedeli erano soliti percuoterla o danneggiarla, volendo punire il flagellatore di Cristo, ora l’esposizione non viene più fatta.

PATI PATICCHIA GALATINA

Interessanti i riti nei Paesi della Grecìa Salentina,  qui è tradizione commemorare “Santu Lazzaru” dando vita ad una serie interminabile di litanie in griko che accompagnano la processione della Domenica delle Palme, momento in cui le palme e i rami di ulivo vengono benedetti

Anche Lecce commemora la Settimana Santa, anche se con riti e festeggiamenti mescolati con l’aspetto profano:

la Domenica delle Palme in alcune parrocchie si usa fare una breve processione in cui i fedeli sfilano con rami d’ulivo e palme in attesa della benedizione da parte del parroco e la successiva funzione in cui si commemora l’arrivo del Cristo a Gerusalemme. Il Giovedì Santo è il giorno in cui viene commemorata l’ultima cena: tutte le parrocchie allestiscono un “Sepolcro” differente ed originale, facendo quasi a gara per accaparrarsi il giudizio favorevole dei visitatori.

sepolcro a Gallipoli

Il venerdì è il giorno della processione che commemora la Via Crucis e cioè il percorso che Gesù fece prima di giungere sul monte in cui era stata posta la croce dove avrebbe trovato la morte.

Il Sabato, infine, si commemora la resurrezione del Cristo, annunciato dal suono festoso delle campane: nel corso della Santa Messa, allorché si accendono tutte le luci delle chiesa e il coro canta l’Alleluja si vive un momento di grande suggestione spirituale.

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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