HomeSpettacoli Musicali e TeatraliSALENTO BOOK FESTIVAL – La Festa dei Libri, la Movida dei Lettori

SALENTO BOOK FESTIVAL – La Festa dei Libri, la Movida dei Lettori

SALENTO BOOK FESTIVAL – La Festa dei Libri, la Movida dei Lettori

Lunedì 26 luglio

Aradeo – Galatone

GIOVANNI IMPASTATO e PINUCCIO

Martedì 27 luglio

Tuglie – Tricase

GIOVANNI IMPASTATO e MATTEO MAFFUCCI

Mercoledì 28 luglio

Parabita – Tricase

FRANCESCA MARCIANO, VALENTINA D’URBANO, FRANCESCA MANNOCCHI e YURI STERRORE (GORDON)

Giovedì 29 luglio

Nardò

DON ALBERTO RAVAGNANI

Il festival si appresta adesso a vivere un’altra serie di presentazioni, un giorno dopo l’altro, anche con più appuntamenti in contemporanea in diversi comuni.

Lunedì 26 luglio, un doppio appuntamento con GIOVANNI IMPASTATO ad ARADEO (il giorno successivo sarà a TUGLIE alle 20.30 nei Giardini del Museo della Civiltà Contadinae) e PINUCCIO a GALATONE, entrambi alle ore 20.30.

 

Nell’Anfiteatro “Pino Zimba” della Villa Comunale aradeina, il fratello di Peppino Impastato presenta il libro “Mio fratello. Tutta una vita con Peppino” (Libreria Pienogiorno).

Un racconto che si dipana a partire da un comune della città metropolitana di Palermo, Cinisi, e da una famiglia di agricoltori legati alla mafia locale: il padre Luigi era stato inviato al confino durante il periodo fascista, e suo cognato, Cesare Manzella, ucciso in un attentato, era il capomafia del paese, uno dei boss che per primi individuarono nel traffico di droga il nuovo strumento di accumulazione di denaro e potere. È in questa famiglia che nasce Peppino, e cinque anni più tardi anche Giovanni, dopo che un altro fratello che portava lo stesso nome era morto ancora piccolissimo. È da qui che si sviluppa la vicenda rivoluzionaria, drammatica, coraggiosa e libera del ragazzo destinato a diventare il più contagioso degli attivisti della lotta antimafia. Una storia che non si interrompe affatto con l’uccisione di Peppino, ma che continua per altri quarant’anni intrecciandosi a quella del nostro Paese, e disvelandone spesso complicità e opacità. Quella storia Giovanni l’ha vissuta tutta, camminando con Peppino ben oltre i cento passi che per convenzione distanziavano la loro casa da quella di Gaetano Badalamenti, ‘u ziu Tano. Invecchiando, lui sì, mentre Peppino, suo fratello maggiore, restava per sempre ragazzo. Ma quei passi ora sono diventati milioni.

 

Nell’Atrio di Palazzo Marchesale a Galatone Pinuccio presenta il libro “Annessi e connessi. La vita al tempo dei social” (Mondadori), un esilarante, spietato, illuminante viaggio dietro le quinte del mondo dei social.

Ormai abbiamo tutti due vite. Quella in cui andiamo a fare la spesa al discount in tuta, spettinati, struccate, trascinandoci dietro i figli che non ne vogliono sapere di accompagnarci a pesare la lattuga, e quella che raccontiamo attraverso le immagini allettanti, seducenti, pensate e studiatissime che pubblichiamo su Facebook e su Instagram, la nostra vita di profilo. Ma come siamo arrivati a questo punto? E come funziona davvero il mondo virtuale in cui abbiamo deciso di traslocare le nostre esistenze? Tra hater, baby influencer e politici più attenti alle sponsorizzazioni che ai diritti dei cittadini, Pinuccio ci trascina, attraverso la sua irresistibile ironia, dietro le quinte della grande commedia condivisa di cui siamo quotidianamente attori e spettatori: la vita al tempo dei social.

 

Martedì 27 luglio doppio appuntamento. A TUGLIE alle 20.30 nei Giardini del Museo della Civiltà Contadina replica la sua presentazione GIOVANNI IMPASTATO e a TRICASE, sempre alle 20.30, in Largo Sant’Angelo, presenta il suo libro MATTEO MAFFUCCI. Musicista e scrittore, Maffucci è il 50% del duo Zero Assoluto. Con Rizzoli ha pubblicato Spielberg ti odio e Cascasse il mondo. A Tricase presenta “Prometto a me stesso la felicità” (Rizzoli).

«La felicità è una scelta. Non è una condizione, non è un umore, non è prendere il massimo alla maturità e neanche innamorarsi. È una lotta che cerchi di combattere ogni giorno, ogni istante. La vita non può essere sempre un compromesso. Quello non è vivere, è subire…». Così predicava Diablo su un vecchio divano nel garage di casa in una notte prima degli esami. E Tancredi lo ascoltava perché Diablo aveva qualcosa in più, era il massimo esperto in teoria e tecnica di tutto. Le sue parole erano un mantra, un copione da seguire minuziosamente per non commettere errori. Poi all’improvviso Diablo scompare e Tancredi deve affrontare l’età adulta senza l’amico peggiore, quello che diceva sempre e solo la verità. Oggi Tancredi ha quarant’anni, un buon lavoro, una compagna affidabile, una bella casa. Grazie a un sapiente gioco di compromessi e incastri millimetrici tutto sembra perfettamente in equilibrio nel domino della sua esistenza, finché, una sera, per caso, incontra Francesca, l’altra amica assoluta dei 18 anni. E con lei riaffiora Diablo, gli anni del liceo, gli entusiasmi, le passioni, i grandi discorsi, la voglia di crederci, di vivere e amare, perché la felicità era il futuro di ogni giorno. Questo è il romanzo di chi non ha smesso di lottare, di credere ai sogni o alle illusioni, di chi sa che la felicità è un rischio, la felicità quando arriva si prende tutto, ma in cambio pretende tutto. E tu, sei pronto a essere felice?

 

Mercoledì 28 luglio giornata ricca, con tre appuntamenti a PARABITA e uno a TRICASE.

Si parte alle 20 nel Cortile della Basilica della Madonna della Coltura a Parabita con FRANCESCA MARCIANO che presenta il libro “Animal Spirit” (Mondadori)

Cominciamo a leggere un racconto di Francesca Marciano e, prima ancora di rendercene conto, stiamo già frugando negli angoli più nascosti e vulnerabili delle vite di personaggi apparentemente distanti da noi e lontanissimi l’uno dall’altro.

Con scrittura limpida, cinematografica ed esperta Marciano li porta, nell’arco di una manciata di pagine, a mettere in dubbio tutte le loro certezze, a tuffarsi in avventure inaspettate, ad affrontare decisioni cruciali: una relazione clandestina finisce dolorosamente nella sala di un ristorante; una ragazza torna da una comunità di recupero e s’imbarca in un viaggio con un gruppo di circensi, due coppie in vacanza su un’isola greca sono costrette a mettere in discussione le rispettive relazioni grazie al magico incontro con un cane abbandonato. Un uomo sull’orlo di una crisi psicotica trascina la sua ex compagna nel deserto del New Mexico, un’attrice rivive un evento traumatico del suo passato durante un’audizione e un’aspirante scrittrice americana vola a Roma per prendersi una tregua dal suo matrimonio in crisi ma si ritrova ad affrontare un’altra battaglia, forse più feroce, al fianco di un falconiere e del suo sanguinario rapace.

Questi sei racconti magistrali sono attraversati, illuminati – talvolta infestati – dalla presenza animale: serpenti addestrati, gabbiani famelici, alci che sbucano dal bosco, stormi di uccelli che compongono forme stupefacenti nel cielo di Roma. E spesso è proprio l’incontro col mondo animale, la meraviglia di fronte alla sua forza ancestrale, a innescare la scintilla che fa fiorire o deflagrare la storia.

Francesca Marciano vive a Roma. Ha scritto numerose sceneggiature per il cinema ed è autrice dei romanzi Cielo scoperto (Mondadori, 1998), Casa rossa (Longanesi, 2003, vincitore del Premio Rapallo Carige), La fine delle buone maniere (Longanesi, 2007) e del libro di racconti Isola grande, isola piccola (Bompiani, 2015, finalista in America del prestigioso The Story Prize). I suoi romanzi sono stati pubblicati in numerosi paesi. Tutti i suoi libri nascono in inglese e questa raccolta di racconti, uscita negli Stati Uniti nel 2020 per Pantheon, è stata tradotta in italiano dall’autrice stessa.

“Con questa splendente raccolta di racconti, Marciano rivendica un posto tra i migliori specialisti della forma breve.”- The Oprah Magazine

 

A seguire, alle 21.00 VALENTINA D’URBANO presenta il libro “Tre gocce d’acqua” (Mondadori). Si tratta del nuovo, intenso romanzo dell’autrice del bestseller Il rumore dei tuoi passi: la storia di un legame a tre indissolubile, di fratellanza, odio, amore.

Celeste e Nadir non sono fratelli, non sono nemmeno parenti, non hanno una goccia di sangue in comune, eppure sono i due punti estremi di un’equazione che li lega indissolubilmente. A tenerli uniti è Pietro, fratello dell’una da parte di padre e dell’altro da parte di madre. Pietro, più grande di loro di quasi dieci anni, si divide tra le due famiglie ed entrambi i fratellini stravedono per lui.

Celeste è con lui quando cade per la prima volta e, con un innocuo saltello dallo scivolo, si frattura un piede. Pochi mesi dopo è la volta di due dita, e poi di un polso. A otto anni scopre così di avere una rara malattia genetica che rende le sue ossa fragili come vetro: un piccolo urto, uno spigolo, persino un abbraccio troppo stretto sono sufficienti a spezzarla. Ma a sconvolgere la sua infanzia sta per arrivare una seconda calamità: l’incontro con Nadir, il fratello di suo fratello, che finora per lei è stato solo un nome, uno sconosciuto. Nadir è brutto, ruvido, indomabile, ha durezze che sembrano fatte apposta per ferirla. Tra i due bambini si scatena una gelosia feroce, una gara selvaggia per conquistare l’amore del fratello, che preso com’è dai suoi studi e dalla politica riserva loro un affetto distratto. Celeste capisce subito che Nadir è una minaccia, ma non può immaginare che quell’ostilità, crescendo, si trasformerà in una strana forma di attrazione e dipendenza reciproca, un legame vischioso e inconfessabile che dominerà le loro vite per i venticinque anni successivi. E quando Pietro, il loro primo amore, l’asse attorno a cui le loro vite continuano a ruotare, parte per per uno dei suoi viaggi in Siria e scompare, la precaria architettura del loro rapporto rischia di crollare una volta per tutte.

Al suo settimo romanzo, Valentina D’Urbano si conferma un talento purissimo e plastico, capace di calare i suoi personaggi in un’attualità complessa e contraddittoria, di indagare la fragilità e la resilienza dei corpi e l’invincibilità di certi legami, talmente speciali e clandestini da sfuggire a ogni definizione. Come quello tra Celeste e Nadir, che per la lingua italiana non sono niente, eppure in questa storia sono tutto.

 

Ed infine alle 22.00 FRANCESCA MANNOCCHI con il suo “Bianco è il colore del danno” (Einaudi).

Il corpo di una scrittrice, in apparenza integro eppure danneggiato, diventa lo specchio della fragilità umana e insieme della nostra inarrestabile pulsione di vita. Francesca Mannocchi guarda il mondo attraverso la lente della malattia per rivelare, con una voce letteraria nuda, luminosa, incandescente, tutto ciò che è inconfessabile.

Quattro anni fa Francesca Mannocchi scopre di avere una patologia cronica per la quale non esiste cura. È una giornalista che lavora anche in zone di guerra, viaggia in luoghi dove morte e sofferenza sono all’ordine del giorno, ma questa nuova, personale convivenza con l’imponderabile cambia il suo modo
di essere madre, figlia, compagna, cittadina. La spinge a indagare sé stessa e gli altri, a scavare nelle pieghe delle relazioni piú intime, dei non detti piú dolorosi, e a confrontarsi con un corpo diventato d’un tratto nemico. La spinge a domandarsi come crescere suo figlio correndo il rischio di diventare disabile all’improvviso e non potersi quindi occupare di lui come prima. Essere malata l’ha costretta a conoscere il Paese attraverso le maglie della sanità pubblica, e ad abitare una vergogna privata e collettiva che solo attraverso l’onestà senza sconti della letteratura lei ha trovato il coraggio di raccontare.

Francesca Mannocchi scrive per «L’Espresso» e collabora da anni con numerose testate, italiane e internazionali, e televisioni. Ha realizzato reportage da Iraq, Libia, Yemen, Libano, Siria, Tunisia, Egitto, Afghanistan. Ha vinto vari premi giornalistici tra cui il Premio Ischia, il Premio Giustolisi e il Premiolino 2016. Con il suo primo libro Io Khaled vendo uomini e sono innocente (Einaudi Stile Libero 2019) ha vinto il Premio Estense. Ha diretto con il fotografo Alessio Romenzi il documentario Isis, Tomorrow presentato alla 75a Mostra internazionale del Cinema di Venezia.

 

Sempre mercoledì 28 luglio in Piazzetta Don Tonino Bello a Tricase, alle 20.30 YURI STERRORE (GORDON) presenta il libro “Amici stretti” (Rizzoli), un nuovo romanzo che fa commuovere, divertire, riflettere.

Sterrone vive a Milano e lavora come speaker per RDS Next.
Il suo seguito sui social supera i due milioni di follower. Per Rizzoli ha pubblicato il bestseller Tu che mi capisci (2019) e Lezioni d’amore (2020).

Fino a dove ci si può spingere per conquistare il cuore di una donna? O meglio: per conquistare il cuore di una donna vale tutto? Per esempio creare un falso profilo Instagram, inserirla nell’elenco dei propri “amici stretti” dove però figura un solo nome – il suo –, avvicinarsi a lei fingendo di condividere gli stessi interessi,
le stesse passioni, le stesse insofferenze; mentirle sul proprio lavoro, sulla propria famiglia, dire un sacco di bugie agli amici di una vita per renderli complici involontari di tutta la messinscena? Gabriele è convinto di sì. E allora eccolo fingersi medico, lui
che invece è il figlio del capo supremo di un’azienda “che produce dignitosi cessi chimici per i concerti indie”. Eccolo fingersi appassionato di pittura, amante dei musical e della cucina indiana, eccolo spacciare sua madre per assistente sociale. Tutto
per conquistare Irene, della quale peraltro ha appena licenziato
il fratello…
Tanta fatica, tante menzogne, tanti sforzi per apparire ciò che
non è, ma sarà poi utile farlo? O piuttosto meglio essere se stessi fino in fondo, sinceri, autentici, rischiando di perdere tutto
ma anche di veder nascere la più bella delle storie d’amore?
La vicenda di Gabriele e Irene – della strampalata famiglia di lui, dell’irrisolto fratello di lei, dei loro amici tutti – ci farà divertire, commuovere, riflettere come ogni storia raccontata da Gordon.
E forse, forse, ci aiuterà a trovare qualche risposta in più…

 

Giovedì 29 luglio a Nardò arriva DON ALBERTO RAVAGNANI per presentare il libro “La tua vita e la mia” (Rizzoli). Appuntamento alle 20.30 nel Giardino del Castello (Villa Comunale).

Il primo libro di un giovane sacerdote diventato un’autentica star del web. Don Alberto è nato nel 1993 a Brugherio, in Brianza, ed è prete dal giugno 2018. Per colpa (o merito) del lockdown, che lo aveva costretto a restare lontano dai suoi ragazzi dell’oratorio di San Filippo Neri, a Busto Arsizio, e dagli studenti del liceo “Arturo Tosi”, dove insegna religione, in poco tempo è diventato un comunicatore molto popolare (su YouTube, su Instagram e con un seguitissimo podcast), riuscendo a fare dei social uno strumento al servizio della pastorale.

Federico ha quasi diciassette anni, vive in una bella casa a Busto Arsizio, i suoi genitori sono stimati professionisti, frequenta
il Classico e trascorre il tempo libero tra l’oratorio San Filippo, le feste con gli amici e il cazzeggio sui social. Sempre a cavallo della sua inseparabile Graziella, ereditata dalla nonna.

Riccardo i diciotto li ha già compiuti, vive in una zona popolare
di Busto e la scuola l’ha lasciata. Non ha mai conosciuto il padre, la mamma è ricoverata in un centro tumori, ha una sorellina di sette anni che adora – ricambiato – e della quale deve prendersi cura. Per aiutare la famiglia con i soldi fa il rider ma, quando capisce
che ancora non basta, entra in brutti giri. Niente calcio, niente PlayStation, non ha né il tempo né la testa. Non si fida di nessuno perché nessuno gli ha mai fatto dono di niente.
Due così dovrebbero cordialmente detestarsi (soprattutto se si innamorano della stessa ragazza, che sceglie Riccardo), e infatti è proprio quello che succede. Solo che poi don Andrea, il giovane parroco di San Filippo che gira in centro su un monoruota elettrico e che non disdegna Instagram per parlare al cuore dei suoi ragazzi, ci mette lo zampino. E forse non solo lui. Tra mille diffidenze reciproche, Federico e Riccardo iniziano a scrutarsi, poi si avvicinano, infine diventano amici inseparabili. Ma lo saranno
per sempre?
Don Alberto Ravagnani, divenuto popolare sui social per i suoi video su YouTube che parlano di fede, ci consegna una storia sincera, divertente e dura allo stesso tempo, che ha scritto grazie alla sua esperienza di vita tra i ragazzi e a una capacità unica
di raccontare il loro mondo.

 

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti, nel pieno rispetto delle normative vigenti sulla sicurezza sanitaria (obbligatorio l’uso della mascherina).

Per partecipare è necessario prenotarsi sul sito www.salentobookfestival.it

Info: 348/5465650.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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